Isaia |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? |
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2 È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. |
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3 Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. |
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4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. |
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5 Egli è trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. |
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6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. |
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7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. |
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8 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. |
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9 Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. |
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10 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. |
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11 Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. |
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12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. |
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Indice |
53,1 | È la comunità che parla e che annunzia il destino del servo, rivelazione nuova e quasi incredibile. Ma la sorpresa e la prima incomprensione ( vv 3b.4b.6.8 ) cederanno il posto a una migliore intelligenza: queste sofferenze non hanno altro scopo che la salvezza della moltitudine ( vv 11-12 ). |
53,2 | radice: in
Is 11,1.10, le immagini del germoglio e della radice accompagnavano l'annunzio gioioso del Messia davidico. Esse non evocano qui che l'aspetto umile e misero del servo. |
53,4 | si è caricato delle nostre sofferenze: l'idea che la sofferenza di un uomo possa essere espiazione non per i suoi peccati, ma per quelli di altri, è nuova nell'AT. È ripresa nel NT per interpretare la morte di Gesù ( Rm 4,25; 2 Cor 5,21 ). |
53,7 | L'immagine dell'agnello è in riferimento al sacrificio (
v. 10 ), ma anche alla docilità con cui il Servo subisce la persecuzione (
Ger 11,19 ). È probabilmente a questo v, combinato con il v 4, che fa allusione Giovanni Battista quando presenta Gesù come « l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo » ( Gv 1,29 ). Si è notato che in aramaico la stessa parola talia' designa l'agnello e il servo. È possibile che il precursore abbia usato intenzionalmente questa parola, ma l'evangelista, scrivendo in greco, abbia dovuto scegliere. |
53,8 | per la sua sorte: BJ traduce: « tra i suoi contemporanei ». La parola ebraica significa « generazione » come periodo di una vita, e, per estensione, coloro che vivono durante questo periodo. Non significa mai la nascita o l'origine; il senso suggerito dal greco e dal latino ( « Chi racconterà la sua generazione » ) e applicato dai Padri alla generazione eterna del Verbo o alla concezione miracolosa di Gesù non è una traduzione esatta dell'ebraico. Si è proposto di correggere il testo, ma esso è sostenuto da tutti i testimoni. - mio popolo: con il TM; BJ con 1QIsa legge: « il suo popolo ». - fu percosso: nugga`, conget.; il TM legge nega', « un colpo ». |
53,9 | il suo tumulo: bômatô con 1QIsa; il TM legge bemôtaw, « nella sua morte ». - La predicazione cristiana ha visto qui un annunzio del sepolcro di Giuseppe di Arimatea, « uomo ricco » ( Mt 27,57-60 ). Il testo resta difficile e molti correggono `ashir, « ricco », in `oseh ra`, « malfattore ». |
53,10 | quando offrirà se stesso: BJ traduce: « se offre la sua vita » con la volg.; il TM legge: « se tu offri » o « se ( la sua anima ) offre ( un sacrificio ) ». |
53,11-12 | vedrà la luce: anche se il testo non parla esplicitamente di risurrezione, la tradizione cristiana vede incluso in questa gloria l'evento della risurrezione di Cristo. Il concetto di "giustificazione" delle moltitudini è ripreso nelle lettere paoline ( Rm 3,21-30; Eb 5,7-10 ). 53,11 la luce: con i LXX, 1QIsa; il TM om. - È Jahve che riprende la parola per spiegare il mistero della sofferenza del « servo giusto »: non soffre per le proprie colpe, ma si carica dei delitti della moltitudine e intercede per essa. |