Il modo più naturale per leggere 1 Cor 5,9-11 e 2 Cor 2,3-4; 2 Cor 7,8,12 è che Paolo scrisse quattro lettere ai Corinzi, di cui ne abbiamo la seconda e la quarta.
Inoltre, una lettera di Paolo a Laodicea è supposta in Col 4,16.
Non sarebbe strano che Paolo avesse scritto anche molte altre lettere alle chiese, ma che non ci sono pervenute.
Ci sono alcune possibilità: Erano ispirate da Dio, ma Dio non fece in modo che fossero preservate.
Anche se senza dubbio ci piacerebbe avere quei testi, Dio, per qualche motivo che non potremo mai sapere prima di arrivare in cielo, ha deciso che non ci servono per edificare il nostro rapporto con lui.
Similmente ci sono stati diversi insegnamenti e opere di Gesù di cui non sappiamo più niente ( Gv 20,30; Gv 21,25 )
- vedi il commento su At 20,35.
Non erano ispirate da Dio, ma semplicemente l'apostolo che parlava.
Le sue parole sarebbero state come autorevoli per le chiese a cui scriveva, con l'aiuto dello Spirito Santo che dimorava in lui, ma non sarebbero state ispirate da Dio e quindi non una parte della Parola di Dio.
Non tutto quello che gli apostoli dicevano era la Parola di Dio, e non tutto era neanche vero.
Rimanevano uomini che sbagliavano, come per esempio Pietro sbagliò in Gal 2,11-14.
Solo quando furono "sospinti dallo Spirito Santo" ( 2 Pt 1,21) scrissero la Parola di Dio.
È comunque possibile interpretare 1 Cor 5,9-11 come un riferimento a quello che Paolo aveva già scritto in 1 Corinzi, non ad un'altra lettera ai Corinzi, cioè "Vi ho scritto nella mia lettera ( finora in 1 Corinzi, per esempio in 1 Cor 5,2,7 ) di non mischiarvi con i fornicatori …".