In questo versetto Paolo usa la solita formula di introduzione quando cita le Scritture, "è scritto", per citare
Gb 5,13, che fanno parte di un discorso di uno degli amici di Giobbe.
Però alla fine del libro Dio disse a Elifaz che la sua ira era accesa contro di lui perché Elifaz non aveva parlato di Dio secondo la verità (
Gb 42,7-8 ).
Questi versetti ci aiutano a capire due cose riguardo al significato dell'ispirazione della Bibbia, quando affermiamo che le Scritture sono la Parola di Dio: non ogni affermazione nella Bibbia è vera, e affermazioni possono essere vere anche se non ispirate.
1. Ogni affermazione della Bibbia è vera, ma non ogni affermazione nella Bibbia è vera.
Per esempio, in Sal 14,1 è scritto "Non c'è Dio".
Ma è un'affermazione nella Bibbia che non è quello che la Bibbia insegna.
Infatti, il versetto completo è, "Lo stolto ha detto in cuor suo, 'Non c'è Dio'".
Questa affermazione, che lo stolto ha detto così, è vera, non quello che lo stolto ha detto.
Similmente, i discorsi di Elifaz e dei suoi amici non erano ispirati, e infatti erano per lo più sbagliati, e non vanno citati come ispirati per rivelare la verità su Dio.
Ma dire che Elifaz disse così è vero, ed un'affermazione ispirata da Dio.
2. Ma detto ciò, Elifaz e i suoi amici dissero comunque delle cose giuste.
Nessuno sbaglia il 100% delle volte.
Quindi anche se il punto del suo discorso era sbagliato, Elifaz fece delle affermazioni giuste prima di arrivare ad una conclusione sbagliata.
( Infatti, per Elifaz Giobbe era il sapiente che Dio stava punendo; la realtà è che Dio veramente prende il sapiente nella sua astuzia, ma era Elifaz e non Giobbe che erroneamente si teneva sapiente in quanto poteva spiegare la situazione, e che Dio contraddiceva. )
Spesso la Bibbia cita delle affermazioni vere per sostenere quello che dice, senza per questo rendere le affermazioni ispirate da Dio.
Per alcuni altri casi, vedi il commento su At 17,28.
Però, la citazione in questo versetto è unica in quanto viene dalle Scritture stesso, ed è introdotta nel solito modo per citazioni scritturali, anche se il testo citato è vero ma non ispirato.
Dobbiamo capire 1 Cor 3,19 nel senso, "Come è scritto nelle Scritture ispirate, che Elifaz ha giustamente detto benché non ispirato in tutto il suo discorso, che Dio prende i sapienti nella loro astuzia".
Naturalmente, da quando Paolo nella sua lettera ispirata lo cita, diventa un'affermazione ispirata e autorevole.
Un'alternativa è prendere "è scritto" nel senso "è un'affermazione ispirata nelle Scritture", e considerare Elifaz ispirato quando disse questa e le altre affermazioni vere del suo discorso, benché non ispirato nella maggior parte del discorso.
Un caso di questo genere è Gv 11,49-51.