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Cristo |
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B 18 |
Cristo, testimone del Padre |
Rif. |
Il testimone è quello che, avendo visto qualche fatto o intesa qualche parola, ne garantisce l'autenticità, si impegna e invita i suoi interlocutori a impegnarsi a loro volta. |
Questi hanno il diritto di accertarsi della probità del testimone e di verificare l'esattezza delle sue asserzioni. |
Cristo è il testimone per eccellenza. |
Egli solo ha visto il Padre e può farcelo conoscere. |
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Dunque, la testimonianza di Cristo trova la sua garanzia nell'essenza divina stessa. |
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Egli è la Verità, impegnato al grado supremo, poiché egli è nel Padre e il Padre è in lui. |
Per la sua incarnazione, egli può rivelarci il Padre in un linguaggio umano e garantisce questa testimonianza con i suoi segni e le sue opere. |
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Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Fin dall'antica economia Dio stabilisce un popolo come suo testimone di fronte alle nazioni. |
Ma il testimone si rifiuta. |
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Cristo è nato dal Padre e viene dalla sua vicinanza. |
Egli è mandato da lui. |
La parola "nato dal Padre" indica che il Figlio ha la stessa natura del Padre. |
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Gesù, cosciente della sua filiazione divina, ha ugualmente coscienza della sua preesistenza presso il Padre. |
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Cristo non parla da sé; dice ciò che ha visto presso il Padre. |
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Se Cristo è testimone, lo è perché non c'è che un solo Dio. |
La testimonianza deriva dall'unità di Dio, altrimenti il testimone non sarebbe perfettamente fedele: |
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Egli trasmette le parole e l'insegnamento del Padre. |
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Il Padre stesso è testimone del Figlio suo, |
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dandogli il potere di compiere "segni" od "opere" che testimoniano che egli l'ha mandato. |
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Così confermata, la testimonianza del Figlio non può essere che fedele. |
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I cristiani prolungano questa testimonianza e, sotto l'influsso dello Spirito, testimoniano a loro volta Cristo. |
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