Riesumazione della salma del catechista Giovanni Cesone |
B223-A5
Il 19 gennaio 1982, trascorsi 15 anni dalla sepoltura nel camposanfo generale di Torino, i resti del catechista Giovanni Cesane vennero trasferiti in un loculo cinquantenario, per iniziativa del nipote, rag. Mario Cesone.
Erano presentì all'esumazione alcuni parenti, zelatrici e catechisti del SS. Crocifisso, con il fr. Gustavo fsc.
Il ricordo sempre vivo e assai diffuso del buon Cesone è un tributo ben meritato.
Fedelissimo e affezionatissimo al Fr. Teodoreto, ex allievo dei Fratelli delle Scuole Cristiane, per i quali nutriva una autentica venerazione, egli entrò nell'Unione del SS. Crocifisso fin dall'inizio e ne fu il primo presidente generale, allorché l'Unione assunse la forma di Istituto Secolare.
Di carattere aperto e gioviale, si faceva amare da tutti e la sua compagnia era sempre piacevole, ma ebbe le sue traversie e non gli mancarono le tribolazioni, che affrontò mon molta pazienza e coraggio.
Rimasto orfano di entrambi i genitori, fin da bambino, venne accolto da una cugina, con la quale rimase finché ella morì.
Era stata proprio lei a indirizzarlo dai Fratelli delle Scuole Cristiane, nel cui ambiente Giovanni Cesone trovò quel clima di caldo affetto e quelle cure spirituali che gli erano mancate in famiglia.
Anzi, trovò in Fr. Teodoreto un vero padre, che lo sostenne in tutte le difficoltà e lo guidò in ogni decisione.
A sua volta Cesone si diede completamente all'Unione, prima ancora che l'Istituto Secolare richiedesse la consacrazione religiosa, e sostenne i più disparati incarichi: catechismi e oratorio in parrocchia, scuola serale, adunanze delle zelatrici, pubblicazione del Bollettino, economato, presidenza dell'Unione, ecc.
La sua umile, ma totale dedizione rappresentò un pilastro fondamentale dell'Unione Catechisti nei suoi inizi, una collaborazione e un conforto non piccolo per lo stesso Fr. Teodoreto.
Di temperamento espansivo ed affettuoso, ma sempre umile e discreto, partecipava sinceramente alle sofferenze altrui e sapeva dire a suo tempo la parola di conforto e di incoraggiamento.
Fedele all'osservanza delle regole dei catechisti era piissimo e veramente « forte nella fede » nonostante le molte prove.
In modo particolare amava la Devozione a Gesù Crocifisso, che diffondeva instancabilmente ed aveva un vero culto per Fra Leopoldo, di cui leggeva spesso gli scritti, li citava spesso e li commentava nelle adunanze da lui presiedute.
E ora, sebbene si continui a pregare per lui, secondo le direttive della Chiesa, ci piace pensarlo nella celeste beatitudine, in compagnia di Fr. Teodoreto e Fra Leopoldo e dei nostri confratelli defunti, ed in possesso di quel Bene per cui è vissuto, e sempre memore di quella amicizia che a lui ci ha legati e che la morte non spezza, intento ad intercedere per i suoi confratelli ed amici e per quelle opere che tanto ebbe a cuore durante la vita terrena.