1 Maccabei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Competizione di Alessandro Basal. Giònata nominato sommo sacerdote |
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1 Nell'anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemàide; vi fu riconosciuto re e cominciò a regnare. | |||
2 Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto grande e gli mosse contro per fargli guerra. | |||
3 Demetrio mandò anche lettere a Giònata con espressioni di amicizia per esaltarlo. | |||
4 Diceva infatti: « Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro contro di noi. | |||
5 Si ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causato a lui, ai suoi fratelli e al suo popolo ». | |||
6 Gli concesse facoltà di raccogliere milizie, di preparare armi e considerarsi suo alleato e gli fece restituire gli ostaggi che erano nell'Acra. | |||
7 Giònata venne in Gerusalemme e lesse le lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra. | |||
8 Questi ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di arruolare milizie. | |||
9 Quelli dell'Acra restituirono gli ostaggi ed egli li rese ai loro genitori. | |||
10 Giònata pose la residenza in Gerusalemme e incominciò a ricostruire e rinnovare la città. | |||
11 Ordinò ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte Sion con pietre quadrate per fortificazione, e così fecero. | |||
12 Gli stranieri che stavano nelle fortezze edificate da Bàcchide fuggirono; | |||
13 ognuno abbandonò la sua posizione e tornò alla sua terra; | |||
14 solo in Bet-Zur erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il loro rifugio. | |||
15 Il re Alessandro seppe dall'ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate | |||
16 e disse: « Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e alleato ». | |||
17 Scrisse e spedì a lui questa lettera: | |||
18 « Il re Alessandro al fratello Giònata salute. | |||
19 Abbiamo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad essere nostro amico. | |||
20 Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re - gli aveva inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi ». |
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21 Giònata indossò le vesti sacre nel settimo mese dell'anno centosessanta nella festa delle Capanne e arruolò soldati e fece preparare molte armi. | |||
Lettera di Demetrio I a Giònata |
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22 Demetrio venne a sapere queste cose e si rattristò e disse: | |||
23 « Perché abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell'accaparrarsi l'amicizia dei Giudei a suo sostegno? | |||
24 Scriverò anch'io parole d'invito e proposte di onori e di doni, perché passino dalla nostra parte ». | |||
25 Scrisse loro in questi termini: « Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute. | |||
26 Avete osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete passati ai nostri nemici: l'abbiamo saputo e ne siamo felici. | |||
27 Continuate dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori quello che farete per noi. | |||
28 Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni. | |||
29 Fin da ora dispenso voi ed esonero tutti i Giudei dal tributo e dalla tassa del sale e dalle corone. | |||
30 Rinuncio anche da oggi in poi a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli alberi che mi spetta, da oggi per sempre. |
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31 Gerusalemme sia santa ed esente con il distretto e così siano sacre le decime e i tributi. | |||
32 Rinuncio anche al potere sull'Acra in Gerusalemme e la concedo al sommo sacerdote perché vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla. | |||
33 Rimetto in libertà senza compenso anche ogni persona giudea, fatta prigioniera fuori del paese di Giuda in tutti i miei domini; tutti siano esonerati dai tributi, anche da quelli del bestiame. | |||
34 Tutte le feste e i sabati e i noviluni e il triduo prima e il triduo dopo la festa siano tutti giorni di esenzione e di immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno; | |||
35 nessuno avrà il potere di intentare causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo. | |||
36 Si potranno arruolare nell'esercito del re fino a tremila Giudei e sarà dato loro il soldo, come spetta a tutte le forze del re. | |||
37 Saranno posti di stanza alcuni di loro nelle più grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i comandanti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea. | |||
38 I tre distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria, saranno riconosciuti alla Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo sacerdote. | |||
