Vocazioni e Pastorale Vocazionale

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Capitolo 9

La consacrazione canonica e le altre consacrazioni

Tutto ciò che nel Vangelo è consiglio entra direttamente nel programma di quella vita alla quale Cristo chiama quando dice: "Seguimi".

"Come tu mi ha mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una cosa sola.

Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato". ( Gv 17,18-21 )

I christifideles conseguono tutti la possibilità di realizzare in Cristo la propria crescita spirituale ( Eb 4,13 ), in forza della consacrazione ricevuta nel proprio battesimo; ma al livello soggettivo nell'attuazione della loro santità, ciascuno segue la propria strada, in ragione del proprio progetto esistenziale.

1. Premessa - Carattere esortativo dette definizioni riportate

La presente circolare intende riassumere le precedenti riflessioni sulla pastorale vocazionale, ed esporre in sintesi il senso della consacrazione secolare e dei voti praticati nel secolo.

Naturalmente non si tratta di un testo rigorosamente teologico, ma esortativo, per cui le definizioni riportate non sempre vanno prese in senso rigido, ma come aiuto ad una crescita spirituale.

2. La consacrazione battesimale e la vita consacrata

Stimolato dalle riflessioni di Don Giovanni Lanfranco, dalle quali ho attinto alcuni pensieri, vorrei completare le mie precedenti considerazioni sulla professione dei consigli evangelici, rispondendo ad alcuni interrogativi e sviluppando ulteriormente il tema.

Incomincio con l'interrogativo che è alla base di tutto: "Chi è la persona consacrata?".

Per persona consacrata comunemente si intende un battezzato che si impegna con la professione dei voti di castità, povertà e obbedienza a vivere intensamente il carattere e la grazia battesimale.

É il battesimo infatti che è all'origine di ogni consacrazione.

Infatti ogni forma di vita consacrata, con voti o senza, non si sostituisce alla consacrazione battesimale, ma esprime la volontà di voler realizzare il più perfettamente possibile tale consacrazione, secondo il carisma dell'istituto di vita di perfezione al quale uno appartiene o è associato.

3. Perché consacrarsi?

Ci si può chiedere allora: che senso hanno le consacrazioni approvate della Chiesa, dal momento che essendo battezzati siamo incorporati in Cristo, viviamo della sua vita e quindi siamo già consacrati?

Incorporarsi in Cristo è un atto d'amore, e l'amore non ha limiti, può sempre essere incrementato, tanto più che essendo noi creature umane deboli e fragili, abbiamo bisogno di riappropriarci questa realtà e di rinvigorire il nostro impegno: spesso infatti ci dimentichiamo che siamo figli di Dio e che il nostro vivere è Cristo. ( 2 Cor 4,18; Col 3,3 )

Torna opportuno al riguardo riportare alcuni stralci di uno scritto di mons. Cosimo Ruppi.

La vita consacrata è uno stile di vita riconosciuto dalla Chiesa.

É una risposta libera a una chiamata particolare di Cristo, con la quale i consacrati si dedicano totalmente a Dio e tendono verso la perfezione della carità sotto la mozione dello Spirito Santo.

Chi è consacrato partecipa alla missione della Chiesa mediante una piena dedizione a Cristo e ai Fratelli.

Testimonia così la speranza del Regno celeste e si avvicina maggiormente a Cristo per seguirlo più da vicino.

I membri degli Istituti secolari anche se non fanno parte della gerarchia ministeriale, sono chiamati come laici a rivelare al mondo l'amore di Dio.

La vita consacrata è dunque un dono dello Spirito alla sua Chiesa ed è un segno meraviglioso della bontà di Dio per noi.

La consacrazione volontaria ( cioè successiva al battesimo ) è perciò una radicale offerta di noi stessi, un impegno di fedeltà e coerenza con le perfezioni evangeliche, per vivere in pienezza la grazia del battesimo.

Consacrazione battesimale e consacrazione mediante la professione religiosa dei voti, pur avendo due significati diversi, sono aspetti di una medesima incorporazione in Cristo, vissuta in completa dedizione in chi abbia professato i voti.

Peraltro anche al di fuori di una professione religiosa canonica, ci può essere una consacrazione di se stessi a Dio, se vi sia il vivo desiderio di ispirarsi ai consigli evangelici.

4. Istituti secolari e vita consacrata

Questa possibilità di consacrarsi volontariamente a Dio è accessibile ad ogni battezzato, ma trova un aiuto speciale nell'adesione ad un Istituto secolare, oltre ovviamente agli Ordini e alle Congregazioni.

