Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori |
B72-A6
Per concessione speciale del Rev. P. Provinciale dei Frati Minori di Torino
( Vietata ogni riproduzione )
( Continuazione v. num. precedente )
Maria SS.ma: « Tu scrivi, figlio mio, di me e io ti saprò compensare: morto il tuo corpo, l'anima tua s'appoggerà sopra il mio seno come vezzoso bambino; in avvenire io sarò la tua maestra ».
Maria SS. mi conferma eternamente suo per l'amore grande che porto al suo Divin Figlio.
« La Madre del tuo Gesù non può ottenerti di soffrire le pene, i tormenti colla passione di Suo Figlio: la tua vita è quella dell'orazione e del lavoro.
L'orazione è in cambio di quelli che Ci disprezzano, invece di riconoscere Noi gli Autori della loro vita e d'ogni bene, e che oltre a questo, fanno lasciare il bene a tanti colle loro massime perverse e col mal esempio ».
Signore Iddio, dammi di vedere, col mio spirito, in alto, in alto fin dove regna la tua infinita misericordia, dove regni.
Tu, coronato di gloria e di beltà, affinché io possa colla penna e colla virtù, che Tu mi dai, avvicinare tutto il mondo al tuo Cuore, onde tu nutra della tua grazia paradisiaca i cuori da riformarli, scaldarli col tuo vivo amore: in cambio di disprezzi cantar le tue lodi, la tua bontà! alla fine, che si possa tutti celebrare la tua gloria nel giardino celeste per la tua misericordia immensa!
Qualche volta il mio Gesù Crocifisso mi ringrazia del lavoro che mi fa fare, e io assolutamente non voglio essere ringraziato: devo ringraziarLo io, che mi da questo pio lavoro!
Risposta di Gesù: « Sai bene, che io sono il tuo Maestro: se un Dio ti ringrazia per questo, lascio a te farne l'applicazione ».
« Questo libro farà risultare la misericordia infinita di Dio.
I miei sacerdoti devono predicare, convincere il mondo con la mia grazia; e dissetare i cuori innaffiandoli colla rugiada divina ».
Ogni giorno Maria SS. vuole che le domandi una grazia; la prima che le domando è che le encicliche del S. Padre abbiano la potenza di convenire il mondo.
Maria SS. è la Signora più alta, più grande che l'eterno Padre abbia saputo creare colla sua meravigliosissima potenza.
Maria SS. mi conferma da questo momento serafico del Cuor trafitto del suo Figlio, e mi conferma pure che nessuno potrà cancellare questa sentenza data dalla gran Madre di Dio.
« Va, figlio mio, a ricevere il mio Divin Figlio nella Santa Comunione e gli angioli celesti, sospesi divinamente sopra il tuo capo, ti faranno corona! …
Nella mia cella, solo, con Gesù e Maria, inebriato della Carne Immacolata, invocai il Divino Spirito che scendesse sopra la effige del mio Crocifisso Gesù e l'immagine di Maria SS.ma, chiamai sopra di me, meschino, gli Angioli del Paradiso, affinché si degnassero assistere al colloquio di Gesù e di Maria con me, povero peccatore: chi può misurare il grado celeste che la misericordia di Dio ci fa pregustare in questo momento di Paradiso?
Mio Dio, l'anima mia assolutamente non vuole più allontanarsi dal mio Gesù e dalla sua Santissima Madre: cosa sono mai gli onori di questa terra? …
Sono fango e meno ancora! Cosa serve sedere sopra un trono, se non si ama Dio? è vuoto profondo!
Dio mio, mio tutto! vale più la grazia tua e il tuo amore che tutti gli onori la grandezza e la ricchezza del mondo intero!
Sentite la mia Maestra, o lettori devoti, ( tale si è offerta Lei stessa di essere, come già ho segnato sopra ): disse al suo Figlio Divino: « Cosa vuoi che ne facciamo di questo Leopoldo?
« Mettiamolo in prigione, cioè nella prigione del nostro Cuore …
Oh, vorrei pure entrare in quella fornace d'amore e bruciare continuamente!