39 Assegno Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme per le spese necessarie al santuario. | |||
40 Io personalmente assegno ogni anno quindici sicli d'argento prelevati dai diritti del re sulle località più convenienti. | |||
41 Gli ulteriori contributi che non sono stati versati dagli incaricati negli anni precedenti, d'ora in poi saranno corrisposti per le opere del tempio. | |||
42 Oltre a ciò i cinquemila sicli che venivano prelevati dall'ammontare delle entrate annuali del tempio sono anche condonati perché appartengono ai sacerdoti che vi prestano servizio. | |||
43 Chiunque si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella zona con debiti da rendere al re o per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel mio regno. | |||
44 Per le costruzioni e i restauri nel tempio le spese saranno sostenute dalla cassa del re. | |||
45 Anche per la costruzione delle mura e delle fortificazioni intorno a Gerusalemme le spese saranno sostenute dall'erario del re e così la costruzione di mura nella Giudea ». | |||
Giònata respinge le offerte di Demetrio. Morte del re |
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46 Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi prestarono fede e non le accettarono, ricordando le grandi iniquità da lui compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire. | |||
47 Ma preferirono Alessandro, perché questi era stato il primo ad avviare trattative di pace, e gli furono sempre alleati. | |||
48 Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio. | |||
49 I due re attaccarono battaglia e l'esercito di Demetrio fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe; | |||
50 la battaglia infuriò fino al tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel giorno. | |||
Matrimonio di Alessandro con Cleopatra. Giònata stratega e governatore |
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51 Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo messaggio: | |||
52 « Poiché sono rientrato nel mio regno e mi sono seduto sul trono dei miei padri, ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio - egli si era impadronito del mio territorio | |||
53 ma io gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti sul trono del suo regno - | |||
54 concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di te ». | |||
55 Tolomeo rispose: « Felice il giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno. | |||
56 Io farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e io diventerò tuo suocero, come hai chiesto ». | |||
57 Tolomeo partì dall'Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a Tolemàide nell'anno centosessantadue. | |||
58 Gli andò incontro il re Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le nozze con lei in Tolemàide secondo lo stile dei re con grande sfarzo. | |||
59 Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro. | |||
60 Egli andò con grande parata a Tolemàide e s'incontrò con i due re; offrì loro e ai loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore. | |||
61 Si accordarono però contro di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto. | |||
62 Il re invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo della porpora e l'ordine fu eseguito. | |||
63 Il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: « Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse contro di lui per qualunque motivo e nessuno gli rechi molestia in alcun modo ». | |||
64 Ora, quando i suoi accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti. | |||
65 Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia. |
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66 Così Giònata tornò a Gerusalemme in pace e gioia. | |||
Demetrio II. Apollonio, governatore di Celesiria battuto da Giònata |
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67 Nell'anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne da Creta nella terra dei suoi padri. | |||
68 Il re Alessandro, quando lo seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia. | |||
69 Demetrio affidò il governo della Celesiria ad Apollonio e questi raccolse un grande esercito, si accampò presso Iamnia e inviò al sommo sacerdote Giònata questo messaggio: | |||
70 « Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di noi stando sui monti? |
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71 Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c'è la forza delle città. | |||
72 Informati e sappi chi sono io e chi sono gli altri miei alleati. Questi ti diranno: Non potrete tener saldo il piede davanti a noi, perché già due volte sono stati da noi sconfitti i tuoi padri nella loro guerra. |
