Visita del Presidente dei gruppi d'Etiopia |
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Da molti anni la devozione a Gesù Crocifisso è diffusa in Etiopia, specialmente a Keren e ad Asmara, per opera di un attivissimo zelatore indigeno, il Sig. Habtésllassié Abraha.
Questi l'ha fatta ripetutamente stampare in lingua tigrina; ha raccolto e organizzato un gruppo imponente di zelatori e ascritti, che riunisce periodicamente; ha allestito con buon gusto e funzionalità la locale sede dell'Unione SS. Crocifisso e celebra ogni anno con grande solennità e concorso di popolo la giornata del SS. Crocifisso.
Mentre un po' dovunque le giornate del Crocifisso vanno riducendosi, là, nella ex colonia italiana, esse sono sempre in onore e celebrate con entusiasmo crescente.
E mentre qui nei paesi cattolici tutte le devozioni sono in crisi, con l'inevitabile inaridimento che ne consegue nella pietà dei fedeli, là, in paese di missione la devozione a Gesù Crocifisso compie un'opera di vivo fermento spirituale.
Per la verità l'Etiopia è un paese di antichissima tradizione cristiana, essendo stata evangelizzata fin dai tempi apostolici, come ne fa fede il libro degli Atti; tradizione ravvivata e fecondata ancora nel secolo scorso dalle fatiche e dai sacrifìci di grandi missionari quali il Card. G. Massaia e il B. J. de Jacobis e confermata da Santi come il B. Abba Ghebré Mikael.
Ma purtroppo le vicende storiche l'hanno spiritualmente devastata.
Essa ha resistito all'Islam, però il distacco dalla Chiesa di Roma ha ridotto il suo cristianesimo ad una larva.
Oggi la gran massa è costituita dai copti scismatici, con molta ignoranza e superstizione, ed i cattolici rappresentano una minoranza esigua, divisi in due gruppi, quello di rito greco ortodosso e quello di rito latino, con gerarchie diverse, naturalmente.
Eppure in tali condizioni il nostro Habté è riuscito a creare un movimento che interessa tutti, presentando Gesù Crocifisso, speranza e salvezza di tutti, e in cui tutti convergono con una formula di preghiera semplice ed universale, qual è la nostra devozione.
Il Crocifisso è anche il fondamento di una catechesi da lui perseguita, con zelo e intelligenza: il popolo, per lo più analfabeta, impara attraverso immagini e formule brevi ripetute a lungo.
Si comprende quanto sia provvidenziale questo movimento e non è da stupire che esso trovi mille ostacoli.
Perciò il buon Habté ha sentito il bisogno di venire a Torino per un contatto personale con la presidenza dell'Unione, onde esaminare insieme il lavoro compiuto e l'impostazione di quello futuro.
Egli è stato accolto dai catechisti con grande affetto, si è fermato con loro quindici giorni ed ha potuto conoscere bene la famiglia dell'Unione, visitare la tomba dei nostri fondatori, Fr. Teodoreto e Fra Leopoldo e studiare i suoi problemi apostolici.
Ci auguriamo che questa visita sia il punto di partenza per nuovi sviluppi dell'opera nostra in Etiopia, e sorgano colà molti catechisti che diffondano la verità e la vita cristiana tra quelle povere popolazioni, combattendo l'errore e preparando il trionfo di Gesù Crocifisso.
Durante la sua visita a Torino Habté Abraha ha fatto la sua consacrazione di Catechista Associato Effettivo, nella cappella della Casa di Carità Arti e Mestieri, il giorno dell'Immacolata.
Ecco alcuni momenti della cerimonia.
A colloquio con il confratello, dr. A Sales, che gli porge le sue congratulazioni
Il Presidente Generale impone il distintivo durante la consacrazione
Davanti alla tomba del fr. Teodoreto, dopo la consacrazione