Esperienze programmatiche d'una Scuola Professionale

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Note di vita scolastica

L'insegna programmatica, così fervida di orientamenti, si è dimostrata non meno efficace nell'alimentare in tutta l'Opera la più sapiente sensibilità al valore naturale e cristiano di ciascun allievo, e quel clima di alta testimonianza e di abnegazione devota senza le quali la scuola si riduce a mero tecnicismo scolastico, decadendo da quella sua essenziale funzione educativa, che è - infatti - servizio e non asservimento dell'uomo

Senza addentrarci per brevità nel pieno della vita scolastica, delineeremo quasi schematizzando alcune tappe dell'itinerario scolastico, ispirato dall'idea della « Casa di Carità ».

All'atto dell'iscrizione i nuovi allievi vengono singolarmente ricevuti dai direttori delle varie sezioni - diurna, pre-serale e serale.

Ne segue un colloquio durante il quale il giovane ha modo

di farsi conoscere personalmente,

spiegare i motivi che l'hanno indotto a scegliere la nuova scuola,

manifestare le sue preferenze professionali,

i suoi timori e le sue speranze;

per contro ricevere un primo orientamento circa

gli scopi dell'opera,

i corsi che vi si svolgono,

il clima del nuovo ambiente

ed anche un primo indirizzo per la scelta del settore professionale.

Così fin dal primo incontro il rapporto tra scuola ed allievo si costituisce vivo, umano, personale e non burocratico ed anonimo.

Al termine dei corsi propedeutici ciascun allievo sulla base della visita medico-psicotecnica, delle osservazioni raccolte dai suoi insegnanti, delle sue personali preferenze, viene aiutato in pieno accordo coi genitori, a scegliere - tra quelle impartite - la professione che meglio gli si confà.

I programmi d'altra parte, pur mirando ad assicurare a ciascun allievo uno specifico mestiere, comportano una certa polivalenza professionale di base assai efficace ai fini educativi e quanto mai opportuna sia al successivo passaggio a mansioni di lavoro più elevate tecnicamente, sia all'eventuale cambio di mestiere che si rendesse comunque necessario, eventualità tutt'altro che irrealizzabile, data la fisionomia della nostra industria e del nostro artigianato.

Ultimati i corsi professionali e conseguita la licenza di mestiere, i giovani vengono aiutati a trovare la meritata occupazione in base al principio di assicurare a ciascuno il posto che gli conviene, e in più vengono assistiti durante la fase assai delicata del loro inserimento nei luoghi di lavoro.

L'opera della « Casa di Carità » non si ferma a questo punto.

I giovani ormai al lavoro vengono visitati presso le Aziende e per essi funziona un'Associazione che mediante varie iniziative - in via di sviluppo - mira ad assisterli nelle loro varie necessità.

Ma non basta ancora: il giovane lavoratore ha infatti bisogno di essere aiutato a svolgere - entro certi limiti - compiti di lavoro sempre più tecnicamente elevati, ha bisogno di consolidare, specialmente in vista di nuove responsabilità e di nuove situazioni, la sua formazione morale e cristiana.

Per rispondere a queste esigenze si sono organizzati corsi serali per disegnatori meccanici ed operatori elettronici, e sono allo studio corsi per cronotecnici, tecnici d'officina, preventivisti, capi-commessa, operatori per macchine automatiche, collaudatori di precisione e capi maestranze.

Comunque la parola d'ordine è di non perdere nessun allievo, di portarli lutti, anche i meno dotati, almeno ad un minimo indispensabile di efficienza professionale e di maturità umana e cristiana.

Mentre gli allievi più dotati hanno modo di sviluppare a fondo il loro talento, per quelli più insufficienti non potendosi per evidenti ragioni abbassare il livello di preparazione da conseguire, sono effettuate - sempre gratuitamente - lezioni ed esercitazioni supplementari.

Nei casi dubbi si è ricorso all'aiuto del medico e dello psico-pedagogo, si sono intensificati i contatti con le famiglie, si è cercato in ogni modo di seguire più da vicino i giovani interessati, sempre nell'intento di raccogliere qualche elemento utile a guidare l'allievo verso un sufficiente profitto.

Nei casi in cui tutto ciò non ha conseguito l'atteso risultato, l'allievo bocciato non è stato abbandonato a sé stesso, ma aiutato a cercar lavoro e magari passato a corsi professionali.

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