Giovanni Fonti

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Giovanni inventore

Giovanni era un vulcano di idee. Brevettò diverse invenzioni.

Tipo la sedia senza saldatura in collaborazione con l'ingegner Del Forno.

Molte intuizioni sue hanno precorso i tempi: per esempio, un nastro trasportatore per verniciare i sedili e gli schienali delle sedie.

Invece di muovere la pistola, muoveva i pezzi.

Ricorda il signor Obialero: « All'inizio della ginnastica ritmica, non riuscivamo a trovare il peso giusto e la finitura superficiale necessaria per la palla di gomma.

Un lunedì mattina, arrivando alle sette, vidi Giovanni seduto al tecnigrafo con gli schizzi di un progetto: una sfera cava divisa in quattro spicchi che si apriva a buccia d'arancia.

Vi si introduceva la gomma cruda di 5, 6 mm.

Si chiudeva la sfera cava con un pedale che azionava un cilindro ad aria compressa e s 'introduceva nell'autoclave a cuocere.

Si giunse alla collaborazione con una ditta di Asti ( Maga ) per la realizzazione di questo prodotto ».

Anche Assom che si mise a lavorare in proprio con un pastificio, usufruì dell'aiuto di Giovanni: « Mi aveva disegnato dei piantoni con le guide in cui passano delle assicelle in compensato su cui si mettono ad asciugare gli agnolotti.

Lo adopero ancora oggi ».

Giovanni diceva sempre: "Il mestiere dell'inventore è bellissimo, solo che non ti lascia dormire, devi sempre seguire l'idea e metterla in pratica."

La sua apertura mentale certamente non gli consentiva molti attimi di riposo, ma lo predisponeva sempre ad imparare qualcosa.

Un esempio, sono i viaggi.

Pietro Fonti non ricorda una sola volta che, per il ritorno suo fratello rifacesse la medesima strada percorsa all'andata.

Voleva farne sempre una nuova.

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