Ezechiele |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il cedro |
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1 Il primo giorno del terzo mese dell'undicesimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: | |||
2 « Figlio dell'uomo, di' al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi: A chi credi di essere simile nella tua grandezza? | |||
3 Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era la sua cima. | |||
4 Le acque lo avevano nutrito, l'abisso lo aveva fatto innalzare inviando i suoi fiumi attorno al suolo dov'era piantato e mandando i suoi ruscelli anche a tutti gli alberi dei campi. | |||
5 Per questo aveva superato in altezza tutti gli alberi dei campi: i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si erano distese per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita. | |||
6 Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli uccelli del cielo, sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie selvatiche, alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni. |
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7 Era bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua radice era presso grandi acque. | |||
8 I cedri non l'uguagliavano nel giardino di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in magnificenza. | |||
9 Bello lo avevo fatto nella moltitudine dei suoi rami, perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden nel giardino di Dio ». |
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10 Perciò dice il Signore Dio: « Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza, | |||
11 io lo diedi in balia di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà. | |||
12 Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono. |
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13 Sui suoi resti si posarono tutti gli uccelli del cielo e fra i suoi rami ogni bestia selvatica, | |||
14 perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poiché tutti sono destinati alla morte, alla regione sotterranea, in mezzo ai figli dell'uomo, fra coloro che scendono nella fossa ». | |||
15 Così dice il Signore Dio: « Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui. |
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16 Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. |
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17 Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra. | |||
18 A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine ». Parola del Signore Dio. |
Indice |
31,1-18 | Parabola del cedro 31,1 Nell'anno undicesimo, nel terzo mese, il primo del mese: nel maggio del 587 |
31,2 | L'allegoria del
c 17 utilizza le medesime immagini, con un significato differente: Qui si tratta di una descrizione dello splendore dell'Egitto, che sarà improvvisamente distrutto dal castigo divino |
31,3 | Ecco, l'Assiria: il testo ebraico menziona qui l'Assiria, ma forse si tratta di un errore di trascrizione All'origine si parlava, probabilmente, dell'Egitto Se si accetta il testo attuale, si deve intendere che la sorte dell'Assiria è evocata come monito per l'Egitto L'Assiria era un cedro: 'ash-shûr 'erez del TM; BJ congettura: « a un cedro sul Libano », te'ashshûr Il termine te'ashshûr, molto raro ( cf. Ez 27,6; Is 41,19; Is 60,13 ), sembra sia stato chiosato dal termine più comune 'erez, e quindi trasformato in una parola più corrente ( ma priva di senso in questo contesto ) da un copista che forse non la capiva più |
31,4 | Secondo la concezione antica, la terra galleggiava sull'oceano sotterraneo, da cui scaturivano le sorgenti e i fiumi |
31,5 | durante la sua crescita: BJ traduce: « che lo facevano crescere » Traduzione congetturale Il verbo normalmente significa « tendere », « estendere », da cui « spuntare », « crescere »; ma la forma grammaticale qui è anormale ( alla lettera « nel fatto di crescere per lui » ); così lo si potrebbe anche tradurre: « a causa delle acque che si stendevano verso di lui » |
31,11 | Il principe è il re di Babilonia Dio rigetta il faraone a causa della sua empietà ( v. 11 ) principe di popoli: Nabucodònosor ( cf. Ez 29,19; Ger 43,12+ ), che invaderà l'Egitto nel 568 Non è necessario pensare alla conquista dell'Egitto da parte di Cambise nel 525 |
31,12 | Si allontanarono: jiddedû, conget.; il TM ha: « scesero », jiredû |
31,17 | il suo braccio: zer`ô, del TM; BJ congettura: « la sua discendenza », zare`ô Poiché il faraone è il cedro, gli altri re sono come gli altri alberi del paradiso terrestre ( cf. vv 7-9 ) Tutti questi « alberi », scesi nello sheol, si consolano all'arrivo del faraone ( Ez 32,17s ) |