Atti degli Apostoli |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
La partenza per Roma |
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1 Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia, consegnarono Paolo, insieme ad alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio della coorte Augusta. | |||
2 Salimmo su una nave di Adramitto, che stava per partire verso i porti della provincia d'Asia e salpammo, avendo con noi Aristarco, un Macèdone di Tessalinica. |
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3 Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e Giulio, con gesto cortese verso Paolo, gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure. | |||
4 Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari | |||
5 e, attraversato il mare della Cilicia e della Panfilia, giungemmo a Mira di Licia. | |||
6 Qui il centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece salire a bordo. | |||
7 Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a fatica all'altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci permetteva di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti di Salmòne, |
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8 e costeggiandola a fatica giungemmo in una località chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città di Lasèa. | |||
La tempesta e il naufragio |
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9 Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazione poiché era già passata la festa dell'Espiazione, Paolo li ammoniva dicendo: |
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10 « Vedo, o uomini, che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre vite ». | |||
11 Il centurione però dava più ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo. | |||
12 E poiché quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno, i più furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale. | |||
13 Appena cominciò a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare il progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta. | |||
14 Ma dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento d'uragano, detto allora « Euroaquilone ». | |||
15 La nave fu travolta nel turbine e, non potendo più resistere al vento, abbandonati in sua balìa, andavamo alla deriva. | |||
16 Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato Càudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa; | |||
17 la tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e si andava così alla deriva. |
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18 Sbattuti violentemente dalla tempesta, il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico; | |||
19 il terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave. | |||
20 Da vari giorni non comparivano più né sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai perduta. | |||
21 Da molto tempo non si mangiava, quando Paolo alzatosi in mezzo a loro, disse: « Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avreste evitato questo pericolo e questo danno. |
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22 Tuttavia ora vi esorto e non perdervi di coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di vite in mezzo a voi, ma solo della nave. |
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23 Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo, |
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24 dicendomi: Non temere Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione. |
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25 Perciò non perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato annunziato. | |||
26 Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche isola ». | |||
27 Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava. | |||
28 Gettarono lo scandaglio, trovarono venti braccia; dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia. | |||
29 Nel timore di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che spuntasse il giorno. | |||
30 Ma poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e già stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da prora, Paolo disse al centurione e ai soldati: | |||
31 « Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo ». | |||
32 Allora i soldati recisero le gòmene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare. | |||
33 Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: « Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender nulla. |
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34 Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto ». |
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35 Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare. | |||
36 Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi presero cibo. | |||
37 Eravamo complessivamente sulla nave duecento settantasei persone. | |||
38 Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare. | |||
39 Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso di essa. | |||
40 Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra, mossero verso la spiaggia. | |||
41 Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagliò; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde. | |||
42 I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessuno sfuggisse gettandosi a nuoto, |
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43 ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì loro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiungessero la terra, | |||
44 poi gli altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in salvo a terra. |
Indice |
27,1-12 | Inizio del viaggio verso Roma 27,1 Comincia un diario di viaggio vivace, molto informato sull'antica arte del navigare. Anche qui si usa il "noi" ( nota a At 16,10 ). fu deciso che ci imbarcassimo: Luca prende parte di nuovo all'azione. L'esattezza del racconto dà l'impressione di un accurato diario di viaggio. |
27,2 | Adramitto: un porto della Mìsia a sud di Tròade. |
27,3 | Sidone: un porto della costa fenicia. |
27,5 | giungemmo a Mira: BJ con il testo occ. aggiunge: « dopo quindici giorni ». |
27,7 | Cnido: con l'omonima città, è una penisola a nord di Rodi. |
27,9 | la festa dell'Espiazione: cadendo in autunno, segnava l'inizio del periodo inadatto alla navigazione. Nel testo originale è indicata come « ( giorno del ) digiuno », altra maniera di indicare la festa dell'espiazione. Era l'unico giorno di digiuno prescritto dalla legge ( Lv 16,29-31 ). Si celebrava verso l'equinozio d'autunno. |
27,13-44 | Tempesta e naufragio |
27,14 | Euroaquilone: forse termine marinaresco per indicare il vento nord-orientale. |
27,16 | Cauda: l'attuale Gavdos, a sud-ovest di Creta. |
27,17 | Il golfo della Sirte si trova di fronte alle coste della Libia. |
27,21 | Da molto tempo non si mangiava: il secondo intervento di Paolo (
vv 33s ) viene dopo questa osservazione. Il racconto del primo ( vv 21-26 ) sembra inserito nel contesto in maniera molto maldestra e fa in parte da duplicato del secondo. |
27,24 | devi comparire davanti a Cesare: davanti al tribunale imperiale, non davanti a Nerone in persona. |
27,27 | Per gli antichi l'Adriatico includeva anche il mare Ionio tra Creta e la Sicilia. Si indicava così tutto il Mediterraneo che si estendeva fra la Grecia, l'Italia e l'Africa. |
27,28 | venti braccia: un braccio misura 1,80 metri. |
27,35 | La scena ha somiglianze con la moltiplicazione dei pani (
Lc 9,16 ), con l'ultima cena ( Lc 22,19 ) e con il banchetto dei pellegrini di Emmaus ( Lc 24,30 ); ma, nel contesto, sembra trattarsi di un normale pasto secondo la consuetudine giudaica, senza significati eucaristici. e cominciò a mangiare: una variante occ. aggiunge: « avendone dato anche a noi ». Ogni giudeo, al momento di prender cibo, recitava una preghiera di benedizione. Ma i termini scelti da Lc sembrano richiamare il rito eucaristico ( cf. At 2,42+ ). |
27,42 | I soldati erano garanti dei prigionieri e potevano pagare con la vita la loro fuga ( At 12,19; At 16,27 ). |