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Vitalità dell'Unione

408. La vita e lo sviluppo dell'Unione dipendono anzitutto dal mistero e dalla potenza della grazia.

Ma con il dono della libertà, il Signore ha voluto mettere il destino dell'Unione nelle mani dei suoi membri che si impegnano a lavorare insieme per la sua crescita e per la sua fedeltà.

È a Gesù Cristo, crocifisso risorto, al Vangelo delle sue Piaghe sanguinanti e gloriose nell'effusione dello Spirito Santo che i Catechisti sono anzitutto fedeli.

409. La vitalità dell'Unione dipende dal valore e dalla fedeltà di ognuno dei suoi membri.

Ciascuno sviluppa in Gesù i propri talenti per metterli al servizio di questa opera di Dio che è l'Unione. ( Sal 138,8 )

Nonostante le difficoltà che incontra, il Catechista sa, per spirito di fede, che Dio non abbandona la sua opera e gli domanda insistentemente che si compiaccia di far crescere l'Unione e di farla fruttificare ogni giorno. ( M 207,3 )

410. Nella fragilità umana, i Catechisti e l'Unione intera vivono la grazia del Mistero Pasquale nello Spirito Santo.

Contemplando la storia della salvezza realizzata nella loro vita, trovano nell'itinerario evangelico insegnato dal Fondatore l'appello alla conversione, la costanza nell'avversità e la forza per ricominciare.

411. Ogni Catechista, qualunque ne sia l'età, ha un ruolo nella vitalità dell'Unione.

La fedeltà dei Catechisti si costruisce con la risposta quotidiana alle diverse situazioni, con una conoscenza sempre più adeguata delle persone e dell'ambiente in cui operano, con la volontà di nutrirsi costantemente nella preghiera.

412. La vita dell'Unione è una creazione incessante nella fedeltà, che richiede talvolta impegni difficili, come per Fratel Teodoreto.

Oggi, come allora, il suo appello è quello di un Fondatore che continua a ispirare e a sostenere.

Penetrati dallo spirito che egli ha lasciato loro, i Catechisti sono fedeli alla tradizione vivente dell'Unione.

In comunione con tutti coloro che li hanno preceduti, cercano di rispondere con zelo ardente ed assiduo agli appelli del Signore, della Chiesa e del mondo, per procurare la gloria di Dio.

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413. L'insieme degli avvenimenti e delle esperienze che hanno caratterizzato la nascita e i primi sviluppi dell'Unione, pone in primo piano l'importanza e la necessità della educazione cristiana per la salvezza dell'uomo, nel rispetto del suo essere immagine e somiglianza di Dio, redento dal sangue di Cristo, nel rinnovamento della Chiesa e della società per l'avvenire del mondo.
414. Un'educazione cristiana è indispensabile per il superamento della diffusa dissociazione tra pratica religiosa e vissuto quotidiano, tra il credo professato e i modi collettivi di pensare e di agire, tra il messaggio a cui si afferma di credere e lo stato e la mentalità dominanti.
415. Occorre un'educazione "cristiana" in quanto fondata in tutti i suoi aspetti e dinamismi antropologici e spirituali nell'amore di Cristo;

1) un'educazione come presa di coscienza della grandezza dell'amore creatore e redentore di Dio e della sua straordinaria fecondità per l'unione dell'uomo con Dio e degli uomini in Dio;

2) un'educazione che riveli e restituisca all'uomo, per l'azione di Cristo, la sua piena umanità;

3) un'educazione che opera come fermento in tutti gli ambienti di vita e di lavoro dentro il farsi della storia e delle realizzazioni dell'uomo, in tutta la realtà culturale, politica, economica, sociale, professionale, familiare.

Soltanto un'educazione che abbia i suoi capisaldi operativi nella nuova evangelizzazione, nella testimonianza capillare e nell'animazione di ogni cosa, può manifestare che solo nel Crocifisso Risorto per le sue Piaghe sanguinanti e gloriose è possibile la rivelazione di Dio e dell'uomo, la vittoria sul peccato e sulla morte, la ricapitolazione e la riconciliazione di ogni cosa, la ricomposizione in unità dell'umanità, il rinnovamento di tutte le cose.

Lo chiede il Padre ai Catechisti per il Figlio crocifisso risorto che attira a sé tutte le cose, nello Spirito Santo.

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