Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori |
B65-A3
Per concessione speciale del Rev. P. Provinciale di Tonno
( Vietata ogni riproduzione )
( Continuazione v. num. precedente )
Questa sera non ti premio, perché non sei stato attento a correggerti del difetto, di cui sei consapevole; ricordati che devi perfezionarti; guardati dalle cose minutissime, se vuoi ricevere moltissimo.
Grazie mio Gesù che per la tua infinita misericordia mi correggi.
Gesù al figlio: Se ogni tanto incontri spine e qualche volta ben frequente, non ti turbare, fa coraggio; il ricordo del tempo brevissimo che ti resta da rimanere su questa terra, t'aiuterà a sopportare pazientemente tali miserie; unisci sempre il ricordo di un Dio Crocifisso.
Prega figlio mio, ripara!
Domandai al mio Gesù, se nella sua misericordia mi fa salvo; il mio Gesù Crocifisso dolcemente mi rimproverò dicendomi: Guai a te, se oserai ripetere tali domande! dunque tutto quello che ti feci serve a cose scure? fa coraggio e mettilo in mente sempre che la misericordia d'un Dio non ha misure e rileggi ciò che ti feci scrivere, perché il dubitare è ingiuria che tu fai al tuo Gesù Crocifisso che t'ama immensamente, e se ti faccio scrivere questo pensiero, è per incoraggiare tutti i miei figli a sperare nella misericordia, nella bontà d'un Dio Crocifisso che tende continuamente le braccia per abbracciare tutti quelli, che a Lui si fanno vicino; con trasporto d'immenso amore me li stringo all'immenso mio cuore, sempre dando loro il bacio del perdono.
Parla Gesù: Caro Leopoldo, mi sei tanto caro, perché da parte tua fai quanto puoi per correggerti e perfezionarti; lavora, Figlio mio, sempre in compagnia del tuo Crocifisso Gesù!
Gesù: Tu, Leopoldo, sei solo per Me!
Gesù: Ma non ti ho da amare mentre tu m'aiuti a salvare tante anime?
Il figlio: Caro Gesù, ti raccomando tutti gli Ordini religiosi.
Quanto ti amo, o Leopoldo, mi perdo in te!
Il figlio: Desidero presto cibarmi delle Sacre tue Carni e donarmi tutto al mio Gesù per tua misericordia Gesù: Consolami, o mio Leopoldo!
Il figlio: Mio buon Gesù, come vuoi che io faccia, così meschino che io mi sono, a consolar il mio Gesù? dimmi amor degli angioli, quello che vuoi che io faccia!
Gesù: Per consolarmi voglio che tu non mi lasci in tutto il tempo della tua vita.
Il figlio: Piuttosto che lasciarti, preferisco la morte.
Confermo, amor mio, colla tua potenza e colla tua misericordia il mio vivissimo desiderio: per la seconda volta Maria SS. mi ha promesso … per l'amore senza misura che io porto al suo Divin Figlio.
Tu ami molto la mia SS. Madre ed Ella t'ottiene sempre amore e fermezza di stare sempre con me; ti faccio segnare questo, affinché gli altri figli siano imitatori.
Il mio Gesù mi fece segnare che il dolore d'aver offeso Dio m'attirò l'amore del mio Dio, che mi diede il perdono anticipato su questa terra.
Un'anima, che sta in grazia di Dio e che faccia quanto può per stare vicino al caro Gesù, ha il paradiso in terra.
Parla Gesù: Mio caro Leopoldo, da un'occhiata in un prato nel colmo della primavera; vedi una verdeggiante bellezza con un'immensità di fiori: un tappeto tessuto dalla mano di Dio! i fiori, uno più che l'altro, spiccano con garbo in tutta la loro bellezza: figura delle anime che, passate da questa terra sono state trapiantate in paradiso; e quelli che di più amarono Gesù spiccano per le virtù che in terra seppero con tanta grazia e diligenza coltivare; e tu, Leopoldo, sei uno di questi fiori, a me tanto grati.
