Sapienza |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Per i tuoi santi risplendeva una luce vivissima; essi invece, sentendone le voci, senza vederne l'aspetto, li proclamavano beati, perché non avevano come loro sofferto |
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2 ed erano loro grati perché, offesi per primi, non facevano loro del male e imploravano perdono d'essere stati loro nemici. | ||||
3 Invece delle tenebre desti loro una colonna di fuoco, come guida in un viaggio sconosciuto e come un sole innocuo per il glorioso emigrare. |
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4 Erano degni di essere privati della luce e di essere imprigionati nelle tenebre quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli, per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge doveva essere concessa al mondo. |
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Sesto contrappasso: notte di tragedia e di libertà |
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5 Poiché essi avevano deciso di uccidere i neonati dei santi - e un solo bambino fu esposto e salvato - per castigo eliminasti una moltitudine di loro figli e li facesti perire tutti insieme nell'acqua impetuosa. |
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6 Quella notte fu preannunziata ai nostri padri, perché sapendo a quali promesse avevano creduto, stessero di buon animo. | ||||
7 Il tuo popolo si attendeva la salvezza dei giusti come lo sterminio dei nemici. | ||||
8 Difatti come punisti gli avversari, così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te. | ||||
9 I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: i santi avrebbero partecipato ugualmente ai beni e ai pericoli, intonando prima i canti di lode dei padri. | ||||
10 Faceva eco il grido confuso dei nemici e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli. |
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11 Con la stessa pena lo schiavo era punito insieme con il padrone, il popolano soffriva le stesse pene del re. |
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12 Tutti insieme, nello stesso modo, ebbero innumerevoli morti, e i vivi non bastavano a seppellirli perché in un istante perì la loro più nobile prole. |
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13 Quelli rimasti increduli a tutto per via delle loro magie, alla morte dei primogeniti confessarono che questo popolo è figlio di Dio. |
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14 Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, |
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15 la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile. |
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16 Fermatasi, riempì tutto di morte; toccava il cielo e camminava sulla terra. | ||||
17 Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili li atterrivano; timori impensabili piombavano su di loro. |
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18 Cadendo mezzi morti qua e là, ognuno mostrava la causa della morte. | ||||
19 I loro sogni terrificanti li avevano preavvisati, perché non morissero ignorando il motivo delle loro sofferenze. | ||||
Minaccia di sterminio nel deserto |
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20 La prova della morte colpì anche i giusti e nel deserto ci fu strage di molti; ma l'ira non durò a lungo, |
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21 perché un uomo incensurabile si affrettò a difenderli: prese le armi del suo ministero, la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso; si oppose alla collera e mise fine alla sciagura, mostrando che era tuo servitore. |
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22 Egli superò l'ira divina non con la forza del corpo, né con l'efficacia delle armi; ma con la parola placò colui che castigava, ricordandogli i giuramenti e le alleanze dei padri. |
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23 I morti erano caduti a mucchi gli uni sugli altri, quando egli, ergendosi lì in mezzo, arrestò l'ira e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi. | ||||
24 Sulla sua veste lunga fino ai piedi vi era tutto il mondo, i nomi gloriosi dei padri intagliati sui quattro ordini di pietre preziose e la tua maestà sulla corona della sua testa. |
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25 Di fronte a questo lo sterminatore indietreggiò, ebbe paura, poiché un solo saggio della collera bastava. |
Indice |
18,1-4 | La luce illumina il cammino degli Israeliti 18,1 essi: qui gli ebrei sono supposti insieme agli egiziani ( cf. Es 11,4-7; Es 12,12-13.29-36 ). - ché non avevan: con mss, lat. e BJ; il textus receptus ha: « benché avessero ( anche loro sofferto ) ». |
18,2 | imploravano perdono: si potrebbe anche tradurre: « chiedevano loro per favore di partire » ( cf. Es 10,24; Es 11,8; Es 12,33 ). |
18,5-19 | La morte dei nemici e la salvezza dei giusti La strage dei primogeniti egiziani è narrata in Es 11-12. Ad essa viene contrapposta la salvezza dei figli dei giusti ( vv. 7-8 ). La strage è il castigo inferto da Dio agli Egiziani, perché il loro re aveva ordinato di uccidere i figli maschi degli Ebrei ( Es 1,16 ). La notte in cui questa strage avviene è presentata nella cornice della Pasqua: mentre gli Ebrei celebrano la festa di liberazione, gli Egiziani assistono impotenti alla morte dei primogeniti. Portando un altro esempio di corrispondenza tra colpa e castigo ( cf. Sap 11,16 ), l'autore annunzia insieme lo sterminio dei primogeniti e il disastro del Mare Rosso ( v 5 ). Ma la sua attenzione si fissa poi sul primo episodio. 18,5 una moltitudine di loro figli, i primogeniti. Questa rispondenza poggia forse su Es 4,22-23. Precedentemente ( Sap 11,6-7 ) il decreto infanticida era stato invocato per giustificare la piaga del Nilo cambiato in sangue. - perire … nell'acqua: quest'altro episodio è messo in rapporto con il decreto infanticida anche dal libro dei Giubilei ( 48,14 ) e da un commento rabbinico. |
18,6 | Sia gli israeliti del tempo dell'esodo (
Es 11,4-7 ), sia soprattutto i patriarchi, ai quali Dio aveva promesso di liberare i loro discendenti dalla schiavitù dell'Egitto ( Gen 15,13-14; Gen 46,3-4 ). |
18,8 | Lo sterminio dei primogeniti d'Egitto, la celebrazione della pasqua e l'esodo stabiliscono in modo definitivo Israele come il popolo di Dio ( cf. Dt 7,6+ ). |
18,9 | L'offerta dei sacrifici in segreto si riferisce all'immolazione dell'agnello pasquale. Le sacre lodi dei padri sono i salmi "pasquali", quelli cioè che cantano le grandi opere di Dio in favore del suo popolo ( Sal 113-118; Sal 136 ). I figli santi dei giusti, cioè i discendenti di buon ceppo, d'una stirpe santa; si può anche tradurre: « i figli santi dei beni », cioè gli eredi dei beni promessi ai padri. - La pasqua è chamata « sacrificio » ( Es 12,27; Dt 16,2.5 ). Questo sacrificio è detto « segreto » perché celebrato nelle case ( Es 12,46 ). - i canti di lode: l'autore si immagina la prima pasqua già come quelle posteriori, in cui si cantava l'Hallel ( Sal 113-118 ). |
18,13 | Gli egiziani, nella loro fede nei sortilegi, avevano sperato fino allora che i loro maghi avrebbero finito per spuntarla su Mosè ( cf.
