Casa di Carità |
B83-A3
Scuola Professionale Festiva e Serale Torino - Via Feletto, o - Telefono 23-657
L'iniziativa dei tre giorni « Forti e puri » fu una novità per la Scuola, ma una riuscitissima novità.
Sentire la verità dal Sacerdote è certamente cosa buona e utilissima, ma sovente l'anima nostra distratta da tante cure è tentata a non dare tutta l'importanza dovuta alla serietà degli argomenti che il Ministro di Dio ci presenta.
Ascoltare invece le stesse cose da giovani che sono come noi operai del maglio e del martello è un fatto che ci ha colpiti; giacché siamo abituati, purtroppo, a sentire dai nostri compagni di officina solo discorsi sconci e bestemmie.
Gli oratori, Giovani della Federazione Giovanile di Azione Cattolica, ci presentarono il problema della moralità in una forma nuova e trattarono con sentimenti elevatissimi il delicato argomento, mettendo la purezza a base della vita spirituale del giovane.
Le conferenze fatte con tanto fervore da autentici operai, che conoscono come noi l'ambiente dell'officina, ci hanno impressionati moltissimo.
Si sentiva nelle parole degli oratori la convinzione di quanto dicevano, e da essa ne derivarono deduzioni e argomentazioni praticissime che ci individuarono prima di tutto molto bene i nemici della purezza.
Essi sono: i compagni e le compagne di lavoro, queste sovente più libere dei primi; il cinematografo con le produzioni contrarie alla santità della famiglia ed al concetto cristiano della vita, coll'aggiunta dei cosidetti « varietà », che gli oratori definirono « vere scuole d'immoralità »; i romanzi e i giornalucoli pornografici con le eccentriche vignette di copertina, e per ultimo anche la radio.
Tali nemici si prestano al giuoco del diavolo con frivolezze non certo degne dei tempi eroici che la nostra Patria attraversa.
La trattazione sui « nemici della purezza » porto al secondo argomento: « La purezza forza del corpo ».
L'oratore con dati statistici e con sentenze mediche di valore indiscusso provò la sua tesi con forza e maestria; e le considerazioni che molti mali famigliari derivano da una gioventù scioperata, ci determinarono ad affrontare il problema nella sua integrità e di volere e fortissimamente volere essere puri.
« La custodia della purezza - ha affermato il giovane oratore - è una questione di volontà unita e sostenuta dalla grazia di Dio, comunicata per mezzo dei Santi Sacramenti e della preghiera ».
Nella terza conferenza ci parlò un Sacerdote, per prepararci alla Pasqua con generosi propositi di vita cristiana, su « I cardini della purezza » compendiati dalle parole volere; pregare; comunicarsi.
Volere essere puri, perciò fuggire il pericolo delle compagnie, dei libri, degli spettacoli immorali.
Pregare e soprattutto avere una tenera e figliale divozione alla Vergine SS., Regina nostra Immacolata.
Comunicarsi sovente e specialmente nell'occasione della Pasqua, preparandosi con una seria, diligente e santa confessione.
Sulla confessione in particolare ci intrattenne D. Grosso con fervorosi argomenti tratti dalla vita di S. Giovanni Bosco, ricordando che il Santo riteneva la confessione come il mezzo principe per conservare la purezza nei giovani.
Le decisive parole del ministro di Dio ci predisposero ad aprire l'anima nostra ai benefici influssi della grazia nel giorno della Comunione Generale.
Domenica di Passione 3 Aprile 1938.
Dodici Confessori alle ore sette stanno già ricevendo i giovani penitenti che si susseguono ininterrottamente al tribunale della misericordia di Dio fino alle otto e tre quarti.
Un senso di compostezza, diversa dalla consueta disciplina scolastica, ci anima tutti quanti.
I nostri bravi Catechisti hanno previsto tutto e sorvegliano con fraterna cura lo svolgersi delle Confessioni.
Leggiamo nei loro volti un contenuto sentimento di gioia.
Intanto giunge l'ora della Pasqua.
Il piccolo altare è preparato per la festività.
Chiedo al Direttore perché furono tolti i banchi dalla Cappella e da un solo suo cenno ai muri angusti del locale, afferro la motivazione della rimozione.
Infatti quando, pigiati e in piedi, siamo tutti entrati, la piccola Cappella è zeppa e gli ultimi arrivati stanno sui gradini d'ingresso e spingere per ottenere un piccolo posto.
Incomincia la S. Messa.
Il Padre Missionario della Consolata, come tutte le Domeniche, ci rivolge la sua calda parola.
L'accento del labbro tradisce l'affetto del cuore.
Il momento è solenne, nella mente e sulle labbra nostre ritornano i fermi propositi di una vita pura, tutta santa, piena di lavoro e di cristiana letizia.
Ci accostiamo all'altare: il Dio dei forti e dei puri è con noi …
Un cenno del Catechista ci indica la piccola porta della Sacrestia, dalla quale usciamo in giardino per rientrare nuovamente al fondo della Chiesa.
Diversamente non era possibile il movimento di quattrocentocinquanta giovani e uomini in locale così stretto.
Due sacerdoti continuano a comunicare finché tutti sono passati al Divino Banchetto.
Poi, altro breve fervorino seguito dalla recita della Divozione a Gesù Crocifisso e dalle formule di ringraziamento alla S. Comunione.
La funzione è stata forzatamente lunga e i più piccoli guardano già fuori con sguardi eloquenti e fugaci.
Si esce. Ad ogni uscita viene distribuito a tutti una profumata colazione di pane e salame.
La cosa non dispiace a nessuno, e i più fortunati riescono anche a fare il bis.
È uno sciame di un santo alveare che rallegra il cortile della Casa di Carità e in modo particolare i Dirigenti e gli Insegnanti.
Ad essi, dopo Dio, il nostro grazie sentito.
Un allievo della Quinta classe.
I Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata presentano i più sentiti ringraziamenti alla Federazione Giovanile di Azione Cattolica e in particolare al Reverendissimo Can.co Battista Bosso, agli oratori Sigg. Bisacca, Fenoglio e Penna per il loro contributo alla riuscita dei tre giorni « Forti e Puri », prestato con tanto spirito di fede e tanto fervore di anima agenti per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime.
Presentano pure i sentimenti della loro più viva riconoscenza,
ai Revv.di Padri Missionari della Consolata che sempre prestano l'attività del loro ministero alla « Casa di Carità »;
al Rev. Padre Grosso, Salesiano, e
al Rev. Padre Bosco, Domenicano, per le loro convincenti prediche di chiusura ai « Tre giorni ».
Infine i Catechisti ringraziano i Confessori
della Piccola Casa della Divina Provvidenza,
della Casa Salesiana di Valdocco,
il Rev. D. Rosa,
per l'opera loro Sacerdotale, prestata nel ricevere per oltre un'ora e mezzo le confessioni degli Allievi della « Casa di Carità ».
Gesù Crocifisso e la Vergine SS. Immacolata benedicano tutti e conceda ai figli dell'Unione la grazia di apprezzare sempre più il gran dono del Sacerdozio cattolico.