Il figlio: La tua misericordia non ha limiti, e quando m'avviene all'improvviso di dire cose che, calmo, non direi, certo che subito me ne pento.
Gesù: Ebbene, dirai: Gesù mio, misericordia! e tutto è rimediato.
Gesù: Alcuni religiosi, se sapessero ciò che avviene fra Me e te, ti darebbero la baia, ma tu sta' sempre fermo …
Amo mollo i secolari, perché hanno fede, sebbene certi religiosi, quelli che hanno la scienza poco umile, cieca da non vedere più neanche il sole in pieno meriggio, dicono che sono troppo credenzoni.
Parla Gesù: Nessuno può concepire ciò che passa fra Me e te in quest'umile cella, cioè la più alta confidenza e intimità.
Voglio che tu ti perda di santo amore sopra il mio Cuore trafitto, come serafico di luce, e quando hai qualche momento libero voglio che tu venga vicino al tuo Gesù sempre colla serenità evangelica: bando alle miserie, per l'amore del tuo Gesù, per amore del tuo Crocifisso.
Soffoca con merito ogni contrarietà: ricordati che sono momenti preziosi per cambiare l'amaro fiele e renderlo, con preparati virtuosi, miele dolcissimo.
Mio Dio, io mi credo il più grande peccatore; sì, mio Gesù, sia questo pur motivo legittimo da fare spiccar ben veramente la più alta misericordia tua: Ah! questo tratto di somma bontà ti renda più glorioso, Dio mio, tu solo santo, o mio Signore.
Parla Gesù: Cosa mi dirai, Leopoldo, che io ti faccio lavorare tanto?
Il figlio: Ah Dio mio, … non mi dire così; mi fai morire d'amore e nel medesimo tempo mi vergogno; sì … per un Dio non basta l'eternità?
Ma se mi dai, mentre scrivo, la soavità, il contento, il gaudio degli Angeli!
Parla Gesù: A tanti santi ho donato scienza divina e altre virtù, ma l'intimità come con te, mio Leopoldo, non l'ho mai avuta con altri.
Io sono in te, veggo perfino i pensieri più nascosti: quanto t'amo, o Leopoldo, se manchi, cioè se difetti, non fa bisogno che mi noti il perché.
Il mio Gesù mi ripete di nuovo che vuol farmi scrivere tanto e mi disse che negli ultimi momenti verrà a prendermi il mio Gesù e la sua SS. Madre, passeremo dal purgatorio al paradisio ma con Gesù e Maria.
Gesù: Com'è possibile venir meno all'amore del tuo Gesù se il mio spirito si comunica col tuo?
Gesù: Altro che comunicarti il mio spirito, non mi porti forse in te vivo, quando mi ricevi nella santa Comunione?
Gesù: Sei contento, Leopoldo, di trovarti con me in questi momenti?
Il figlio: Oh! mio Gesù, che paradiso, che paradiso! …
Gesù: … Dunque, Leopoldo; lavori proprio volentieri per me?
Ah! mio Dio, darei la vita per dar gloria al mio Crocifisso Gesù!
Gesù: Alcuni religiosi non danno valore a questi scritti, perché posseggono poca fede, ma vi credono bene le mie anime, che mi amano e capiscono con facilità che è opera di Dio.
Gesù: Caro Leopoldo, voglimi un gran bene.
Quantunque nel lavoro paia ch'io m'allontani, tuttavia sono sempre a te vicino e quando tu stai scrivendo e sei chiamato per lavori del convento, lascia subito di scrivere, e vola subito all'ubbidienza.
Il figlio: Io voglio struggermi, umiliarmi ai tuoi piedi, Dio di bontà infinita, voglio trattenere il respiro per sentire minutamente i tuoi misericordiosissimi, infiniti inviti.
Gesù: Tu, mio Leopoldo, quando ti chiedo di domandarmi qualcosa per te, mi dici per risposta che tu vuoi la salvezza di tutto il mondo; è molto grato al mio cuore questo desiderio, ma ora voglio proprio che mi domandi qualcosa per te.