Es 7,11-13;
Es 8,3.14;
Es 9,11 ), il quale sembrava mettere in atto una magia rivale. Questa volta Dio colpisce direttamente. |
18,15 | La morte dei primogeniti, attribuita direttamente a Dio da
Es 11,4; Es 12,12.23.27.29, accompagnato dallo sterminatore ( Es 12,23), diventa l'opera della Parola divina. Questa è presentata come esecutrice dei giudizi di Dio già in Is 11,4; Is 55,11; Ger 23,29; Os 6,5. In questa drammatica evocazione l'autore si ispira al v 16b di 1 Cr 21,15-27 e forse anche ad Omero ( Iliade IV, 443 ). L'insieme prende un significato apocalittico e la parola di giudizio prefigura non l'incarnazione del Verbo ( contrariamente all'uso che la liturgia ha fatto di questo testo ), ma l'aspetto terrificante della sua seconda venuta. Vi si accostano 1 Ts 5,2-4 e Ap 19,11-21. |
18,17 | Ciò che segue non ha alcun legame con il racconto dell'esodo. |
18,20-25 | Minaccia di sterminio per Israele e intercessione di Aronne Nel deserto ci fu anche un intervento punitivo da parte di Dio nei confronti del proprio popolo, che si era ribellato ( ribellione di Core, Nm 16,1-3, e mormorazione di tutto Israele contro Mosè e Aronne, Nm 17,6-15 ). L'autore riflette su questo fatto e risponde all'obiezione di chi sostiene che non esisterebbe distinzione tra giusti e ingiusti. L'ira di Dio, egli dice, non durò a lungo ( v. 20 ), ma venne placata dalla preghiera di Aronne ( v. 21 ). 18,20 Come punizione della rivolta seguita al castigo di Core, Datan e Abiram ( Nm 17,6-15 ). È una specie di parentesi nel seguito delle antitesi. |
18,21 | Aronne è « incensurabile » perché, scelto da Dio, gli è rimasto fedele. - la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso: alla lettera; BJ traduce: « preghiera e incenso espiatorio ». Aggiungendo la « preghiera », non ricordata nel libro dell'Esodo, il testo trasforma il sommo sacerdote in intercessore ( cf. 2 Mac 3,31; 2 Mac 15,12; Sal 99,6; Eb 7,25 ). |
18,22 | l'ira, ton cholon, conget.; secondo il textus receptus: « la folla », ton ochlon. - con la parola: sia la preghiera ricordata nel v 21, sia una parola imperativa che riduce all'impotenza l'agente del castigo, chiamato più avanti ( v 25 ) lo « sterminatore ». |
18,24 | portava tutto il mondo: la veste sacerdotale con i suoi ricami era simbolo dell'universo; sulle pietre preziose del pettorale erano incisi i nomi dei capostipiti delle tribù d'Israele ( dodici, disposti su quattro file ); sul diadema era incisa la frase: "Consacrato al Signore" ( Es 28,36; Sir 45,6-22 ). L'autore si immagina Aronne avvolto in un vestito che scende fino ai talloni, con l'efod e il pettorale dalle dodici pietre con inciso il nome dei « padri » ( i dodici figli di Giacobbe; cf. Es 26,6s; Es 39,2s ), con in testa il fiore d'oro del « diadema », recante la scritta « consacrato a Jahve » ( Es 28,36s; Es 39,30s ). Queste insegne, che esprimono la dignità del sommo sacerdote, ricevono qui un simbolismo cosmico che doveva essere abituale negli ambienti giudaici ellenizzati. |
18,25 | lo sterminatore: personificazione del castigo o flagello di Dio (
Nm 17,12-15 ). Forse un angelo, come quello di 1 Cr 21,15-16 ( cf. Es 12,23 e 1 Cor 10,10 ). - ebbe paura: con mss e versioni; il textus receptus ha: « ebbero paura ». |