Fr. Teodoreto oratore e scrittore

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Mezzi di perfezione

Il secondo gruppo di scritti si intitola "Mezzi di perfezione" e contiene appunti e indicazioni per la formazione dei Catechisti; consta di 219 pagine.

Gli appunti si riferiscono a

"La presenza di Dio",

"Maria SS. e Fra Leopoldo",

"Direzione spirituale",

"Mezzi di perfezione",

"L'orazione",

"Osservazioni sulle indulgenze",

"Esercizi spirituali".

Sulla "presenza di Dio" il Servo di Dio attinge largamente a S. Tommaso d'Aquino e a S. Giovanni della Croce.

Vi si nota però un lavoro di rielaborazione personale su schema tratto da questi autori.

In "Maria SS. e Fra Leopoldo" riporta alcune frasi del Diario del Santo Frate, ispirategli dalla Vergine Santa con particolare riguardo a quelle che richiamano all' "amore immenso" per Gesù e alla fuga da quanto può allontanare da tale amore quali l'inquietudine, le offese, i "lamenti di ira", le distrazioni inutili.

La "Direzione spirituale" è appena accennata in circa mezza paginetta.

È da notare l'accenno ad una particolare direzione spirituale, nella carenza di direttori spirituali: quella che per i religiosi è costituita dalla "regole e direttive date nel tempo della formazione del noviziato, dalle istruzioni date dal Fondatore e da quelle dei "Superiori per quello che si riferisce alla vita dell'Istituto".

Nella parte intitolata "Mezzi di perfezione" è trattata "la conformità alla volontà di Dio" distinta in "volontà significata" e cioè espressa chiaramente in termini di comandamento o di consiglio e in "volontà di beneplacito" e cioè espressa attraverso a "provvidenziali avvenimenti" che ci dicono quale sia il beneplacito di Dio:

«Per capirla - scrive - occorre guardare le cose con l'occhio della fede e dell'eternità, della gloria di Dio e della salvezza degli uomini».

È lo spirito di fede del suo Fondatore.

Da S. Bernardo cita poi i gradi della conformità alla volontà di Dio: quello dell' "incipiente" che, mosso dal timore sopporta la Croce di Gesù Cristo pazientemente; quella del "proficiente" che, mosso dalla speranza, la porta con un certo gaudio, e quella del "perfetto" che, consumato dalla carità, l'abbraccia con ardore.

La parte sull' "orazione", tratta con grande semplicità e chiarezza della orazione, particolarmente di quella mentale, detta comunemente "meditazione".

Fratel Teodoreto se ne mostra assertore convinto e presenta ai suoi figli con grande calore e con grande praticità il Metodo d'Orazione del suo Fondatore S. Giovanni Battista de La Salle.

Vi risalta chiaramente il tesoro intimo della sua esperienza personale fatta di pratica, di difficoltà superate, di mezzi usati per il maggior profitto: e confidenza di Padre a figli per insegnare a ben meditare.

La parte sulle "Indulgenze" contiene alcune osservazioni generali sulla dottrina allora vigente sulle indulgenze, ora superata.

L'ultima parte sugli "Esercizi spirituali" contiene il frutto della sua preparazione agli Esercizi Spirituali che era chiamato a dirigere per i Fratelli.

Sono quelle pagine che preparava, scritte in perfetta calligrafia, a cui accenna Fratel Cecilio, che gli fu valido aiuto quando dice: «Scriveva su fogli tutti gli argomenti delle sue conferenze.

Iniziato il Ritiro, lo vidi servirsene metodicamente».

Vi si trovano anche indicazioni pratiche e talora minuziose per il buon andamento degli Esercizi.

Dall'insieme si ricava l'importanza che Fratel Teodoreto annetteva agli Esercizi Spirituali e il grande impegno che metteva nella preparazione perché fossero fatti con la maggior serietà possibile.

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