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La Chiesa |
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C 89 |
Marco |
Rif. |
Noi conosciamo Marco ( Giovanni Marco ) dal libro degli Atti. |
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Fu per due volte compagno di Paolo |
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e Filemone. |
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Sul punto di subire il martirio, l'apostolo chiede a Timoteo di condurgli Marco |
perché, dice, gli è prezioso per il ministero. |
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Marco collabora con Pietro. |
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Pietro, dopo la sua miracolosa uscita di prigione, |
verso l'anno 44, si reca nella casa della famiglia di Marco. |
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Forse Marco si è riprodotto in un personaggio del suo vangelo. |
Grazie a lui, sentiamo la parola del vangelo di Pietro nella sua freschezza. |
Si è forse anche ispirato ai racconti che circolavano nella comunità primitiva. |
Il suo vangelo è il vademecum di un catechista. |
Marco ha messo sulla bocca di Gesù meno insegnamenti degli altri evangelisti. |
Per lui, Cristo è un inviato di Dio, venuto per preparare l'avvento del Regno, soprattutto con le sue azioni. |
Pietro, come tutti i pescatori, era un « visivo »: Marco, riferendoci il suo insegnamento, ha il dono di farci comunicare con le persone, tanto sa dar loro la vita. |
Ma tuttavia, Marco manca di immaginazione. |
La costruzione delle sue frasi è monotona: il suo greco è rude e povero. |
Tutto il suo fascino deriva dal fatto che è costantemente a contatto con la natura. |
Storico leale, non ha esitato a riferire fatti che potrebbero infirmare l'onnipotenza del Salvatore che si era proposto di mettere in rilievo. |
Non dissimula gli sbagli di Pietro. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Se i demoni e gli uomini proclamano la messianicità di Gesù, la parola di Dio nel battesimo e nella trasfigurazione introduce a una filiazione di natura tra Dio e Gesù. |
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Il Maestro scaccia i demoni con una semplice parola, si attribuisce poteri divini ed esige dagli ascoltatori la fede nella sua persona. |
Davanti al sommo sacerdote si dichiara uguale a Dio. |
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Per evitare le false interpretazioni di ordine politico sul messianismo, Gesù dà a se stesso il titolo di « Figlio dell'Uomo », che attira l'attenzione sulla sua umanità. |
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Mc 1,25.34.44 |
Mc 5,43 |
Mc 7,36 |
Mc 8,30 |
Mc 7,24 |
Mc 9,30 |
Mc 5,40 |
Mc 3,22 |
Mc 2,7.16 |
Mc 8,31 |
Mc 9,12.31 |
Mc 10,33.45 |
Mc 14,24 |
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Per questo atteggiamento si è parlato di « segreto messianico ». |
Egli ha pure raccomandato il silenzio sui suoi miracoli e sulla sua persona. |
Ha condotto così gradatamente le folle e i suoi discepoli ad accettare l'idea di un Messia umile, incompreso, perseguitato e sofferente che riscatterà il mondo con il suo sacrificio. |
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Nella seconda parte del suo vangelo, Marco, che è un rude lottatore, ha insistito sulla lotta di Gesù con i suoi avversari. |
La disputa del Maestro con i Giudei è uno dei maggiori elementi della sua esposizione dottrinale. |
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Marco, a differenza di Luca, non indietreggia davanti a manifestazioni di forza o di violenza. |
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Il secondo vangelo ci ha trasmesso sguardi, atteggiamenti, gesti, sentimenti del Maestro che lo fanno rivivere, per così dire, sotto i nostri occhi. |
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Vi si trovano pure espressioni e racconti vivaci e pittoreschi, con dettagli che solo un teste oculare - san Pietro - avrebbe potuto fissare nella sua memoria. |
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Origine modesta di Gesù. |
Sembra « un po' matto ». |
Non compie miracoli a Nazareth, perché non vi trova la fede. |
Per il rispetto che ha della trascendenza divina non accetta il titolo di « buono ». |
Non è compito del Figlio rivelare il giorno del giudizio. |
Il lamento di Gesù è quello del giusto sofferente (
Sal 21,2.25 ), ma sicuro dell'amore di Dio. |
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Pietro è rimproverato con severità. |
Egli rinnega il Maestro con imprecazioni. |
Il suo pentimento sembra meno accentuato che in Mt. e Lc. |
Mc. ha omesso i testi favorevoli a Pietro (
Mt 16,18;
Gv 21,15-17 ). |