Ebbene, Gesù, dammi di grazia che non mi separi mai più da te, amor mio Crocifisso, per tutto il tempo della mia vita.
Ebbene voglio dirti di più: non solo per tutta la vita ma per tutta un'eternità felice.
Il tuo cuore è incatenato col mio; nessuna forza potrà sciogliere le catene da me.
Essendo io nient'altro che un povero strumento nelle tue mani, di grazia, stampami sulla fronte e nella mente queste parole: Chi opera è Dio, Gesù Crocifisso!
Voglio darti il dono dei miracoli: abbiamo da riformare il mondo.
Fra Me e te siamo uno solo; ti dirò che chi opera sono io il tuo Dio, ma faccio fare da te, perché io, il tuo Gesù, sono tutto in te.
Il mio Gesù mi disse: Caro Leopoldo, abbi pazienza; ti faccio lavorare molto!
Dio mio, Dio mio! chiamo tutto il Paradiso, affinché m'aiuti a rispondere a tanta umiltà d'un Dio, amor mio Crocifisso! non basta un'eternità di lavoro per compensare i benefizi ricevuti dal mio Signore.
Il figlio a Gesù: Mio buon Gesù, mi pare un sogno trovarmi in questo momento con Te, o mio Dio!
Altro che sogno!
Gesù: Sono con te, unito a te con lo spirito mio, il tuo Gesù; sono Figlio di Dio vivo.
Io non resisto, se tu non mi ami e tu sii così!
Gesù: Guarda, Leopoldo, se tu mi togliessi amore, anche minimamente, per darlo a qualche oggetto, io ti castigherei per amore, che è tale che ti ho donato tutto il mio Cuore: se qualcuno che leggerà queste pagine non vi presterà fede, sarà perché avrà la coscienza più torbida che il fiume dell'inferno.
Gesù: Certi religiosi dalla mente piccola, dalla fede piccola, non arriveranno mai a comprendere ciò che fa un Dio d'un'anima che Egli ama e la quale gli porta immenso amore, riconoscendo che il suo Dio è il suo tutto: è inutile indagare cose soprannaturali!
Io volevo fare l'adorazione, ma il mio Gesù mi disse: Stai quieto, Leopoldo, non fai più a tempo a far l'adorazione; ciò che fai in questo momento supplisce l'adorazione ( cioè lo scrivere sotto dettatura del mio Gesù Crocifisso ).
Il figlio: Metti in mente al Santo Padre d'indulgenziare l'orazione-adorazione.
Sta' certo che il Santo Padre ti farà questo favore.1
Il figlio: Mio amato Gesù, io ho una sete che mai non s'estingue.
Ho sete di te, o mio Dio, ho sete di vita eterna; non vivo più lo stesso, vivo in Gesù!
Gesù: Figlio mio, c'è ancor del tempo, prima che ti chiami.
Il figlio: Dimmi, o mio Dio, ma a tutti i Religiosi : che vengono a adorarti nella tua, casa, fai tante carezze come fai con me?
Se così è, ci fai pregustare il Paradiso …
Concepisci questo pensiero, figlio mio, che il tuo Gesù è realmente a te presente.
Gesù: Figlio mio, veggo il grande amore che tu mi porti sia nel SS. Sacramento che Crocifisso; t'assicuro che per questo grande divoto ossequio al tuo Signore pioveranno le più belle benedizioni sopra tutte le tue azioni.
Gesù: Vuoi imparare l'amore degli angeli?
Si, mio Dio.
Ebbene qualunque tentazione insana che cerca, tenta rubare il minimo amore al tuo Gesù; fuggita, scacciala, come se si trattasse di ripararsi da una belva feroce che tentasse sbranarti.
Quante volte ho già ripetuto, mio Dio, che io voglio te solo!
Gesù: E io tuo Gesù, quante volte ti dissi che il mio spirito col tuo forma uno solo?
