Giudici |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
L'episodio delle porte di Gaza |
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1 Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. | ||
2 Fu detto a quelli di Gaza: « È venuto Sansone ». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: « Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo ». |
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3 Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron. | ||
Sansone tradito da Dalila |
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4 In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. | ||
5 Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: « Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento ». |
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6 Dalila dunque disse a Sansone: « Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti? ». | ||
7 Sansone le rispose: « Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ». | ||
8 Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse. | ||
9 L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ». Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. |
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10 Poi Dalila disse a Sansone: « Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare ». | ||
11 Le rispose: « Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ». | ||
12 Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ». L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. |
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13 Poi Dalila disse a Sansone: « Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare ». Le rispose: « Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ». |
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14 Essa dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito. |
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15 Allora essa disse: « Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande ». |
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16 Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte | ||
17 e le aprì tutto il cuore e le disse: « Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireno di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ». | ||
18 Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: « Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore ». Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. |
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19 Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. |
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20 Allora essa gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: « Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò ». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. |
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21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione. |
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Vendetta e morte di Sansone |
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22 Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli. | ||
23 Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano: « Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico ». |
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24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: « Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico, che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti dei nostri ». | ||
25 Nella gioia del loro cuore dissero: « Chiamate Sansone perché ci faccia divertire! ». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a fare giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. |
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26 Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: « Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse ». | ||
27 Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. | ||
28 Allora Sansone invocò il Signore e disse: « Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi! ». | ||
29 Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. | ||
30 Sansone disse: « Che io muoia insieme con i Filistei! ». Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. |
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31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni. |
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Indice |
16,1-3 | Alle porte di Gaza, un'altra impresa di Sansone. Gaza era una delle cinque città dei Filistei ( Gs 13,3 ). |
16,3 | Ebron: è a 60 Km da Gaza. Quest'atto dell'Ercole danita spiegava forse il nome proprio di un luogo presso Ebron, all'inizio della pista che discende verso Gaza. |
16,4 | Sorek: si trova nella Sefela, a poca distanza da Sorea. Dalila: sono state le donne a trascinare Sansone in tutte le sue cattive avventure; ne è uscito grazie alla forza che Dio dà all'uomo a lui consacrato. L'ultima donna lo perderà perché lo spingerà a mancare al suo voto di nazir. |
16,13-14 | I vv 13-14 sono stati completati secondo i LXX, perché una frase manca nel TM. Si tratta di un telaio orizzontale in cui l'ordito è teso tra due pioli piantati nel suolo. A ogni passaggio della navetta, la trama è stretta da una spatola. |
16,23 | Dagon: il nome, che significa "grano", richiama una divinità agricola di molte zone del Vicino Oriente, compreso Canaan. I Filistei consideravano Dagon come il loro dio ( vedi 1 Sam 5,2-7 ). Era anticamente la grande divinità della regione del Medio-Eufrate. Il suo culto si diffuse in Siria e in Palestina ( cf. il nome di luogo Bet-Dagon, Gs 15,41; Gs 19,27 ). Era stato anche adottato dai filistei, che pare abbiano ben presto dimenticato la loro religione originaria. Dagon si incontrerà di nuovo nella storia dell'arca catturata dai filistei ( 1 Sam 5,2s ). |
16,24 | Sansone: aggiunto per il ritmo e sulla scia del v 23; omesso dal TM. |
16,28-30 | Come poté Dio approvare il suicidio di Sansone? |
16,30 | La morte di Sansone ha aspetti di reale grandezza: egli sacrifica la vita, esercitando per l'ultima volta, contro i nemici del suo popolo, il potere che Dio gli dà. |
16,31 | Seconda conclusione deuteronomista, sullo stile delle notizie sui « piccoli » giudici. |