Lo Spirito Santo nella Liturgia

D 64

Digiuno ( N. T. )

Rif.

Il digiuno, nel N. T. condivide la sorte degli altri valori dell'A. T.: in parte continuati e superati.
Prima Cristo nella sua vita terrena, poi la Chiesa, mantengono la pratica del digiuno come segno del mistero pasquale che è loro proprio ( sofferenza-illuminazione ).
Tuttavia san Paolo, « iniziato alla sazietà come alla fame », predica la libertà rispetto agli elementi del mondo, la bontà del mondo ri-creato e mette in guardia contro qualche forma manicheista che vorrebbe attribuire un valore religioso o filosofico alle proibizioni alimentari.

Testi

Rilievi

Rif.

Mt 4,1-11
Cristo non rompe con la tradizione ebraica: per prepararsi al suo ministero, fa quaranta giorni di digiuno nel deserto, condensando le prove dei quarant'anni dell'esodo.
B 74

Mt 6,2-18
Lc 2,37
Mc 9,29
Tutta una parte del discorso della montagna è costruita secondo lo schema: digiuno-preghiera-elemosina.
Esso associa preghiera e digiuno come l'A. T.

2 Cor 6,4-5
2 Cor 11,27
1 Cor 9,25-27
Anche san Paolo enumera i suoi digiuni e ne spiega formalmente il compito indispensabile.

Lc 7,34
Tuttavia, dal Signore a Paolo, il N. T. sembra distaccarsi di più dal digiuno di quanto non ne conservi e ne perfezioni il rigore.

Mt 9,15
Mc 2,19-20
Lc 5,34-35
Gv 3,29
Cristo stesso spiega questo paradosso: egli è lo sposo della nuova Alleanza:
- durante la sua permanenza sulla terra - periodo gioioso della celebrazione nuziale - gli apostoli non devono digiunare;
- una volta che Cristo è salito al cielo - sotto il regime della croce - il digiuno riprende tutto il suo valore.
Il digiuno diventò dunque partecipazione al mistero pasquale di Cristo, e tensione verso il suo ritorno.

Mt 6,16-18
2 Cor 9,7
Questo mistero nuziale è un mistero di intimità; il digiuno deve ormai essere segreto.
I profeti avevano reagito contro l'aspetto istituzionale del digiuno.
Cristo giunge fino a predicare un'apparente opposizione: l'uomo interiormente afflitto deve avere un comportamento esteriore aperto e gioioso.

Gal 5,13
Tuttavia, se il N. T. ci inculca il senso della nostra libertà verso la Legge, e in particolare verso il digiuno, ci proibisce di interpretare questa liberazione come una abrogazione.

Fil 4,12-13
2 Tm 4,4
Ef 5,28
1 Cor 6,15.19
1 Cor 3,22-23
San Paolo vuole inculcarci due cose essenziali: il carattere relativo delle pratiche penitenziali e la convinzione della bontà della creazione.

Rm 14,14-20
1 Cor 10,25-26.30-31
Col 2,16.23
1 Tm 4,3-5
Non proibizioni alimentari che abbiano un significato religioso o filosofico.

At 9,9
At 10,30
Os 6,3
Lc 24,7
Il digiuno di tre giorni prima del battesimo, sembra già un'usanza e probabilmente commemora i tre giorni della passione.
F 24
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