Anche in questi Istituti, secondo le norme canoniche, l'elemento base è costituito dalla consacrazione con la professione dei voti di castità, povertà e obbedienza, attraverso cui si realizza pienamente l'adesione a Cristo.

Ma in tali Istituti sono previsti anche gli Associati, come ad esempio gli sposati, che pur non emettendo i voti, tendono allo spirito dei consigli evangelici e realizzano una loro particolare consacrazione a Dio come sotto indicato.

5. La consacrazione negli Istituti secolari degli sposati

Dopo queste riflessioni, guardando al futuro della Chiesa può sorgere spontanea la domanda: "É possibile avere un istituto secolare che accolga persone sposate, che professino i voti di povertà e di obbedienza nel loro stato di vita e il voto di castità matrimoniale?".

Pare che questo sia possibile.

Preludono a queste forme alcuni gruppi di consacrati sposati che si sono già costituiti e che hanno sottoposto la loro condizione all'approvazione dalla Santa Sede.

Inoltre abbiamo già detto sopra che gli sposati possono aderire all'Istituto come associati.

In questa prospettiva è bene perciò mettere l'accento sulla consacrazione intesa in senso più ampio, conformemente a quanto afferma il Concilio Vaticano II, che parla di "chiamata universale alla santità".

Questo principio va riferito anche ai consigli evangelici, perché essi sono per tutti, e questo non va dimenticato ( cfr. LG 40 ).

6. Istituto secolare - Innesto nel mondo

Restringiamo ora il campo e fermiamoci a sottolineare la consacrazione negli Istituti Secolari, riferendoci particolarmente al discorso del papa Paolo VI ai dirigenti degli Istituti secolari ( 2 febbraio 1972 ) e Beyer ( Il diritto della vita consacrata, Ancora, Milano ).

Dalla fuga dal mondo alla ricerca della perfezione, che ha caratterizzato i primi tempi della Chiesa, sotto l'influsso dello Spirito Santo si è giunti, attraverso i secoli, all'istituzione dei vari Ordini religiosi, delle Congregazioni e infine degli l'Istituti secolari, i cui membri sono innestati nel mondo per contribuire dall'interno alla salvezza divina.

Ciò che caratterizza gli Istituti Secolari è una nuova presa di coscienza della consacrazione battesimale vissuta nel secolo, nella pratica dei consigli evangelici, mediante i voti.

Essi diventano una forma concreta per vivere la consacrazione nella secolarità, per essere cioè totalmente di Dio e per vivere per Dio e con Dio nella realtà quotidiana.

Con questa consacrazione, i valori evangelici vincolati dai voti acquistano un valore prioritario nella vita di ogni consacrato.

In diverse società di vita apostolica non si parla di consacrazione specifica con il vincolo dei voti: esse sono costituite mediante una promessa di impegno e servizio; il loro stile di vita non si distingue da quello di ogni cristiano impegnato, ma, sotto l'aspetto teologico, si possono considerare società di vita consacrata: i loro membri infatti vivono i consigli evangelici con uno stile di vita che li include, ma da un punto di vista giuridico non lo sono nella loro pienezza.

Il concetto di consacrazione nella sua espressione più ampia non è dunque strettamente vincolato dalla professione esplicita dei voti.

7. Consacrazione e voti

Le promesse per le società di vita apostolica e la professione dei voti per gli istituti secolari costituiscono una forma di vita consacrata nel mondo e per il mondo attenta ai bisogni dei tempi.

Come abbiamo già osservato, la consacrazione di se stessi a Dio è un'esigenza d'amore, ma altresì i voti e le promesse sostengono le nostre debolezze.

Poiché siamo deboli ci è di aiuto impegnarci con una promessa o con un voto che ci tenga uniti in Cristo e tra di noi nella carità.

I carismi dello Spirito e la consacrazione affermano su di noi e sul mondo la signoria di Cristo Signore.

8. Il consacrato rivela i tratti caratteristici di Gesù: vergine, povero e obbediente

"Con la professione dei ,consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù - vergine, povero ed obbediente - acquistano una tipica e permanente "visibilità" in mezzo al mondo e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli." ( Cfr. Esortazione Apostolica " Vita consecrata", di Giovanni Paolo II ).

9. Diversi carismi e vocazione

Nella vita della Chiesa, eventi diversi ed emergenze ci interpellano continuamente: sono i segni dei tempi, che suscitano carismi nuovi per superare queste carenze.

