Isaia |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Ciro strumento del Signore |
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1 Ascoltatemi in silenzio, isole, e voi, nazioni, badate alla mia sfida! Si accostino e parlino; raduniamoci insieme in giudizio. |
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2 Chi ha suscitato dall'oriente colui che chiama la vittoria sui suoi passi? Chi gli ha consegnato i popoli e assoggettato i re? La sua spada li riduce in polvere e il suo arco come paglia dispersa dal vento. |
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3 Li insegue e passa oltre, sicuro; sfiora appena la strada con i piedi. | |||||
4 Chi ha operato e realizzato questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi. |
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5 Le isole vedono e ne hanno timore; tremano le estremità della terra, insieme si avvicinano e vengono. | |||||
Israele scelto e protetto dal Signore |
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8 Ma tu, Israele mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo mio amico, |
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9 sei tu che io ho preso dall'estremità della terra e ho chiamato dalle regioni più lontane e ti ho detto: « Mio servo tu sei ti ho scelto, non ti ho rigettato ». | |||||
10 Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa. |
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11 Ecco, saranno svergognati e confusi quanti s'infuriavano contro di te; saranno ridotti a nulla e periranno gli uomini che si opponevano a te. |
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12 Cercherai, ma non troverai, coloro che litigavano con te; saranno ridotti a nulla, a zero, coloro che ti muoveranno guerra. | |||||
13 Poiché io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: « Non temere, io ti vengo in aiuto ». | |||||
14 Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore - tuo redentore è il Santo di Israele. |
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15 Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. |
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16 Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele. |
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17 I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò. | |||||
18 Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti. |
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19 Pianterò cedri nel deserto, acacia, mirti e ulivi; porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti; | |||||
20 perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele. | |||||
Nullità degli idoli |
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21 Presentate la vostra causa, dice il signore, portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe. |
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22 Vengano avanti e ci annunzino ciò che dovrà accadere. Narrate quali furono le cose passate, sicché noi possiamo riflettervi. Oppure fateci udire le cose future, così che possiamo sapere quello che verrà dopo. |
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23 Annunziate quanto avverrà nel futuro e noi riconosceremo che siete dèi. Si, fate il bene oppure il male e lo sentiremo e lo vedremo insieme. |
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24 Ecco, voi siete un nulla, il vostro lavoro non vale niente, è abominevole chi vi sceglie. |
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25 Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto, dal luogo dove sorge il sole l'ho chiamato per nome; egli calpesterà i potenti come creta, come un vasaio schiaccia l'argilla. | |||||
26 Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo, chi dall'antichità, così che dicessimo: « È vero » ? Nessuno lo ha predetto, nessuno lo ha fatto sentire, nessuno ha udito le vostre parole. |
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27 Per primo io l'ho annunziato a Sion e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di cose liete. | |||||
28 Guardai ma non c'era nessuno, tra costoro nessuno era capace di consigliare; nessuno da interrogare per averne una risposta. | |||||
29 Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli. |
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Indice |
41,1-7 | Dio suscita il liberatore L'oracolo ha la forma di una contesa giudiziaria fra Dio e le nazioni. In risposta ai dubbi del popolo ( cf. Is 40,27 ), questo poema annunzia la venuta di un liberatore. Si tratta di Ciro; non sarà nominato prima di Is 44,28, ma per i contemporanei del Deutero-Isaia, già qui era chiaramente designato ( cf. vv 2-3 e v 25 ). Il poema è stato composto nel momento in cui l'avanzata folgorante di Ciro lascia prevedere la caduta di Babilonia. È Jahve che lo suscita, non per colpire, come Sennàcherib o Nabucodònosor, ma per liberare. - San Girolamo, che ha tradotto nel v 2: « Chi ha suscitato dall'Oriente il giusto », ha applicato questo testo al Messia, di cui Ciro, che sarà chiamato « l'unto di Jahve » ( Is 45,1 ), è in qualche modo una figura. |
