Grazie attribuite all'intercessione di Fratel Teodoreto

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Il giorno 1 luglio 1954, alle ore 19,30, la mamma mentre attraversava Corso Regina Margherita all'altezza di Via Montebello, venne investita da un'automobile lanciata a piena velocità e proiettata a parecchi metri dal suolo, fino all'altezza degli alberi del viale.

Al suo ricovero in ospedale e precisamente al Maria Adelaide, il primario ed i medici tutti la dichiararono in fin di vita per frattura multipla del braccio sinistro, frattura di ambedue le gambe ( destra femore - sinistra tibia con fuoruscita dell'osso ), del bacino, frattura del setto nasale e dell'osso frontale, commozione cerebrale.

All'Istituto Protette S. Giuseppe di Corso Casale, appena seppero dell'incidente che aveva colpito la mamma, le Suore tutte innalzarono preghiere a Fratel Teodoreto da poco tempo deceduto in concetto di santità e a Lui l'affidarono.

Dopo alcuni giorni, con nostra infinita gioia e grande sorpresa dei medici, la mamma superò la commozione cerebrale e le ossa fratturate si rinsaldarono senza dover ricorrere ad interventi operatori, salvo uno relativo al femore, che diede subito alla mamma la possibilità di movimento.

Dopo 72 giorni di degenza in ospedale la mamma poté rientrare alla sua casa, ed ora a distanza di quattro anni è completamente ristabilita e non reca alcuna traccia del terribile incidente.

Sento il dovere di rendere nota la grazia immensa ricevuta dal buon Dio, tramite il suo fedele servo Fratel Teodoreto a cui elevo ancor oggi, profondamente grata, fervide preghiere e a cui sempre mi rivolgo con serena fiducia e certezza del suo aiuto.

Annunziata Borsi

La mamma si chiama: Pierallini Delfina ved. Borsi di anni 67

Torino - Via Rossini 28.

Eravamo nel mese di Ottobre 1954. Una sera a cena stavo mangiando; non so come i denti di sopra con quelli di sotto si urtarono in modo impressionante spostandosi dal posto con dolori acutissimi: fu tale l'urto da sembrare che si fossero spezzati.

Dopo il fatto accaduto mi rimasero molto indolenziti da impedirmi di mangiare, pane se non bagnato e con la precauzione che anche questo non toccasse le due file di denti servendomi solo dei molari altrimenti erano dolori insopportabili.

La notte perché non mi venisse impedito il sonno dovevo mettere un pezzo di sughero nei molari affinché non venissero a toccarsi tanto erano sensibilissimi al combacio.

Di questo ne parlai con la Rev.ma Madre Abbadessa.

Ella voleva chiamare il Dentista, io le feci presente che veneravo il caro Fratel Teodoreto conosciuto attraverso il ricordino-morte che in quei giorni ci avevano distribuito, riponevo perciò in Lui la mia fiducia sicura che mi avrebbe esaudito con restituirmi i denti che seriamente temevo di perdere e se la grazia ottenevo l'avrei fatta pubblicare.

La Rev. Madre approvò.

Incominciai le novene: man mano che venivo pregando, ed a poco a poco la sensibilità diminuiva per poi scomparire completamente.

Ora i denti si sono fortificati anche se ho l'età di 56 anni.

Posso mangiare qualunque cosa, per me questa l'attribuisco non solo a una grazia, ma un miracolo.

Suor Maria Veronica

Monastero Cappuccine - Borgo Po - Torino.

Il Fratello Ezio delle Scuole Cristiane della comunità dei Fratelli di Rivalta ebbe un'infezione pericolosa al ginocchio con febbre subito alta.

Temendo complicazioni e una lunga degenza all'infermeria di Grugliasco ove fu subito trasportato, iniziò una novena al Fratel Teodoreto con la recita della Divozione a Gesù Crocifisso e della preghiera stabilita per chiedere grazie e per ottenere la glorificazione del suddetto Fratello.

Non erano ancora trascorsi i nove giorni della novena che il Fratello infermo era fuori pericolo.

Riconoscentissimo per la grazia ricevuta, il fratello Ezio iniziò la novena di ringraziamento, lieto di poter riprendere il suo lavoro che aveva temuto non poter più fare.

Questa breve relazione per incoraggiare tutti gli afflitti di anima e dì, corpo a ricorrere, con tutta la fede al Fratello Teodoreto nella piena sicurezza di essere esauditi.

Grugliasco, 17 febbraio 1939.

Fr. Ezio delle Scuole Cristiane

I Fratelli delle Scuole Cristiane della Sicilia attribuiscono ad un favore particolare del Fr. Teodoreto l'aver ottenuto un sacedote idoneo per la direzione spirituale della loro casa di formazione di S. Venerino ( Catania ).

Le difficoltà erano tante che i Fratelli, consigliati anche dal loro Superiore Generale, iniziarono il 20 Settembre 1958 una novena al Fr. Teodoreto.

Il 27 settembre, prima che la novena finisse, in modo inopinato e con piena soddisfazione dei Fratelli, il Vescovo di Acireale assegnava loro un degnissimo sacerdote.

Fr. Paolo di Maria

Il venerdì 13 marzo 1959, mentre un istruttore della Casa di Carità preparava una lavorazione sulla levigatrice, la mola della stessa, messa improvvisamente in moto da un fortuito contatto elettrico, prima di essere ben fissata, spinta dalla forza centrifuga, è stata lanciata violentemente lontana dalla macchina.

Nella traiettoria ha sfiorato il corpo dell'istruttore, ha attraversato un vetro, mandandolo in frantumi, è passata a pochi centimetri dal capo di un secondo istruttore che, seduto nel locale attiguo, collaudava alcuni lavori, ed ha attraversato il locale andando a sbattere contro la parete di fronte, dopo un percorso lanciato di cinque metri.

Se la traiettoria del proiettile fosse stata spostata sola di qualche centimetro, avrebbe certamente colpito a morte il primo istruttore ed anche il secondo.

Si ritiene che il lieve danno alle cose e l'incolumità delle persone sia dovuto ad una superiore vigilanza da parte del Fratello Teodoreto, il quale ha certamente interceduto affinché il 13 del mese, ricorrenza del suo trapasso, non fosse funestata da un sì grave infortunio.

La Scuola tutta è grata al suo Fondatore e ne rinnova la riconoscenza invocando la sua continua protezione.

Casa di Carità Arti e Mestieri

Avviso: Chi avesse notizie di grazie ricevute ne dia notizie al Bollettino.