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73 Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un esercito come il nostro in pianura, ove non c'è roccia né scoglio né luogo in cui rifugiarsi ». | |||
74 Quando Giònata intese le parole di Apollonio, ne ebbe l'animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo. |
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75 Si accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa vi era un presidio di Apollonio. Le diedero l'assalto; |
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76 i cittadini spaventati aprirono e Giònata fu padrone di Giaffa. | |||
77 Apollonio lo seppe e mise in campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd, come se intendesse fare quel percorso, ma subito si spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava. | |||
78 Giònata lo inseguì alle spalle in direzione di Asdòd e gli eserciti attaccarono battaglia. | |||
79 Apollonio aveva lasciato un migliaio di cavalieri nascosti dietro di loro; | |||
80 Giònata però si era accorto che c'era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e lanciarono contro le truppe da mattina fino a sera. |
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81 Ma le truppe tennero fermo come aveva ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si stancavano. | |||
82 Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la falange e poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono travolti e si diedero alla fuga; | |||
83 i cavalieri si dispersero nella pianura e gli altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bet-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di scampo. |
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84 Giònata allora incendiò Asdòd e le città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di Dagon e quanti vi si erano rifugiati. | |||
85 Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini. | |||
86 Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli vennero incontro con grandi onori. | |||
87 Così Giònata tornò in Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino. | |||
88 Il re Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori di Giònata; | |||
89 gli inviò la fibbia d'oro che si usa inviare ai parenti del re e gli diede in possesso Ekròn e tutto il suo territorio. |
Indice |
10,1-66 | Giònata sommo sacerdote, stratega e governatore 10,1 anno centosessanta: è l'anno 152/151. Alessandro Epifane: questo epiteto si trova sulle monete, ma la storia lo conosce sotto il nome di Alessandro Balas. Un giovane di umili origini che si oppose a Demetrio come pretendente al trono. Si diceva figlio di Antioco Epifane. - La defezione di Tolemaide in favore di Alessandro Balas avvenne nel 152. All'inizio di quello stesso anno, aveva ricevuto il consenso del senato. |
10,11 | quadrate, alla lettera « a quattro facce », con gr. luc., lat.; il gr. legge: « a quattro piedi ». |
10,18-20 | Alessandro Bala nomina Giònata sommo sacerdote e gli invia la porpora e la corona d'oro, segni di rango principesco. Giònata apparteneva a una famiglia sacerdotale ( 1 Mac 2,1 ), ma la sua non era tra quelle famiglie alle quali fino ad allora erano appartenuti i sommi sacerdoti. Così egli unifica in sé l'autorità religiosa e il potere militare e politico ( vedi v. 65 e nota ). |
10,20 | sommo sacerdote del tuo popolo: Gionata era un discendente di Ioiarìb, capo di una classe sacerdotale ( cf.
1 Mac 2,1.54 ), e Alessandro, sovrano riconosciuto, aveva il diritto di nominarlo ( cf.
1 Mac 7,9;
2 Mac 4,24 ). Veniva così estromessa la famiglia degli Oniadi che tradizionalmente forniva i sommi sacerdoti. È forse in questa occasione che il figlio di Onia III si rifugiò in Egitto dove fondò il tempio di Leontopoli ( cf. 2 Mac 1,1 ), e che un altro sacerdote, il « maestro di giustizia » di cui parla lo scritto detto Documento di Damasco, si rifugiò a Qumran. - Gionata inaugura una dinastia di principi-sacerdoti, di cui in quell'epoca esistevano esempi anche altrove. Con i suoi successori ( gli Asmonei ), le preoccupazioni politiche avranno il sopravvento sulle preoccupazioni religiose. |
10,21 | anno centosessanta: ottobre del 152. Sono indicate la data e la festa liturgica del momento in cui Giònata assume la dignità di sommo sacerdote: nel settembre-ottobre del 152, durante la festa delle Capanne. Era questa la festa di ringraziamento per il raccolto ( Es 23,16; Es 34,22; Dt 16,13-16 ). |
10,29-30 | dalla Samaria e dalla Galilea: i distretti conquistati da Giuda, che i giudei consideravano di loro appartenenza e che già Bacchide del resto aveva incluso nella Giudea ( cf.
