La missione anziani nel distretto Torino Nord |
Dagli anni ’70 nella nostra Diocesi è attiva la Pastorale Anziani guidata agli inizi dal Movimento Diocesano e attualmente in collaborazione con l’Ufficio Pastorale competente.
Altre esperienze si devono alla buona volontà di parroci lungimiranti che hanno dato vita a Gruppi Anziani parrocchiali e zonali.
La Missione Diocesana si pone come rinnovata "occasione di formazione cristiana per un’età non del declino, ma illuminata dalla speranza ( … )
È importante che gli anziani vengano ascoltati e capiti nei loro problemi".
Inoltre la Missione mira ad accompagnare gli anziani a "sentirsi ancora più protagonisti nella comunità ecclesiale, depositari di un patrimonio che non deve andare disperso, soggetti attivi di evangelizzazione e missione" ( Arcidiocesi di Torino, "Libro Sinodale", Costituzioni Sinodali n° 68, ed. San Massimo,1997 ).
La Missione Anziani intende dunque esprimere il rinnovato interesse della Pastorale di tutta la Chiesa verso la Terza Età, sulla scia dell’invito che il Papa ci ha lasciato già nel 1988 con la "Christifideles Laici":
" Alle Persone Anziane ricordo che la Chiesa chiede e attende che esse abbiano a continuare la loro missione apostolica e missionaria, non solo possibile e doverosa anche a questa età ma da questa stessa età resa in qualche modo specifica e originale " ( C L n° 48 ).
Dopo l’Anno Internazionale dell’Anziano voluto dall’Onu (1999),
il documento del Pontificio Consiglio per i Laici (1999),
la lettera del Papa agli Anziani (1999)
ed il Giubileo degli Anziani (17 agosto 2000)
siamo invitati come comunità ecclesiale "a rispondere alle attese di partecipazione degli Anziani valorizzando "il dono" che essi rappresentano quali testimoni della tradizione della fede ( Sal 44,2; Es 12,26-27 ), maestri di vita ( Sir 6,34; Sir 8,11-12 ) , operatori di carità". (Pontificio Consiglio per i Laici, "La dignità dell’anziano…", cap. V).
La Missione Anziani mira anche a verificare il cammino dei Gruppi Anziani Parrocchiali, là dove sono presenti, a costituirne di nuovi eventualmente interparrocchiali.
È importante anche prendere coscienza della presenza sul territorio di gruppi, associazioni a livello sociale, di volontariato o culturale, o di Punti di Incontro per anziani con i quali trovare momenti di contatto e di scambio per offrire la nostra "bella testimonianza di fede" e "dare ragione della speranza che è in noi".
Così si esprime il Papa nella Lettera "Agli Anziani" al n°16: "Sono perciò da lodare tutte quelle iniziative sociali che permettono agli anziani sia di continuare a coltivarsi fisicamente, intellettualmente e nella vita di relazione, sia di rendersi utili, mettendo a disposizione degli altri il proprio tempo, le proprie capacità e la propria esperienza.
In questo modo si conserva ed accresce il gusto della vita, fondamentale dono di Dio ( … ) che non contrasta con il desiderio di eternità."
La Missione Anziani esprime l’attenzione a quegli uomini e donne che intorno i 60 anni entrano in una condizione di vita che conduce alla vecchiaia.
Il riferimento come fascia di età è ampio poiché si giunge comodamente a contemplare la vita dei longevi ultraottantenni e più.
A Torino su quasi un milione di abitanti le persone tra i 65 e gli 80 anni sono 190.000.
Non stupisce un’età così avanzata se già nel Salmo 90 ( 89 ) leggiamo che "gli anni della nostra vita sono settanta ottanta per i più robusti".
Oggi la medicina, il benessere fanno si che "i più robusti" abbiano una vita ancora più longeva superando anche i 90 anni.
Occorre considerare, alla luce di questa realtà e dei dati statistici, che per la situazione di vita della Persona Anziana di oggi non si sono aggiunti "anni alla vita, ma vita agli anni".
La Missione Anziani si rivolge dunque in primo luogo a quelle persone che possiamo chiamare "anziani attivi" ed a quanti già in pensione sono desiderosi di mettere la loro esperienza e la loro vita a servizio del prossimo.
"Dobbiamo sensibilizzare molte persone, che arrivano alla pensione in buon età e con soddisfacenti condizioni di salute, affinché prendano coscienza di una nuova chiamata del Signore ( … ) per poter esprimere le grandi potenzialità di bene che hanno in cuore e vivere il tempo della terza età non chiusi in piccoli interessi personali, ma rendendosi utili agli altri.
Gli anziani devono essere aiutati a superare con decisione la tentazione di chiusura rifugiandosi con nostalgia in un passato che non ritorna più o rifuggendo da un impegno presente per le difficoltà di un mondo che cambia vertiginosamente lasciando disorientati.
Il loro impegno nella Chiesa e nella società non conosce soste dovute all’età, bensì conosce modi nuovi e spesso anche migliori per essere utili." ( Mons. Severino Poletto, "I miei occhi hanno visto la tua salvezza", Lettera Pastorale, Asti 1996 ).
