Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Contro l'attrattiva del male |
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1 Salmo. Di Davide. Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando t'invoco. |
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2 Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera. |
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3 Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra. |
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4 Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori: che io non gusti i loro cibi deliziosi. |
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5 Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; tra le loro malvagità continui la mia preghiera. |
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6 Dalla rupe furono gettati i loro capi, che da me avevano udito dolci parole. |
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7 Come si fende e si apre la terra, le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi. |
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8 A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita. |
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9 Preservami dal laccio che mi tendono, dagli agguati dei malfattori. |
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10 Gli empi cadono insieme nelle loro reti, ma io passerò oltre incolume. |
Indice |
141,1 | Sono ancora i nemici, descritti con immagini simili al salmo precedente, che con la loro malvagità spingono l'orante a invocare l'aiuto e l'intervento di Dio. |
141,2 | sacrificio della sera: era offerto nel tempio; la preghiera viene paragonata a questo sacrificio vespertino. Questa oblazione quotidiana era di regola. Ai sacrifici, la pietà ebraica equipara così la preghiera ( cf. Sal 51,18, Ap 5,8; Ap 8,4 ). |
141,3 | I peccati di lingua erano ritenuti particolarmente gravi nella società antica, nella quale aveva grande rilievo la comunicazione orale. |
141,5 | L'olio, usato per l'accoglienza degli ospiti, era segno di amicizia e di comunione. empio: rasha' con i LXX, sir.; il TM ha ro'sh, « eccellente ». - la mia preghiera: con il TM; con 11QPsa, BJ traduce: « perché mi comprometterei nei loro misfatti ». Il testo è molto oscuro. Si comprende che il salmista tema le insidie degli empi che potrebbero sedurlo. |
141,6 | dalla rupe furono gettati i loro capi: BJ traduce: « sono dati in potere della roccia ( = Jahve ), loro giudice » ( plurale maiestatico come in Sal 58,12 ). Per Jahve, roccia d'Israele, cf. Sal 18,3; Sal 19,15; Sal 42,10 ecc. |
141,7 | Come si fende e si apre: il TM ha alla lettera poleh ûboqe`a, « scavando e fendendo »; BJ traduce: « come una mola scoppiata », pelah jebûqqa`, con LXX, sir. |