1 Mac 9,50 ). - la terza parte: con vet. lat., vet. sir.; il gr. ha: « e in cambio della terza parte ». - La tassa sul sale ( alla lettera « il prezzo del sale » ) tassa personale fondata sul consumo di sale, calcolato mediamente per ogni individuo; è la percentuale sul sale del mar Morto, dovuta al re ( cf. 1 Mac 11,35 ). Le « corone » ( « palme » o « rami d'ulivo », 1 Mac 13,37; 2 Mac 14,4 ) doni in natura accompagnati dall'invio di una corona in metallo prezioso, sono doni offerti al sovrano, costituiti in realtà da moneta liquida. - Queste tasse gravose che, a partire dal 165, avevano preso il posto del tributo ( cf. 1 Mac 3,36+ ), sono motivate dalla pretesa dei Seleucidi, come già prima dei Tolomei d'Egitto, di essere i proprietari di tutte le terre, che in certo qual modo affittavano agli indigeni. Sembra però che anche il tributo sia stato ripristinato; bisognerebbe aggiungere al testo: « in cambio di trecento talenti » ( cf. 1 Mac 11,28 ). |
10,34 | giorni di esenzione e di immunità: generalizzazione dell'uso secondo il quale i debiti e i diritti di pedaggio sono sospesi durante le feste di pellegrinaggio. |
10,39 | Equivaleva a un invito ai giudei a fare un'irruzione contro la base delle operazioni di Balas ( 1 Mac 10,1 ); avevano infatti un conto da regolare con i Tolomei ( 2 Mac 6,8; 1 Mac 5,15.22 ). |
10,40 | quindicimila sicli d'argento: il siclo, in quanto moneta del conio di Tiro, era di peso superiore al siclo corrente in Israele ( vedi nota a Es 30,13 ). |
10,47 | perché questi era stato il primo ad avviare trattative di pace: con gr.; non sembra però avere molto senso; BJ congettura: « perché ai loro occhi era largo di concessioni ». Il traduttore avrebbe confuso « concessione », con shalom, pace ». |
10,57 | centosessantadue: nell'autunno del 150 a.C. - Cleopatra Thea, figlia di Tolomeo VI Filometore, sposerà, successivamente, Alessandro Balas ( da cui nascerà Antioco VI ), Demetrio II ( 1 Mac 11,12 ) e suo fratello, Antioco VII. |
10,61 | I giudei del partito greco trovarono, e non a torto, che erano stati mal ricompensati della loro adesione all'ellenismo. Alcuni vedevano con disappunto conculcati i diritti di altre famiglie sacerdotali. |
10,62 | La porpora è il mantello di cerimonia dei cortigiani, secondo l'uso persiano e macedone; il colore attestava una forma di partecipazione alla vita del monarca. |
10,65 | Il titolo di stratega si riferisce al comando militare; quello di governatore della provincia indica il potere civile sulla Giudea. governatore della provincia: alla lettera il « meridarca », colui che era preposto a una « mèrida », cioè una « parte » di territorio più grande della « strategia » ( cf. At 16,12 ), qui quella di Giudea, con in più i tre distretti di cui al v 30. Cf. il caso analogo di Apollonio « il misarca » ( 1 Mac 3,10; 2 Mac 5,24 ). Per il titolo di « primo amico », cf. 1 Mac 2,18; 2 Mac 8,9. |
10,67-11,74 | Giònata aumenta ancora il suo potere 10,67 anno centosessantacinque: è l'anno 147/146. ma di fatto farà cominciare il suo regno solo nel 145, dopo la morte di Alessandro ( 1 Mac 11,17 ). Demetrio regnerà fino al 125, con una interruzione dal 138 al 129, quando, prigioniero dei parti, verrà sostituito dal fratello Antioco VII ( cf. 1 Mac 14,3; 1 Mac 15,1s ). |
10,69 | Celesiria: il termine significa "Siria infossata" e veniva dato, ma non sempre in modo uniforme, alla valle dell'Oronte, alla valle del Giordano e alle zone vicine. Apollonio: forse quell'Apollonio che aiutò Demetrio I a evadere da Roma ( cf. 1 Mac 7,1 ). Egli porta lo stesso nome del padre, che fu anche governatore della Celesiria e della Fenicia ( 2 Mac 3,5 ). |
10,72 | i tuoi padri: questa allusione alla storia dei « padri » ( cf. 1 Sam 4,2.10 ) è forse redazionale. Lo stesso si dica per l'allusione alla debolezza degli ebrei in pianura ( cf. 1 Re 20,23.28 ). |
10,75 | Giaffa: vicino alla moderna Tel-Aviv, costituiva il miglior porto della regione, dal Carmelo all'Egitto. |
10,86 | Àscalon: antica e importante città filistea. |
10,89 | parenti del re: la classe più elevata dei dignitari di corte. Alessandro, in vena di generosità, non esita a nominare Gionata suo « parente » ( cf. 1 Mac 3,32 ). La fibbia d'oro che allacciava la cappa di porpora era l'insegna di questo rango, ancora più elevato di quello di « primo amico » ( v 65 ) Ekron: altra città filistea. |