7 Agosto 1966
1. Il proposito di verginità, che traspare dalle parole di Maria al momento dell’Annunciazione, è stato tradizionalmente considerato come l’inizio e l’evento ispiratore della verginità cristiana nella Chiesa.
Sant’Agostino riconosce in tale proponimento non l’adempimento di un precetto divino, ma un voto liberamente emesso.
In tal modo si è potuto presentare Maria come esempio alle "sante vergini" nel corso di tutta la storia della Chiesa.
Maria "ha dedicato la sua verginità a Dio, quando non sapeva ancora ciò che doveva concepire, affinché l’imitazione della vita celeste nel corpo terreno e mortale si faccia per voto, non per precetto, per scelta d’amore, non per necessità di servizio" ( De Sancta Virg., IV, 4 ).
L’angelo non chiede a Maria di rimanere vergine; è Maria che liberamente rivela la sua intenzione di verginità.
In tale impegno si colloca la sua scelta d’amore che la porta a dedicarsi totalmente al Signore con una vita verginale.
Sottolineando la spontaneità della decisione di Maria, non dobbiamo dimenticare che all’origine di ogni vocazione c’è l’iniziativa di Dio.
Orientandosi verso la vita verginale, la fanciulla di Nazaret rispondeva a una vocazione interiore, cioè ad una ispirazione dello Spirito Santo che l’illuminava sul significato e sul valore del dono verginale di se stessa.
Nessuno può accogliere tale dono senza sentirsi chiamato e senza ricevere dallo Spirito Santo la luce e la forza necessarie.
2. Anche se sant’Agostino usa la parola "voto" per mostrare a coloro che chiama "sante vergini" il primo modello del loro stato di vita, il Vangelo non testimonia che Maria abbia espressamente formulato un voto, che è la forma di consacrazione e di offerta della propria vita a Dio, in uso sin dai primi secoli della Chiesa.
Dal Vangelo risulta che Maria ha preso la personale decisione di rimanere vergine, offrendo il suo cuore al Signore.
Ella desidera essere sua fedele sposa, realizzando la vocazione della "figlia di Sion".
Con la sua decisione però ella diventa l’archetipo di tutti coloro che nella Chiesa hanno scelto di servire il Signore con cuore indiviso nella verginità.
Né i Vangeli, né altri scritti del Nuovo Testamento ci informano circa il momento in cui Maria ha assunto la decisione di rimanere vergine.
Tuttavia dalla domanda rivolta all’angelo emerge con chiarezza che, al momento dell’Annunciazione, tale deliberazione era molto ferma.
Maria non esita ad esprimere il suo desiderio di conservare la verginità anche nella prospettiva della maternità proposta, manifestando di avere a lungo maturato la sua intenzione.
Infatti, la scelta della verginità non è stata assunta da Maria nella prospettiva, imprevedibile, di diventare Madre di Dio, ma è maturata nella sua coscienza prima del momento dell’Annunciazione.
Possiamo supporre che tale orientamento sia stato sempre presente nel suo cuore: la grazia che la preparava alla maternità verginale ha certamente influito su tutto lo sviluppo della sua personalità, mentre lo Spirito Santo non ha mancato d’ispirare, sin dai più giovani anni, il desiderio dell’unione più completa con Dio.
3. Le meraviglie che Dio opera, anche oggi, nel cuore e nella vita di tanti ragazzi e ragazze, sono state realizzate innanzitutto nell’anima di Maria.
Anche nel nostro mondo, pur così distratto dalle suggestioni di una cultura spesso superficiale e consumistica, non pochi adolescenti raccolgono l’invito che proviene dall’esempio di Maria e consacrano la loro giovinezza al Signore ed al servizio dei fratelli.
Tale decisione, più che rinunzia a valori umani, è scelta di valori più grandi.
A tale proposito, il mio venerato Predecessore Paolo VI, nell’Esortazione apostolica Marialis cultus, sottolinea come colui che guarda con animo aperto alla testimonianza del Vangelo "si renderà conto che la scelta dello stato verginale da parte di Maria … non fu un atto di chiusura ad alcuno dei valori dello stato matrimoniale, ma costituì una scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente all’amore di Dio" ( n. 37 ).
La scelta dello stato verginale, in definitiva, è motivata dalla piena adesione a Cristo.
Ciò risulta particolarmente evidente in Maria.
Benché prima dell’Annunciazione non ne sia cosciente, lo Spirito Santo ispira la sua dedizione verginale in vista di Cristo: ella rimane vergine per accogliere con tutta se stessa il Messia Salvatore.
La verginità iniziata in Maria rivela così la propria dimensione cristocentrica, essenziale anche per la verginità vissuta nella Chiesa, che trova nella Madre di Cristo il suo sublime modello.
Se la sua verginità personale, legata alla divina maternità, rimane un fatto eccezionale, essa illumina e dà senso ad ogni dono verginale.
4. Nella storia della Chiesa, quante giovani donne, contemplando la nobiltà e la bellezza del cuore verginale della Madre del Signore, si sono sentite incoraggiate a rispondere generosamente alla chiamata di Dio, abbracciando l’ideale della verginità!
"Proprio tale verginità - come ho ricordato nell’Enciclica Redemptoris Mater - sull’esempio della Vergine di Nazaret, è fonte di una speciale fecondità spirituale: è fonte della maternità nello Spirito Santo" ( n. 43 ).
La vita verginale di Maria suscita in tutto il popolo cristiano la stima per il dono della verginità e il desiderio che si moltiplichi nella Chiesa come segno del primato di Dio su ogni realtà e come anticipazione profetica della vita futura.
Ringraziamo insieme il Signore per coloro che ancor oggi generosamente consacrano la loro vita nella verginità al servizio del Regno di Dio.
Al tempo stesso, mentre in diverse regioni di antica evangelizzazione l’edonismo e il consumismo sembrano distogliere non pochi giovani dall’abbracciare la vita consacrata, occorre chiedere incessantemente a Dio, per intercessione di Maria, una nuova fioritura di vocazioni religiose.
Così il volto della Madre di Cristo, riflesso in molte vergini che si sforzano di seguire il divino Maestro, continuerà ad essere per l’umanità il segno della misericordia e della tenerezza divina.