Questi carismi non costituiscono la pienezza della Chiesa, ma sono a suo servizio, e noi tutti siamo chiamati ad assecondarli e a vivere la consacrazione battesimale non in un contesto individuale, privilegiato, ma nella carità, che, tra l'altro, ci impedisce di giudicare coloro che sono lontani dalla Chiesa.

Chi si sente ispirato dall'Alto per una particolare missione, anche se in un ambito molto ristretto, deve riconoscere in essa un carisma e accoglierlo come dono di Dio, che agisce in Cristo presente in noi, con la forza del suo Spirito.

10. Necessaria la collaborazione

In ogni settore della vita umana e soprattutto della vita religiosa cristiana occorre una sincera e umile collaborazione.

Questa esigenza, che teoricamente è condivisa, all'atto pratico può risultare difficoltosa.

Perché?

La risposta forse ci è data dal fatto che troviamo difficile collaborare con i nostri fratelli, nel rispetto vicendevole e nell'esercizio dei diversi carismi.

E questo può forse dipendere dal ritenere che solo il nostro carisma sia autentico e ci appartenga.

Invece di gioire con cuore riconoscente verso Dio, che ci ha dato modo di incontrare delle persone con un carisma diverso dal nostro, spesso ci chiudiamo in noi stessi e diventiamo diffidenti.

Il vero consacrato, invece, gareggia nella stima vicendevole, e gioisce per il carisma che Dio ha dato agli altri, come per quello che ha dato a lui.

11. Consacrazione e carismi

La consacrazione e i carismi di cui abbiamo parlato non sono limitati a forme istituzionalizzate, ma sono un dono offerto alla Chiesa e quindi ad ogni battezzato.

La consacrazione riguarda tutti i battezzati, ma il modo di viverla è diverso.

Vi sono infatti eremiti, monaci, religiosi, e consacrati negli istituti secolari e nella società di vita apostolica, questi vivono la propria consacrazione nella realtà secolare, e si distinguono per caratteristiche proprie, diverse secondo la particolare missione di ciascuno.

12. Fedeltà al carisma

"Nella sequela di Cristo e nell'amore per la sua persona vi sono alcuni punti concernenti la crescita della santità nella vita consacrata, che meritano di essere messi oggi in speciale evidenza.

Anzitutto è richiesta la fedeltà al carisma fondazionale e al conseguente patrimonio spirituale di ciascun Istituto.

Proprio in tale fedeltà all'ispirazione dei fondatori e delle fondatrici, dono dello Spirito Santo, si riscoprono più facilmente e si rivivono più fervidamente gli elementi essenziali della vita consacrata.

Ogni carisma ha infatti, alla sua origine, un triplice orientamento: verso il Padre, innanzi tutto, nel desiderio di ricercarne filialmente la volontà attraverso un processo di conversione continua, in cui l'obbedienza è fonte di vera libertà, la castità esprime la tensione di un cuore insoddisfatto di ogni amore finito, la povertà alimenta quella fame e sete di giustizia che Dio ha promesso di saziare ( cfr. Mt 5,6 ).

In questa prospettiva il carisma di ogni Istituto spingerà la persona consacrata ad essere tutta di Dio, "a parlare con Dio o di Dío", come si dice di san Domenico, per gustare quanto sia buono il Signore ( cfr. Sal 34,9 ) in tutte le situazioni.

I carismi di vita consacrata implicano anche un orientamento verso il Figlio, col quale inducono a coltivare una comunione di vita intima e lieta, alla scuola del suo servizio generoso di Dio e dei fratelli.

In tal modo, « lo sguardo progressivamente cristificato impara a distaccarsi dall'esteriorità, dal turbine dei sensi, da quanto cioè impedisce all'uomo quella lievità disponibile a lasciarsi afferrare dallo Spirito », e consente così di andare in missione con Cristo, lavorando e soffrendo con Lui nel diffondere il suo Regno.

Ogni carisma comporta, infine, un orientamento verso lo Spirito Santo, in quanto dispone la persona a lasciarsi guidare e sostenere da Lui, sia nel proprio cammino spirituale che nella vita di comunione e nell'azione apostolica, per vivere in quell'atteggiamento di servizio che deve ispirare ogni scelta dell'autentico cristiano.

