La Casa di Carità fatto generazionale

Nel novembre del 1919 Fra Leopoldo, che aveva soltanto frequentato la seconda classe elementare, si era sentito dire da Gesù: " Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per fare imparare ai giovani Arti e Mestieri. "

A più di trent'anni di distanza, tra opposizioni e difficoltà di ogni genere, quest'Opera si consolidava adottando completo il titolo programmatico voluto dal Signore.

I Fratelli delle Scuole Cristiane, ai quali Gesù si è rivolto per realizzare l'Opera della Casa di Carità, non hanno mai lasciato mancare il loro apporto.

A Fratel Teodoreto, che ha guidato i primi Catechisti per avviarla nel 1925 presso la parrocchia di Nostra Signora della Pace, assumendosi pure la responsabilità della direzione, si sono affiancati numerosi Fratelli che collaborarono prestando la loro opera cose insegnanti.

Qualcuno di loro diede pure inizio a Sezioni staccate come ad esempio la " Scuola Serale Fr. Teodoreto " voluta da Fr. Cecilio presso il Collegio San Giuseppe di Torino.

Fr. Anastasio, che non ha risparmiato fatiche per mantenere vivo tra i suoi confratelli il messaggio di Fr. Teodoreto, ha dedicato in modo particolare gli ultimi anni della sua vita alla Casa di Carità, contattando industriali e persone facoltose per stimolare adesioni ed avere aiuti finanziari a favore dell'Opera e giunse ad ottenere dalla Cartiera Sertorio il finanziamento per la costruzione di un capannone presso l'Istituto Pacchiotti dei Fratelli di Giaveno, dove fu possibile iniziare una Sezione con corsi serali.

Un'altra sovvenzione di particolare rilievo la ottenne dalla Carrozzeria Pininfarina che finanziò la costruzione del " Centro Scolastico-Ricreativo Pininfarina, sede della Sezione di Grugliasco della Casa di Carità.

Ancora una volta, a distanza di anni, si realizzava quanto Gesù aveva già detto a Fra Leopoldo: " Parlerai ai ricchi della mia Misericordia, del mio amore e della mia potenza.

Parlo dei ricchi: ascoltino i miei consigli, si ricordino che hanno avuto da me ricchezze per aiutare l'opera della Casa di Carità. " ( 20 - 1 - 1920 )

Fin dall'inizio anche gli ex allievi dei Corsi diurni, che qui sono insieme ai loro ex ingegnanti, vengono in aiuto collaborando con la Casa di Carità a vari livelli: come consulenti, come insegnanti teorici oppure pratici, giungendo successivamente anche ad assumere cariche di responsabilità.

Nel 1969 i Catechisti in unione con l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dal quale hanno avuto la loro origine, costituirono l'Associazione Casa di Carità Arti e Mestieri ".

Questo nuovo Ente dà così una figura giuridica all'Opera voluta da Dio e nella collaborazione responsabile tra Catechisti e Fratelli si continua e si sviluppa il messaggio trasmesso da Gesù Crocifisso per le mani di Fr. Teodoreto.

Nel 1974, grazie a questa collaborazione, fu possibile iniziare anche i corsi diurni presso la Sezione della Casa di Carità di Grugliasco.

Anche in questo caso gli ex allievi che lavorano con i Catechisti e con i Fratelli dividendo con loro responsabilità e fatiche, hanno avuto una parte di primo piano per la loro attitudine di affiancare alla competenza tecnica, una capacità specifica che hanno ricevuto dai loro Catechisti: comprendere e trasmettere lo spirito che anima la Casa di Carità.

Si comincia così ad avverare anche quello che Gesù aveva detto con Fra Leopoldo il 22 dicembre 1920, allorché non era stato possibile realizzare l'Opera per l'incomprensione degli uomini che avrebbero dovuto farla: " Coraggio, coraggio. I miei beneficati, che sono i giovani studenti di Arti e Mestieri, verranno, a suo tempo, in aiuto; il mondo si convertirà, verrà terra di Paradiso. " ( 22 - 12 - 1920 )

Dai suoi inizi fino ad oggi, questa Opera si è sviluppata progressivamente.

Dai programmi di evangelizzazione e di promozione umana sempre più rispondenti alle esigenze di una professionalità responsabile degli allievi, al continuo aggiornamento delle attrezzature, per giungere ai metodi di insegnamento più avanzato, frutto di una continua ricerca, di una costante elaborazione e sperimentazione, alla luce dello spirito che anima la Casa di Carità, l'Opera si è sempre posta in una posizione di primo piano nel settore della formazione tanto da riscuotere continui ed ampi consensi in campo nazionale ed anche internazionale.

Tutto ciò è stato possibile per la dedizione di tutti coloro che si sono impegnati nella Casa di Carità.

Vanno particolarmente ricordati con riconoscenza gli insegnanti dei primi corsi festivi o serali; erano laureati, studenti, oppure tecnici o anche competenti operai qualificati, ricchi di una lunga esperienza di officina, che dopo la giornata di lavoro in fabbrica o di studio hanno prestato la loro opera gratuitamente per insegnare.

Molti hanno inoltre dedicato il resto delle ore del tempo libero per stilare programmi, preparare libri di testo, oppure organizzare visite alle industrie che erano di particolare interesse per la professionalità degli allievi.

Oramai sono oltre 10.000 gli allievi licenziati: giovani e lavoratori che hanno potuto trarre dalla preparazione acquisita, elementi sicuri per il lavoro, aiuti concreti per costruire un proprio progetto di vita.

E vi sono altre migliaia di giovani e di lavoratori che si sono avvalsi dell'azione formativa dell'Opera in corsi di riqualificazione e di aggiornamento.

Notevoli i risultati conseguiti nelle gare tra gli allievi ed ex allievi delle iniziative di formazione professionale, sia pubbliche che private, sul piano nazionale ed internazionale.

Infine sono significativi i giudizi espressi dalle Commissioni di Esame: costantemente segnalano " alle competenti Autorità '' la Casa di Carità Arti e Mestieri, quale Centro Sperimentale Modello per lo studio, la sperimentazione e la divulgazione di programmi e metodologie appropriate e per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti sia teorici che pratici ".