41,2-3 | Chi ha suscitato …?: il dominio di Dio si concretizza nel suscitare un re che sottomette, come strumento divino, tutte le nazioni. Si allude al re persiano Ciro il Grande ( Is 44,28; Is 45,1 ). 41,2 vittoria: traduce la parola ebraica çedeq, « giustizia » ( BJ ), che implica un ristabilimento dell'ordine voluto da Jahve e può anche prendere il senso dato da BC ( cf. v 10; Is 54,17 ). |
41,3 | sfiora appena: alla lettera « non calpesta ( jabûs ) », conget.; il TM legge: « non viene » ( jabo' ). L'immagine evoca la rapidità della avanzata di Ciro. |
41,4 | Questa espressione dell'eternità di Jahve sarà ripresa da
Ap 1,8.17;
Ap 21,6; Ap 22,13. |
41,6-7 | In diverse edizioni della Bibbia questi versetti sono inseriti nel contesto di Is 40,12-26. Lasciati qui, alludono forse all'inutile ricerca di aiuto negli idoli da parte delle isole ( v. 5 ), cioè da parte dei popoli pagani. Questi vv sono una interpolazione che si collega con Is 40,19-30 ( cf. la nota ). |
41,8-20 | Oracolo di salvezza per Israele 41,8 servo: qui appare per la prima volta il tema del « servo », che occupa un grande posto nella predicazione del Deutero-Isaia; questo tema è legato a quello dell'elezione ( cf. Is 43,10.20; Is 44,1.2; Is 45,4 ) e questa risale alla vocazione di Abramo. Israele-Giacobbe, « stirpe di Abramo », è stato scelto per essere il testimone di Jahve ( Is 43,10 ); sebbene sia stato infedele ( Is 42,19 ), Dio gli perdonerà e lo salverà ( Is 44,1-5; Is 48,20 ). Più che un rapporto come tra padrone e schiavo, questa nozione di « servo » implica un rapporto di fiducia e di amore. - Sui « canti del servo », cf. l'introduzione |
41,14 | redentore ( in ebraico go'êl ): era, nell'antico Israele, il parente stretto che interveniva per tutelare gli interessi e i diritti dei membri della famiglia. Aveva anche il dovere di impegnarsi a riscattare chi fosse diventato schiavo per i debiti accumulati. Applicato a Dio, il termine redentore indica la sua stretta relazione con Israele, che è come una relazione familiare, ma anche il suo intervento in favore dei deboli e degli oppressi. Nel NT il redentore è Gesù ( Rm 3,24; 1 Cor 1,30; Eb 9,15 ). È dapprima il parente stretto, vendicatore del sangue ( Nm 35,19+ ), colui che riscatta il prigioniero per debiti, colui che deve difendere la vedova ( Rt 2,20+ ). La parola designa dunque Dio come protettore dell'oppresso e liberatore del popolo. In questo senso, è molto frequente nei salmi ( cf. Sal 19,15+ ) e nella seconda parte di Isaia ( Is 43,14; Is 44,6.24; Is 47,4; Is 48,17; Is 59,20; cf. Ger 50,34 ). Il NT e la teologia cristiana riprenderanno l'idea per applicarla a Gesù, che è pure il « redentore ». |
41,18-19 | Farò scaturire fiumi: il simbolismo dell'acqua può avere molteplici significati: la sete può indicare il desiderio di Dio e del suo amore; il simbolismo può anche alludere all'esodo, quando Dio fece scaturire l'acqua per il popolo ( Es 17,1-7 ); può esservi anche un richiamo a Gen 2,4-15. 41,18 fiumi: come già Mosè aveva fatto scaturire l'acqua dalla roccia per dar da bere al suo popolo ( Es 17,1-7 ), al momento del ritorno ormai prossimo i fiumi sgorgheranno dalle montagne e faranno del deserto una pianura fertile. Attraverso le meraviglie del ritorno dall'esilio, il profeta intravvede certi tratti dell'era messianica ( cf. Is 11,6; Ez 47,1-12 ). |
41,21-29 | Contesa giudiziaria con gli idoli Come era entrato in giudizio con le nazioni ( v 1 ), così ora Jahve invita i falsi dèi a comparire davanti a lui. La loro incapacità a predire l'avvenire e ad agire sul mondo è la prova del loro nulla. È nel Deutero-Isaia che si esprime esplicitamente per la prima volta il monoteismo assoluto ( cf. Is 43,8-13; Is 44,6-8; Is 45,5 ), preparato dal monoteismo pratico che era rappresentato dall'adorazione esclusiva di Jahve, Dio di Israele ( cf. Is 42,8+ e introduzione ). Sulla polemica contro gli idoli, cf. Is 40,18+ |
41,24 | nulla: 'epes, conget.; il TM, 'apa`, è incomprensibile. |
41,25 | Io ho suscitato uno: come in
Is 41,2 si pensa al re persiano Ciro. l'ho chiamato per nome: conget. ( cf. Is 45,3 ); il TM legge: « chiama ( proclama ) il mio nome ». Questa formula significa la designazione di qualcuno per una missione particolare ( Es 31,2; Nm 1,17 ), mentre esprime una relazione privilegiata di Jahve con colui che egli « chiama per nome » ( cf: Is 43,1; Is 45,3-4 ). - calpesterà: conget., jabûs; il TM legge jabo', « egli cammina ». |
41,27 | BJ traduce alla lettera: « Primizie di Sion, ecco, eccole, a Gerusalemme invio un messaggero ». Testo forse corrotto. Si vede qui, come nel v 25, un'allusione all'annunzio che Jahve fa della liberazione che sarà portata da Ciro, mentre i falsi dèi restano muti ( v 28 ). |
41,29 | niente: con 1QIsa, Targum; il TM legge: « sventura ». |