Fr. Teodoreto ( prof. Giovanni Garberoglio ) |
B232-A3
Fratel Teodoreto: una vocazione vissuta fino in fondo, una missione compiuta con assoluta fedeltà.
Per vocazione fu Fratello delle Scuole Cristiane, per missione fu educatore.
Come Fratello si consacrò a Dio nella ricerca della santità vissuta, in spirito di fede; come Educatore realizzò il compito affidategli dal Fondatore, San Giovanni Battista de La Salle in spirito di zelo.
C'è una esortazione del Santo che pare fatta su misura per il Nostro, o per meglio dire, il Nostro fece di quella esortazione il suo programma di vita apostolica.
Dice il Santo: « Nella vostra missione dovete unire lo zelo per il bene della Chiesa a quello per il bene della Società, della quale i vostri allievi cominciano ad essere membri e devono diventarlo ogni giorno più perfettamente.
Procurate il bene della Chiesa formando dei veri cristiani, docili alle verità della fede e agli insegnamenti del Vangelo » ( Med. 160,2 ).
Fratel Teodoreto si impegna in questo con la tenacia e la costanza della vita contadina da cui ha avuto origine e con la pazienza che sa attendere il raccolto.
È educatore nella Scuola, « animato dalla fede, pieno di Spirito Santo, che porta i suoi allievi ad essere cristiani non solo di nome ma anche nei sentimenti e nella condotta pratica della vita » ( Med. 134,3 ).
Non scrive opere di pedagogia né di catechistica: costruisce dei cristiani, pur non ignorando le norme di una sana pedagogia.
È educatore oltre la scuola, per la vita.
Comprende che non è sufficiente insegnare come si fa a camminare, occorre prendere per mano e camminare assieme, anche se costa fatica.
Comprende che il cammino nella scuola è assai più facile, ha meno intoppi e sentieri meno sassosi.
È il cammino della vita, fuori dai levigati pavimenti della scuola, quello che deve essere meglio seguito, guidato, orientato.
Anche se questo richiede il sacrificio del proprio tempo, delle proprie ore, dopo quelle della scuola, delle ore serali, delle ore festive.
E in quel tempo che la teoria appresa in classe deve tradursi in pratica; è in quel tempo che le voci che indicano il cammino e le segnalazioni di marcia sono cosi contrastanti con quelle sentite e avute in classe e hanno bisogno di essere vagliate, esaminate, ridimensionate, corrette.
È un impegno che non ti lascia libero, mai. F ratei Teodoreto lo sa, ma non ha la mente del calcolatore: tanto per gli altri, tanto per me!
Se mai c'è solo spazio per il « tanto per Dio »: per parlarGli di sé e degli altri, per ascoltare gli ordini di marcia.
E tutto questo fino all'ultimo dei lunghi 85 anni di vita: consacrati a Dio perché Dio ne disponesse per gli altri, senza riserve!
È così che nasce, come conseguenza logica, un Istituto Secolare, l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
Camminando con questi giovani Catechisti, che gli portano a conoscenza la voce e i segni del tempo, del mondo in cui vivono, prende più diretto contatto con i problemi del mondo e prepara i piani per aiutare a risolverli.
La Provvidenza gli affianca uno stratega: Fra Leopoldo Maria Musso, francescano.
Da lui che, contemplando le piaghe di Gesù Crocifisso, parla con Gesù delle piaghe della sua Chiesa oggi: infedeltà, peccato, tradimento …, fratel Teodoreto accoglie orientamenti, indicazioni di marcia.
Ne fa parte ai giovani che lo seguono: c'è un mondo del lavoro da salvare, ci sono dei giovani lavoratori da da aiutare e preparare.
Lavoriamo: e con loro fonda la Casa di Carità Arti e Mestieri.
Ci sono degli esseri alla deriva, privi di tutto e soprattutto privi di umore e di comprensione: e i Catechisti si dedicano alla Messa del Povero.
Ci sono dei fanciulli che attendono chi gli insegni la via della salvezza: e i Catechisti si impegnano nella Catechesi parrocchiale.
Ci sono famiglie in difficoltà: e i Catechisti organizzano i Gruppi familiari.
Il mondo ha bisogno di Redenzione: e i Catechisti gli presentano Gesù Crocifisso; ha bisogno di amore materno e di purezza: e i Catechisti gli indicano l'Immacolata Vergine e Madre.
Veramente nell'Opera di Fratel Teodoreto il bene della Società e il bene della Chiesa si trovano uniti.
Lavoro del mondo: carità di aiuto; miseria della società: amore di fratelli; ignoranza: « catechesi di apostoli; famiglie minacciate: sostegno di fede.
La piccola aula scolastica del Fratello si spalanca sul mondo che la circonda.
Il fuoco che il Fratello vi ha acceso, illumina e riscalda anche al di fuori.
Ha formato degli uomini: professionisti e cristiani.
Ha procurato il bene della Società: e la Società, nella via che gli dedica in Torino, lo qualifica: Educatore.
Ha procurato il bene della Chiesa: e la Chiesa lo consacra Servo di Dio nella attesa di qualificarlo: « Santo ».
Fratel Gustavo Luigi
Da molti anni alla Villa Nicolas sulla collina torinese, dietro la Gran Madre di Dio, si profilavano i muri di una costruzione ottagonale di gran dimensione, che tutti si chiedevano cosa fosse.
Era l'inizio di un tempio monumentale che un sacerdote diocesano avrebbe voluto dedicare a S. Giuseppe, ma che non aveva potuto portare a termine per la morte prematura.
Tutta la proprietà circostante era poi passata ai Fratelli delle Scuole Cristiane, i quali vi stabilirono una casa di Esercizi Spirituali e una comunità di Fratelli anziani o malati.
L'incipiente costruzione ottagonale rimase per molto tempo inutilizzata, finché un giorno incaricarono l'architetto Vincenzo Trincherò di studiare qualche progetto di utilizzo.
Era un problema di non facile soluzione, ma l'architetto lo poté risolvere felicemente, ottenendo una casa di ritiri spirituali e di riposo per i Fratelli.
Egli però confessa di avere invocato insistentemente l'aiuto del Servo di Dio Fratel Teodoreto, e di averlo sempre sentito vicino, e perciò desidera manifestargli pubblicamente la sua riconoscenza.