O Signore Santissimo, in questi momenti ch'io scrivo mi sento un gaudio celeste che mi divoro!
La gran Madre di Dio mi disse: « Tu sei il mio segretario angelico ».
Io le dissi che sono peccatore; Ella replicò di segnare: « Ora appunto perché, come dici tu, sei peccatore, sarai in prigione per sempre nel Cuore di Gesù e di Maria; ora che tu Leopoldo, non puoi più uscire da questa celeste prigione, non stai bene solo: devi chiamare altri, che vengano a farti compagnia colla preghiera continua.
Sei contento di fare il segretario anche per me?
Dolce Mamma, dammi una penna d'oro, onde, guidata la mano mia dagli angioli, io posso scrivere le meraviglie operate nelle anime colla tua potenza, colla tua carità, colla tua immensa bontà: tu sola sei Madre di misericordia per il mondo!
Figlio mio, noi nutriamo te coll'amore e carità; tu nutrisci colla penna e colla preghiera i giusti e incoraggia, richiama i traviati fratelli.
« Un astro luminoso sarai in cielo, perché scrivi queste pagine ».
Maria SS. tutto ottiene dall'Altissimo Iddio; non ha bisogno di domandare grazie: le basta un pensiero.
« Ora che ti ho confermato mio segretario, sei contento? ».
Oh, Mamma Santissima, e chi non sarebbe contento di fare il segretario anche della Madonna?
Sono tanto peccatore, Mamma! avete fatto una povera scelta!
« Ebbene tutti i peccatori siano come te: ritornino al Bene d'ogni bene, da riempire il Paradiso!
Maria SS.ma: « Dunque tu sei il mio figlio: sii intento ai miei suggerimenti, a segnare quando ti comando: vedi quasi tu ti lagnavi che il mio Divin Figlio non ti desse lavoro, ora anche la Mamma te ne procura; voglio proprio, Leopoldo, darti il mio amore materno: sì perché tu ami, il mio Figlio Gesù Crocifisso! ».
Quando la grazia del Signore penetra nelle anime che immensamente amano Dio, la bontà di Gesù le veste del Suo Spirito Divino senza che se ne accorgano, ma poi un foco nascosto arde e le consuma lentamente.
Quante belle cose scopre Iddio al suo servo fedele che si fa cieco al mondo e cerca solo il suo Gesù: in compenso il Signore gli toglie il velo che impedisce di vedere e gli scopre le meraviglie del creato che nessuno può vantarsi di conoscere, cosa che si riserba la sapienza d'un Dio increato: vedi, Leopoldo, il cielo come bello! ma da questa terra l'occhio mortale nulla comprende delle bellezze celesti: ebbene quel luogo creato e santificato dalla mano Divina è riservato a tutti quelli che senza posa lavorano dolcemente nella vigna del Signore.
Eppure quanti sono che non si correggono, non domandano la bella carità al Signore il quale li ritragga dall'ambizione di primeggiare, da questo deforme difetto; non pregano Dio che loro conceda l'umiltà, la ritiratezza!
Se poi Iddio vuole esaltarli, benedicano i decreti del Signore.
Quanti sono cosiffatti! Li vedemmo, li udimmo strillare desiderosi di primeggiare: a cadesti non resta che il nome di religiosi!
Volete essere elevati al più alto grado? prendete il SS. Crocifisso e stringetelo al vostro cuore e dite: « Mio bel Gesù, Te solo io voglio, dammi l'amor tuo: così solo io posso occupare il luogo più onorifico del mondo tutto! ».
( Pensieri suggeriti da Gesù Sacramentato ).
Presto è mezzanotte e colla benedizione del mio Gesù Crocifisso vado a prendere riposo.
Mio buon Gesù, speravo nella grazia, ma tutto andò a vuoto!
« Il tuo Maestro Gesù ti risponde che per quanto tu sia favorito dal tuo Gesù, tuttavia ti devi tenere sempre umile: l'uomo da se solo è nulla; in ciò che tu operi, opera il tuo Gesù.