Una attenzione particolare con pazienza e premurosità va rivolto a quanti hanno forse perso il gusto dell’uscire di casa, a quanti non sentono più il "bisogno di un contatto più immediato con i suoi coetanei per ragionare di cose che sono esperienza comune, ponendo tutto sotto lo sguardo di Dio" ( Giovanni Paolo II, Agli Anziani, n. 1, 1999 ).
"È dovere della Chiesa far prendere agli Anziani viva coscienza del compito che anch’essi hanno di trasmettere al mondo il Vangelo di Cristo, ( … ) renderli consapevoli della responsabilità che deriva loro dall’essere testimoni privilegiati della fedeltà di Dio, che mantiene sempre le promesse."
( Pontificio Consiglio per i Laici, "La dignità dell’anziano …", cap. IV ).
Il nostro Arcivescovo ribadisce questi impegni pastorali nella sua lettera "Costruire insieme":
"I contenuti dell’annuncio dovranno rispondere al duplice obiettivo di stimolare le domande profonde di senso e di significato, le aspirazioni del cuore umano, e proporre le verità fondamentali della nostra fede accompagnando i destinatari a fare esperienza personale e comunitaria di Gesù, il nostro Salvatore.
La trasmissione della fede avviene nell’enunciazione delle verità del vangelo, ma anche tramite l’offerta di incisive esperienze di preghiera e la proposta di testimonianze credibili di vita"
( Card. Severino Poletto, " Costruire Insieme", Torino, 2001)
Questi contenuti, nella Missione Anziani, sono presentati tramite delle schede come cammino spirituale per una vita quotidiana più aderente al Vangelo.
Un testo agile che partendo da alcune situazioni concrete di vita alimenti la Fede, la Speranza e la Carità della Persona Anziana.
Queste schede sono state preparate senza la pretesa di rispondere in modo esauriente alle problematiche che la vita ci presenta, ma con la volontà di indirizzare la Persona Anziana a ritrovare ancora la Roccia su cui fondare i suoi giorni.
"Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" ( Sal 90,12 )
Gli Anziani stessi, i Pensionati attivi in Associazioni e gruppi di Volontariato, gli Anziani e Pensionati dei Gruppi Parrocchiali, gli Operatori Pastorali, gli adulti e i giovani più sensibili alla realtà della Terza Età nella Chiesa e nella società: questi sono chiamati ad essere disponibili per l’animazione Missionaria diocesana.
Attraverso le Convocazioni sarà importante offrire agli anziani quegli spazi che realizzano il desiderio di ritrovarsi insieme, desiderio che è proprio della Terza Età.
Tre sono gli spazi in cui muoverci nella Missione Anziani.
Le Convocazioni degli anziani attraverso le schede e l’annuncio della fede, vanno proposte con l’attenzione al territorio e alla situazione di ogni singola Parrocchia.
Il parroco con gli animatori della Missione, dopo aver preso visione delle proposte, organizzano i tempi di convocazione tenendo conto delle indicazioni che qui vengo date e delle necessità della Comunità.
I luoghi di incontro possono essere:
A) la parrocchia, per gli Anziani ancora attivi e autosufficienti;
B) le Case di Riposo, là dove è possibile incontrare anziani che vi abitano;
C) le case degli anziani stessi, là dove c’è disponibilità per incontri più "familiari".
Tenendo conto della realtà di alcune Zone del Distretto Nord, nelle quali può già rivelarsi difficoltoso l’incontrarsi a livello parrocchiale, si propone: una iniziativa Caritativa – Missionaria che richiama l’impegno del cristiano a donare e condividere anche "nel poco" ed una iniziativa che unisce, se non tutta la zona almeno alcune parrocchie vicine per un momento di festa.
Una giornata di Festa vera, fraterna, all’insegna della Gioia dello stare insieme.
Una celebrazione festosa della Fede.
Tutto questo con un grande Pellegrinaggio ad un Santuario Mariano a conclusione della Missione.
Le iniziative della missione hanno una parte definita nel programma distrettuale, zonale ed una parrocchiale.
Inoltre una parte dedicata alla sperimentazione in alcune parrocchie o in una zona intera.
Conclusa la missione, occorrerà fare una verifica per valutare queste sperimentazioni insieme alla valorizzazione delle realtà pastorali già esistenti.
Valorizzare e dare slancio ai Gruppi Anziani Parrocchiali là dove sono presenti per offrire così occasioni di spiritualità, di scuola della fede, di scuola per invecchiare bene e … "morire bene".
Attenzione alle realtà ed alle iniziative del territorio e dell’Ufficio Diocesano.
Creare gruppi di preghiera parrocchiali per anziani.
Attenzione alle competenze degli anziani e alla valorizzazione del loro volontariato nella catechesi, nella liturgia, nella carità …specialmente per la cura della Chiesa e per l’assistenza ed animazione in case di riposo con Anziani non autosufficienti.
Sguardo al dialogo con le giovani generazioni.
La parrocchia si attivi per aiutare e valorizzare al meglio la pastorale della malattia, della sofferenza e del cammino spirituale e sacramentale in preparazione alla morte, specialmente per i malati terminali.
Attenzione a coloro che assistono gli Anziani nel tempo della malattia, in particolare quando sono extracomunitari e migranti.