Conferenza ai suoi confratelli

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Premessa

Il testo che segue è una delle tante conferenze del Ven. Fr. Teodoreto ai suoi Confratelli in occasione di Esercizi spirituali o durante il Secondo Noviziato, a livello internazionale, dove i suoi Superiori lo invitano a esporre le notizie riguardanti la nascita dell'Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata e i successivi sviluppi.

È un documento storico che ci aiuta a comprendere tutto il travaglio, la fede e lo zelo per le anime di questo santo Fratello.

Già nel 1934 Egli scrive alcuni articoli pubblicati sulla "Rivista lasalliana" dal titolo "Come nacque l'Unione" ( Documenti 1 ) dove espone con molta chiarezza e ampiamente le varie fasi iniziali della nascente associazione destinata a diventare a suo tempo un Istituto secolare.

Sia il linguaggio che le situazioni sono naturalmente d'epoca, ma ciò che Fr. Teodoreto afferma conserva la freschezza necessaria perché noi del "2000" possiamo comprendere e attingere il messaggio che da essi scaturisce.

Il divino Messaggio che Fr. Teodoreto riceve tramite il suo grande amico Fra Leopoldo, francescano, che vive l'intimità con Gesù Crocifisso e Maria Immacolata, sorgente di grandi Opere ( "Adorazione a Gesù Crocifisso, Unione Catechisti, Casa di Carità Arti e Mestieri ), ha "origine da una parola detta al frate da N. S. Gesù Cristo …: «Dirai al Fratello Teodoreto che faccia ciò che ha in mente».

Fr. Teodoreto precisa subito che "questa parola fu detta il 23 aprile 1913, ma Dio preparò molto prima, e uomini e cose, in modo da rendere efficace la sua parola" e prosegue descrivendo esattamente momenti e modi con cui si svolgono i fatti.

Di fronte a questa forte testimonianza, e soprattutto di fronte ai fatti, è ben difficile rimanere scettici o indifferenti.

È come negare l'evidenza.

Fr. Teodoreto, oltre a informare i suoi Confratelli, cerca di ottenere da essi la massima adesione e collaborazione al Piano di Dio che li coinvolge tutti, riportando i principali "detti" ad essi rivolti.

In questa sua conferenza, egli esprime con chiarezza e fermezza il programma maturato durante i lunghi colloqui con Fra Leopoldo, espressi come volontà di Gesù Crocifisso, nei riguardi dei Fratelli e dei Catechisti.

Dove si vede che essa è anche un chiaro programma di perseveranza per la vita dei giovani allievi delle scuole lasalliane.

A questo punto si esige un'ampia parentesi per spiegare come storicamente si sono svolti i fatti e per capire la validità della proposta che Fratel Teodoreto fa ai suoi Confratelli.

Va ricordato che storicamente l'A.C.I. ( Azione Cattolica Italiana ) dagli anni '30, fino alla fine della guerra, ebbe un notevole incremento per iniziativa e per disposizione della Chiesa ( Pio XI e Pio XII ), anche per contrastare il fascismo che, con la sua arrogante ideologia, pretendeva di avere il monopolio a livello nazionale dell'educazione della gioventù, sottraendo i giovani ad ogni altra forma associativa organizzata.

Dopo vari scontri con i Circoli cattolici, il Concordato del 1929 con lo Stato, tra le altre cose, ottenne alla Chiesa di potersi occupare dei giovani mediante l'A. C., emanazione diretta della gerarchia ecclesiastica, con l'intesa che si occupasse esclusivamente di attività religiosa.

Una forma molto restrittiva, ma accettabile per quei tempi.

Pertanto l'A. C si diffuse rapidamente in tutte le Diocesi, con una salda organizzazione centrale romana e con una diffusione capillare parrocchiale molto efficiente.

Successivamente, in questa organizzazione furono coinvolte anche tutte le scuole di indirizzo cattolico tenute da religiosi, tra cui i Fratelli delle Scuole Cristiane, con l'obbligo di istituire sedi dell'A. C. per i loro giovani allievi.

Antidoto all'organizzazione giovanile fascista G. I. L. ( Gioventù Italiana del Littorio ), l'A. C. si rivelò subito assai preziosa sia nell'immediato presente che nel futuro, in particolare nel dopoguerra, quando il Movimento cattolico, con i suoi membri di alto livello culturale, costituì per molti anni gran parte dell'ossatura portante della vita sociale e politica del Paese, fornendo i migliori uomini.

Questi i grandi meriti dell'A. C. I.

L'Unione Catechisti che in quegli anni era appena uscita dalla prima fase iniziale di fondazione, si trovò a dover affrontare questa nuova situazione in condizioni di netta "inferiorità" numerica e organizzativa.

Le sezioni dell'Unione, diffuse in tutte le Case delle due Province dei Fratelli, con il sostegno e l'incoraggiamento dei Superiori ( v. Lettera n. 238 del Superiore Generale Fr. Athanase Emile – 1938 ), che vedevano in questa nascente Associazione giovanile una soluzione per il grave problema della perseveranza dei loro allievi, si trovarono di fronte alla forte presenza dell'A. C. con cui o collaborare o soccombere.

Questo, naturalmente, era un problema tutto italiano, perché all'estero la situazione era diversa.

La proposta di Fr. Teodoreto, che egli espone con tanta chiarezza ai suoi Confratelli in questa conferenza, aveva appunto lo scopo di trovare una soluzione che permettesse la convivenza di entrambe le associazioni, anzi la loro saldatura e unificazione, dando risalto alle caratteristiche di entrambe le iniziative: l'A. C., con le sue qualità ecclesiastiche e organizzative, e l'Unione Catechisti, con la sua ricchezza spirituale e apostolica di indirizzo catechistico-lasalliano.

In altre parole i giovani membri dell'U. C. - A. C., formati dai Fratelli Assistenti e di classe, con la guida dei Direttori, avrebbero acquisito, secondo Fr. Teodoreto, spiritualità e stile di apostolato prettamente lasalliane, a servizio della Chiesa e della società, con la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso e la catechesi parrocchiale: Associazione giovanile dell'Unione aderente all'A. C.

Senza contare che le sezioni dell'Unione in quel tempo costituivano anche una specie di "vivaio" vocazionale, da cui si ebbero molte vocazioni sacerdotali, religiose e secolari.

Si trattava di unire le forze e, invece, l'auspicato legame spirituale e apostolico tra l'Unione Catechisti e l'A. C., dopo un promettente inizio, ebbe in seguito esito negativo, con la conseguente chiusura delle numerose associazioni giovanili dell'Unione, sorte presso le Scuole dei Fratelli.

All'unione feconda, si preferì la sostituzione. Così nacque la G. L. A. C. ( Gioventù Lasalliana di Azione Cattolica ).

Si potrà dire che ormai e "acqua passata" che, però, ha lasciato, umanamente parlando, con le sue "inondazioni" una certa desolazione e tante occasioni perdute.

In appendice al testo della conferenza viene riportata parte di una lettera al Direttore di una Comunità, con alcuni consigli circa il modo di procedere per la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso in Comunità e tra gli allievi e le loro famiglie.

I nostri tempi esigono forse altre forme, che l'Unione Catechisti esprime con il "Movimento Adoratori e Adoratrici di Gesù Crocifisso", diffuso in Italia e all'estero, di cui si parlerà ampiamente in un apposito libretto delle "Collane".

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