I nostri morti  

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Fr. Leone di Maria

Ci fu un periodo di tempo, circa trent'anni fa, in cui al Collegio S. Giuseppe lavorava un gruppo di Fratelli di straordinario valore, invidiato dagli altri Distretti: Fr. Goffredo, Fr. Isidoro, Fr. Giocondo, Fr. Emiliano, Fr. Leone … ormai tutti scomparsi.

L'ultimo a scomparire fu appunto il Fr. Leone, che più di tutti fece carriera ( se si può parlar di carriera presso i religiosi ) e chiuse un periodo veramente aureo.

La vocazione di Fratello delle Scuole Cristiane l'aveva raggiunto presto, quando era ancora alunno del Collegio San Giuseppe, ed egli l'aveva seguita con un entusiasmo che non venne mai meno, e vissuta con pienezza, ad alto livello.

Chi legge l'ultimo suo articolo sulla Rivista Lasalliana, intitolato Commento familiare al Decreto Perfectae Caritatis per le Istituzioni Lasalliane ci trova tutto Fr. Leone: il religioso fervente, l'apostolo zelante, il maestro colto e sperimentato, lo scrittore raffinato e brioso, l'uomo di mente aperta e di carattere buono.

Un suo confratello assai autorevole, che visse accanto a lui per molti anni lo definì senza esitazione un religioso completo.

Alto, distinto, sempre signorile in tutte le sue espressioni, arguto, affabile e sorridente, destava subito confidenza e simpatia, ma senza familiarità.

Intelligenza viva, cultura vasta, facilità di parola e lunga esperienza in ambienti scolastici e religiosi ne avevano fatto un uomo di rara competenza e di grande notorietà.

Questa si accrebbe ancora quando venne nominato Visitatore, quindi Assistente del Superiore Generale, Postulatore delle cause di beatificazione e Segretario dell'Associazione Educatrice Italiana.

Consacrato all'opera educativa vi si dedicò in tutte le maniere: scuola, conferenze, pubblicazioni, viaggi, opera di governo.

Fu un catechista insigne, con la parola e gli scritti, con l'insegnamento diretto e con l'opera di formazione e di guida dei catechisti, presso le Scuole dei Fratelli, i Seminari ecclesiastici, le Associazioni Cattoliche e le scuole pubbliche.

Le sue opere scritte sono molte, ed egli stesso, forse presago della prossima dipartita, ne curò l'elenco con il titolo: Elenco delle pubblicazioni sul cinquantenario ( ovverossia … la fiera delle vanità ).

La battuta tra parentesi è sua e caratterizza l'uomo.

Ne venne fuori un fascicolo di ben trentacinque pagine.

Scrisse per la Gioventù Cattolica i testi annuali di religione dal 1940 al 1955, pubblicò la vita di Fr. Enrico di Gesù e quella di Aldo Marcozzi, collaborò con molte riviste catechistiche italiane ed estere, tenne alla radio Vaticana delle conversazioni che poi furono raccolte in tre volumetti.

Insieme a Don Cojazzi compilò un'opera d'avanguardia: Bibbia e Catechismo.

In collaborazione con Don PippoGallesio preparò i cinque volumi di religione per le scuole medie superiori e le relative guide didattiche, le quali allora sembrarono una novità.

In particolare ricordiamo con riconoscenza la biografia del Fr. Teodoreto, uscita nel 1956, appena due anni dopo la morte del nostro Fondatore, in cui volle soprattutto fissare le testimonianze dei superstiti, che egli andò a cercare dovunque, sollecito di raccogliere tutto ciò che potesse essere utile alla causa prima che il tempo iniziasse a cancellare.

Io stesso gli fui compagno in un viaggio a Vinchio d'Asti e ammirai l'abilità sua nell'interrogare e far emergere le notizie che lo interessavano.

I rapporti del Fr. Leone con il Fr. Teodoreto furono sempre ottimi, ma i rispettivi campi d'azione, i temperamenti e la preparazione culturale erano diversi.

Una diretta collaborazione incominciò soltanto allorché il Fr. Leone venne nominato Visitatore e poi Assistente.

Allora il nostro Fondatore trovò in lui, divenuto suo superio re diretto, un valido appoggio, che andò sempre più estendendosi.

E dopo la morte del Fr. Teodoreto il Fr. Leone ne assunse con entusiasmo la causa e non tralasciò occasione per esaltarne la figura e l'opera.

Ricordiamo in particolare i discorsi da lui tenuti in occasione della traslazione della salma dal Cimitero alla Casa di Carità Arti e Mestieri, e per l'inaugurazione del busto nelle Scuole di S. Pelagia.

Ai motivi dell'universale ammirazione e rimpianto i catechisti quindi nutrono pure quelli della riconoscenza, una riconoscenza imperitura, che il nome del Fr. Leone resterà per sempre unito a quello del Fr. Teodoreto.

C.T.

Maria Sabina Biamonte

Sorella di un catechista congregato ne condivise gli ideali con quel fervore che era una caratteristica della sua anima, e da quando conobbe l'Unione Catechisti ne divenne Zelatrice convinta e attiva.

Dotata di un carattere felice, arguto, distinta nel tratto, creava attorno a sé un ambiente sereno e disteso.

Ne godé in particolare il nostro Giovanni Cesone, che trascorse gli ultimi anni in casa Biamonte, dove aveva trovato una vera famiglia, che egli chiamava con convinzione la sua Betania.

E ne goderono anche altri catechisti, giacché casa Biamonte era ospitale, la Sabina sempre cordiale e servizievole: fu quello il primo convitto dell'Unione.

Cesone e Sabina Biamonte andavano a gara nelle battute spiritose e nelle amenità, che riempivano la giornata di sorriso e anche di quelle risate di cuore che rendevano così simpatico Cesoane; ma andavano anche a gara nella vita di pietà e nell'edificazione reciproca.

Quante preghiere ogni sera si faceva in comune da tutta la famiglia riunita.

E quanta sollecitudine perché ciascuno si trovasse a suo agio.

Era una famiglia dove regnava la più genuina carità e dove la Sabina esercitava una funzione quasi materna e ne determinava il clima.

Del resto era la più anziana di tutti.

Nata nel 1877 ebbe il dono di una lunga vita e morì il 9 giugno di quest'anno: una vita di ben 92 anni trascorsa in povertà e lavoro, in letizia e preghiera, piena di fede, di speranza, di carità, quasi un fiore di montagna, che nell'impervia solitudine, in mezzo a tanti altri fiorellini, apre la meraviglia dei suoi colori e dei suoi profumi al sole di Dio.

C. T.


Raccomandiamo alle preghiere di suffragio dei nostri lettori:

Fr. Annibale Torchio, successore del Fr. Teodoreto nella direzione delle Scuole di S. Pelagia;

Fr. Albertino Berruti, già Procuratore del Distretto di Torino dei F.S.C.;

Annibale Bagna, padre del nostro Catechista Pietro Bagna;

Signor Ricci, padre del Fr. Saturnino, Assessore del Distretto di Roma.