In effetti, è sempre questa triplice relazione che emerge, pur con i tratti specifici dei vari modelli di vita, in ogni carisma di fondazione, per il fatto stesso che in esso domina « un profondo ardore dell'animo di configurarsi a Cristo, per testimoniare qualche aspetto del suo mistero », aspetto specifico chiamato a incarnarsi e svilupparsi nella più genuina tradizione dell'Istituto, secondo le Regole, le Costituzioni e gli Statuti". ( Esortazione Apostolica, Vita consecrata n° 36 )

13. La consacrazione è una espressione di amore

Il modo con cui questa consacrazione viene accolta nelle situazioni concrete e viene attuata, corrisponde a una necessità particolare e a un servizio di cui la Chiesa ha bisogno ed è condizionato non solo dal nostro necessario rapporto con Dio, ma anche dal consenso agli influssi positivi che riceviamo.

Se noi infatti non ne ricaviamo del bene, difettiamo di carità verso noi stessi e se non procuriamo il bene della Chiesa, manchiamo di carità verso Dio, verso noi stessi e verso il prossimo.

La consacrazione va vissuta con fedeltà anche se richiede una continua immolazione del proprio io.

Il trascurare anche minimamente la nostra offerta a Dio ci metterebbe in un pericoloso stato di tiepidezza, che soffoca la carità.

14. La secolarizzazione con l'Io al centro della vita

La secolarizzazione che dilaga nel mondo attuale, conduce alla scarsità di vocazioni, cioè alla mancanza di risposta alla chiamata di Dio: l'orecchio dell'uomo si è fatto duro e non sente più la voce di Dio che chiama.

Questa "sordità" porta ad una graduale perdita di slancio nel vivere la vita cristiana.

Purtroppo ciò avviene nonostante l'esistenza di tanti carismi, perché l'uomo è tentato di agganciarsi più al proprio io che a Dio, rifiutando ogni regola.

15. Esortazione alla perseveranza

Ogni chiamato alla professione dei consigli evangelici, ponga grande cura nel perseverare e maggiormente eccellere nella vocazione a cui Dio l'ha chiamato, per incrementare la santità nella Chiesa a maggior gloria della Trinità, una e indivisa, la quale in Cristo è la fonte e l'origine di ogni santità ( LG 47 ).

16. Fedeltà creativa

"Gli Istituti sono dunque invitati a riproporre con coraggio l'intraprendenza, l'inventiva e la santità dei fondatori e delle fondatrici come risposta ai segni dei tempi emergenti nel mondo di oggi.

Questo invito è innanzi tutto un appello alla perseveranza nel cammino di santità attraverso le difficoltà materiali e spirituali che segnano le vicende quotidiane.

Ma è anche appello a ricercare la competenza nel proprio lavoro e a coltivare una fedeltà dinamica alla propria missione, adattandone le forme, quando è necessario, alle nuove situazioni e ai diversi bisogni, in piena docilità all'ispirazione divina e al discernimento ecclesiale.

Deve rimanere, comunque, viva la convinzione che nella ricerca della conformazione sempre più piena al Signore sta la garanzia di ogni rinnovamento che intenda rimanere fedele all'ispirazione originaria". ( da Vita consecrata n° 37 )

17. Conclusione

Nei concetti sopra esposti, come avrete senz'altro notato, ho semplicemente riassunto quanto precedentemente presentato circa la vocazione in generale e quella che si attua negli Istituti Secolari.

Le affermazioni fondamentali riportate sono state le seguenti:

• Con il Battesimo Dio ci consacra a Lui e diveniamo partecipi della sua vita divina

• I consigli evangelici non sono riservati a categorie di persone elette, che professano i voti religiosi, ma sono proposti a tutti i battezzati.

• I voti non si sovrappongono alla consacrazione battesimale, ma esprimono la volontà di vivere in sintonia con questa, incrementando l'amore a Dio, e offrono un aiuto per viverla in pienezza, sostenendo la nostra debolezza.

Ci permettono di camminare più sicuri nell'attuare quella vocazione alla quale Dio ci ha chiamati dal momento della nostra esistenza.

• L'essenza della santità risiede nella carità, con la quale si vive la propria consacrazione, sublimata nella pratica dei voti.

• Anche le persone sposate, in forza del battesimo ed anche del matrimonio, sono ontologicamente persone consacrate, indipendentemente dalla loro appartenenza ad un Istituto secolare o ad altre forme di vita consacrata, ma sono facilitati nell'incremento dell'amore di Dio e del loro amore nuziale, ispirato a Cristo, mistico sposo, inserendosi con promesse a tali istituti.

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