Il figlio: Oh umiltà d'un Dio! Non è sufficiente, messa insieme, l'umiltà di tutti i santi al paragone di quella di Gesù!
Il figlio: Signore, quante anime conosci piangenti nel vederti sulla croce crocifisso: sono in continue lacrime nel compassionare i tuoi dolori; in principio io pure ero favorito dalla tua carità e ora, mio buon Gesù, me l'hai tolta? …
Gesù: Vedi, caro figlio, quante strade ci sono per condurre le anime al Paradiso!
Un'anima può scegliere la divozione che più si presta al suo studio, sempre, s'intende, approvata da Santa Madre Chiesa: e per te, figlio mio, ho scelta questa via, che già da anni hai intrapresa alla scuola del tuo Gesù: voglio che tu impari il mestiere della perfezione, e studierai prestando obbedienza al tuo umile maestro Gesù; e prima di tutto imparerai il mestiere dell'umiltà e dopo, tutte le virtù insegnate da Dio.
Ecco, mio figlio: non t'inquietare se il tuo Crocifisso ti guida non secondo la tua intenzione, ma secondo fa Sua rettissima.
Gesù: Vedi, mio figlio, tu sei come quelle anime che in vita molto amarono il loro Creatore e al momento di rendere lo spirito, nel languido ultimo loro sguardo al Signore, dicono: Mio Dio, bontà infinita, non nascondere in questi momenti d'ansia la tua misericordia.
L'anima bella, sciolta da questa povera creta, è accompagnata dal suo Angelo Custode, che ebbe compagno per tutto il tempo della vita: nell'entrare sulla soglia del Paradiso l'angelo del Signore nobilmente si prostra all'Altissimo Iddio e pietosamente gli consegna l'anima, che Gesù Crocifisso ha redento col suo preziosissimo Sangue: Gesù sorridente tende le braccia per dargli il bacio degli Angeli.
Vedi, figlio mio, io faccio così con te anche su questa terra: io ti vedo tutto buona volontà nel servire il tuo Signore e, appena che tu ti appressi, tendo le braccia, affinché m'aiuti a lavorare.
Parla Gesù: Caro Leopoldo, cosa vuoi che io ti dica? Tu sei me stesso!
Mio Dio, nella Santa Comunione abbi pietà di me!
Sia adempita la mia promessa di sempre più fare l'anima tua angelica.
Gesù: Tutti i Santi io ho scelto come tanti fiori di grato odore, ma di diversi profumi: a uno ho concesso grande penitenza, all'altro grande amore e dolore della mia Passione, ad altri gran pentimento dei loro peccati e d'essere penitenti ( bella virtù da imitare ), a altri il dono della preghiera continua tanto da divenire grandi Santi, a altri il dono d'avvicinare anime al mio Cuore e trarle salve colla mia grazia; e te, mio Leopoldo, ho scelto per darti il mio immenso amore, sofferenze e lavoro: questa è la via che hai da proseguire per arrivare nella terra dei viventi là dove il tuo Gesù amorosamente t'attende.
Ora che io t'ho fatto segnare tutto ciò, avresti il coraggio di dubitare che tu sei il mio segretario? ora hai da lavorare, affinché nulla manchi al tuo dovere.
Gesù: Segna ancora questo pensiero: a tutti i peccatori che s'avvicinano a me rendo l'anima loro bianca come la neve; e tu, Leopoldo, avrai un grado di più di quanto t'ho promesso: se tu sapessi! un grado di più ha un valore inestimabile.
( Continua )
Ogni volta che nel nostro Bollettino, si trovi parole, espressioni o il menomo accenno a santità, intendiamo darvi solo fede puramente umana, sottoponendoci totalmente ai decreti di Sua Santità Urbano VIII e dei Suoi Successori.
N. d. R.
1 Infatti S. S. Benedetto XV di v. m. il 6 Maggio 1915 concedeva l'indulgenza di 300 giorni ogni volta che si recita, applicabile anche alle anime del Purgatorio.