Coraggio e sempre avanti nella vigna del Signore, e se il tuo Gesù ti avesse concesso ciò che tu m'hai domandato quel che ti faccio scrivere presentemente non l'avresti segnato, cosicché sia d'ammaestramento anche per gli altri tuoi fratelli.
Maria SS. mi ripete due volte: « Voglio la preghiera, voglio la preghiera! ».
Il mio Crocifisso SS.mo: « Il tuo Gesù, il mio Vicario e tu siamo uno spirito solo, a confusione di quei religiosi che, superbi in scienza, invece di stare con me, tuo Gesù, cercano d'allontanarsi col loro indagare indiscreto sulla fede e virtù rivelate ai miei apostoli, e vanno cotesti a rapire e turbare le coscienze dei credenti e a cancellare, colle loro pretese di sapere, quella poca fede, se ancora ne rimaneva, nelle anime poco credenti.
Levati di ginocchioni e va subito a scrivere, mio servo, a confusione di cotesti ciechi che hanno gli occhi e che non vogliono vedere ».
Gesù al figlio: « Vogliamoci bene tutti e due, figlio mio! ».
Qui si comincia la più viva intimità con Dio, e un gaudio celeste mi circonda l'anima di purissimi e vasti affetti in Dio: « Mio Gesù, Tu sei Padre Santissimo, Tu hai cura di tutto il genere umano, gridando e chiamando col mezzo del tuo Vicario il Papa i giusti per innalzarli a santità, i traviati per ricondurli alla via della salute ».
« Sei contento, Leopoldo, se in cielo esiste un Dio solo e trino, e su questa terra formare pure tre persone vigilanti? ».
( Vedi sopra: Il tuo Gesù, il mio Vicario e tu siamo uno spinto solo, ecc. ).
Mio Dio Santissimo, quanto dici, o mio Salvatore, non è per me: io chiamo in nome di Dio tutti gli angioli del cielo a prendere il mio posto: io sono vilissimo peccatore, non sono neanche degno di nominare il nome SS. di Dio! Ma la grazia infinita di Gesù Crocifisso che la misericordia d'un Dio Salvatore vuole abbracciare tutti senza distinzione per la grande bontà d'un Dio, Crocifisso per la nostra salute.
Ah, modernismo diabolico! cancellate subito dalla vostra mente turbata da immaginazione le vostre pretese diaboliche, il vostro lavoro è turbolento, è fatica gettata ai quattro venti.
Pregate Iddio Santissimo che vi cambi il cuore col farvi scendere a miglior consiglio, e vedrete che la misericordia d'un Dio sapiente vi farà grazia di vedere il dolce sereno, la luce più abbagliante di nostra Santa Fede Cattolica, come al tempo degli Apostoli.
« Stampami, o Leopoldo, un bacio sopra il Costato: tu mi hai creduto e sei un'anima fortunata! ».
Lascio al pio lettore di fare l'applicazione dei detti di Gesù.
Mio Dio, m'hai fatto proprio serafino del tuo Cuor trafitto?
« Sappi, figlio mio, che un Dio non mentisce mai, e sebbene tu non t'accorga di questo dono, pure sei tale ».
Ecco finita la conversazione tutta celeste col mio Crocifisso Gesù, vero figlio di Dio Vivo e di Maria Santissima.
Ora a vado a far cucina in compagnia del mio Angelo Custode.
Dio regge e governa colla sua provvidenza divina il Vicario di Gesù Cristo vigilante nella missione sacrosanta affidatagli da Dio; esso appena spunta l'errore osserva minutamente se è luce celeste o eresia, per sradicarla, disperderla, affinché i figli di Dio non vengano contaminati.
Il mio Gesù mi disse: « Quando tu scrivi, io sono sempre a te vicino; e per non darti suggezione ti lascio scrivere liberamente, ma a quei figli che ricevono lo scritto concedo serietà e saggezza nel Signore tuo Gesù.
