Esdra

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Capitolo 3

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

La ripresa del culto

1 Giunse il settimo mese e gli Israeliti si erano ormai insediati nelle loro città.
Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme.
Ne 7,7b-8
2 Allora Giosuè figlio di Iozadàk con i fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele figlio di Sealtiel con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di Dio.
1 Re 8,64+
3 Ristabilirono l'altare al suo posto, pur angustiati dal timore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera.
4 Celebrarono la festa delle capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero stabilito dal regolamento per ogni giorno.
Es 23,14+
Nm 28,3-8
5 In seguito continuarono ad offrire l'olocausto perenne e i sacrifici dei giorni di novilunio e di tutte le solennità consacrate al Signore, più tutte le offerte volontarie al Signore.
6 Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del suo tempio non fossero ancora poste le fondamenta.
7 Allora diedero denaro ai tagliapietre e ai falegnami; e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidòne e di Tiro, perché trasportassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa: ciò secondo la concessione loro fatta da Ciro re di Persia.
1 Cr 22,4
2 Cr 2,9-14
8 Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele figlio di Scaltiel, e Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati dall'esilio a Gerusalemme.
Essi incaricarono i leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio.
9 Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel, Binnui e Odavia si misero come un solo uomo a dirigere i lavoratori dell'impresa riguardante il tempio.
Così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e fratelli, leviti.
10 Quando i costruttori ebbero gettato le fondamenta del tempio, invitarono a presenziare i sacerdoti con i loro paramenti e le trombe e i leviti, figli di Asaf, con i cembali per lodare il Signore con i canti di Davide re d'Israele.
Esd 2,41
11 Essi cantavano a cori alterni lodi e ringraziamenti al Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre verso Israele.
Tutto il popolo faceva risuonare il grido della grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio.
Sal 100,5+
Sal 136
Nm 10,5+
12 Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capifamiglia anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano le nuove fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi piangevano ad alta voce, ma i più continuavano ad alzare la voce con il grido dell'acclamazione e della gioia.
Ag 2,3
Tb 14,5
13 Così non si poteva distinguere il grido dell'acclamazione di gioia dal grido del pianto del popolo, perché il popolo faceva echeggiare la grande acclamazione e la voce si sentiva lontano.
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Abbreviazioni
3,1-13 Arrivo e inizio dei lavori
3,1 Il popolo … a Gerusalemme: la stessa frase descrive l'assemblea convocata da Esdra ( Ne 7,72b-8,1 ).
3,2 La menzione di Zorobabele e di Giosuè come iniziatori dei lavori, sia qui che nel v 8, proviene dal redattore.
Questa missione era stata affidata ufficialmente a Sesbassar ( Esd 5,13-16;
Esd 6,3-5 ).
Chi era il padre di Zorobabele?
3,3 al suo posto: con i LXX e sir. ( cf. Esd 2,68 ); il TM ha: « nelle sue fondazioni ».
- le popolazioni locali: alla lettera: « popolo del paese » che designa fondamentalmente tutti gli uomini liberi che godono pieni diritti civili in un territorio determinato, distinti dai loro capi.
Fino allo esilio l'espressione fu applicata al popolo di Giuda e di Israele.
In Esd 4,4; Esd 9,1-2; Esd 10,2.11, e in Ne 10,28.31s, l'espressione, quasi sempre al plurale ( « i popoli del paese » o « i popoli dei paesi » ), designa i samaritani, gli ammoniti, i moabiti, ecc., che hanno occupato le terre lasciate vuote dai deportati e che possiedono attualmente i diritti politici.
Essi sono distinti dal « popolo di Giuda ».
Quest'uso prepara quello dell'epoca rabbinica, in cui l'espressione « popolo del paese » indica coloro che non osservano la legge religiosa ( cf. già Gv 7,49 ).
3,4 la festa delle Capanne: è descritta in Ne 8,14-18.
3,5 i sacrifici: BJ inserisce, con 3 Esd 5,51: « per i sabati » ( cf. 2 Cr 2,3),
omesso dal TM.
- offerte volontarie: il sacrificio di devozione si distingue dalle offerte sacrificali obbligatorie per legge o divenute obbligatorie in seguito a un voto ( cf. Lv 7,11+ ).
3,6 Si tratta, nel pensiero del cronista, della ripresa di tutto il sistema cultuale definito dai testi « sacerdotali » della legge.
3,7 Preparativi analoghi a quelli che furono fatti per il tempio di Salomone.
3,8 Ag 1,14; Ag 2,10s; Zc 4,9 pongono l'inizio dei lavori nell'anno secondo di Dario.
In realtà, essi incominciarono sotto Ciro ( Esd 5,16 ), ma progredirono ben poco.
- L'importanza riconosciuta ai leviti è una caratteristica del cronista.
Quale era l'età minima per essere un Levita nell'Antico Testamento?
3,8-9 Quando si iniziò a ricostruire il tempio?
3,9 Odavia: conget. ( cf. Esd 2,40+ ); il TM porta: « Giuda ».
- Così pure i figli di Chenadàd ecc.: omesso da BJ che lo ritiene una glossa derivata da Ne 3,18.24; Ne 10,10.
3,11 Perché è buono, perché il suo amore è per sempre: la citazione è un ritornello frequente nel salterio ( Sal 100,5; Sal 106,1; Sal 107,1; vedi pure 1 Mac 4,24 ).
3,12 di questo tempio: con il TM; om. da BJ che lo giudica una glossa.