Come è bello conversare con Dio nel Santissimo Sacramento nelle ore silenziose, che linguaggio da paradiso! … Oh … mio Dio! … come sono brevi quei momenti d'intimità col mio Gesù: mio Signore, quando sarò quello che tu vuoi? alcuni dicono che sono una zucca, e dicono la verità perché io sono tale.
« Ebbene io ti osservo placidamente e ti sorrido; il tuo Gesù.
Gesù al figlio: Tutto quello che ti avviene con tanto disgusto prendilo sempre come una grazia che ti manda il Signore. ».
Maria SS.: « Figlio mio, oggi è venerdì la tua penitenza è silenzio e preghiera. »
Maria SS. mi disse che ho rubato il Cuore di Gesù e della Mamma … Che espressione materna! quanto amore porta la Mamma ai suoi figli devoti!!
Il mio sposo Gesù mi disse: « Metterai sotto i piedi il rispetto umano, spietatamente calpesterai con molta ragione la brutta bestia di questo rispetto umano, e avanti al tuo Sacramentato Gesù ti concederò che il tuo spirito s'innalzi al più alto dei cieli: immensi meriti sono perduti per questa deforme suggestione!
Tu, Leopoldo, cerca con tutta diligenza appena si presenta l'occasione d'esser libero dai lavori materiali, di correre in braccio al tuo Crocifisso Gesù; sappi, figlio mio, che tu fai tesoro di questi momenti per venire a consolarmi e lo, o figlio del mio Cuore, verrò ben lo a consolarti in punto di tua morte ».
E chi non direbbe che Dio qualche volta volta scherza colle anime che si struggono, nella polvere, di amarlo?
Ebbene Maria SS. si compiace di domandarmi se più amo il suo Divin Figlio o Lei stessa: in quel momento, all'improvviso sentii un amore immenso verso Gesù, mi sentivo di non resistere e fu infuso nel mio cuore il bisogno di fare riparazione per tante oscenità: che il mondo indifferente oltraggia la divina Maestà d'un Dio, che ci da l'esistenza.
Domandai alla nostra cara Mamma, Maria SS., se dovevo segnare quanto precede Lei mi disse: « Segna pure, che anche le cose piccole serviranno d'ammaestramento per il bene delle anime ».
« Figlio, studiati di farti innocentissimo. Io poi ti compatirò ».
Mamma mia, come è mai possibile che un peccatoraccio, quale io sono, possa avere tanta grazia di vedere realmente la Mamma, Maria SS.?
« Guarda, figlio mio, sii sempre lieto, giocondo con tutti nel tuo Signore e la tua mente sia sempre involta nella gloria eterna di Dio e di Maria SS. Tu Leopoldo, scrivi di Me e lo, la tua Mamma, scrivo di te.
Mamma SS., che paradiso stare con te.
« Figlio mio, è fango a confronto dei beni eterni! ».
Il mio Gesù mi disse: « Va a ricevermi nella Santa Comunione: sei benedetto da me e dal mio Padre Celeste ».
Il mio Gesù Sacramentato mi fece intendere: « Hai sentito, Leopoldo, quel gran Teologane? con tanto affaticarsi e studiare, senza curarsi di possedere lo spirito di Dio, a momenti dubita, a dir poco, che io sono vivo e sempre presente nel SS. Sacramento!
Ebbene, Leopoldo, a te che non sai nulla di teologia, lascio questo ricordo: qualunque, sia la profanazione che tu senti verso il tuo Gesù, non ti dar per vinto, ma affidati al detti del tuo Gesù: lo ti sarò di guida, sarò tuo conforto, tua gloria,1
( Continua )
Ogni volta che nel nostro Bollettino, si trovi parole, espressioni o il menomo accenno a santità, intendiamo darvi solo fede puramente umana, sottoponendoci totalmente ai decreti di Sua Santità Urbano VIII e dei Suoi Successori.
N. d. R.
1 Questi e altri detti di Fra Leopoldo vanno riferiti ai Modernisti condannati da S. S. Pio X, di v. m. ( N. d. R. ).