Fr. Teodoreto, profeta per tutti i Fratelli |
B254-A4
( dal messaggio al Convegno della Comunità Lasalliana del 24 settembre 1978, in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone ).
Giornata di adorazione al Crocifisso.
San Giovanni Battista de La Salle non si contenterebbe né della riflessione né dello studio.
Nella meditazione per il Sabato Santo, dedicata proprio alle Cinque Piaghe di Gesù Cristo, Egli scrive:
« Adorate le cinque Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo e fate attenzione che Egli le ha conservate nel suo sacro Corpo come segni gloriosi della vittoria che ha riportata sull'Inferno e sul peccato, da cui ha salvato gli uomini con le sue sofferenze e con la sua morte ».
E conclude la meditazione con queste parole:
« Prostratevi spesso davanti a queste Piaghe divine, guardatele come le fonti della vostra salvezza, mettete la vostra mano nella Piaga del costato con San Tommaso, non tanto per fortificare la vostra fede, quanto per penetrare - se è possibile - fino al cuore di Gesù e per far passare di là nel vostro i sentimenti di una pazienza tutta cristiana, di un intero abbandono, di una perfetta conformità alla volontà di Dio, e per attingervi un coraggio che vi porti a cercare le occasioni di soffrire » ( Med. n. 28,3 ).
Se siamo coerenti con la nostra fede, dobbiamo adorare il mistero di amore nascosto nel Crocifisso, un mistero che ci sbalordisce tanto che spesso non riusciamo a commuoverci.
È troppo al di sopra delle nostre misure!
Ed è così difficile restare in ginocchio e andare al di là di quella tragica immagine … ed essere sconvolti nell'intimo dall'immensa forza dell'amore di un altro mondo, il mondo della Trinità, il mondo della Divinità.
Dobbiamo inginocchiarci e riconoscere la nostra incapacità di comprendere, di fremere, di cambiare davvero.
C'è il rischio che il nostro incontro sia una croce in più nella lista dei nostri convegni e non sia la croce della nostra conversione, o di un passo decisivo sulla via del nostro personale Calvario.
Un Calvario che non possiamo evitare, perché a ognuno è assegnato un Calvario: ma può essere il Calvario dei ladroni, se non riusciamo a identificarci col Cristo che termina il suo martirio.
I Fratelli delle Scuole Cristiane sentono che il messaggio del Crocifisso è il centro della loro spiritualità.
È vero che nessun cristiano potrà mai assegnare un posto marginale alla Croce.
Ma se non bastasse lo spirito di adorazione del Fondatore, c'è il nuovo appello di Fratel Teodoreto.
Il 31 maggio 1919 egli riceveva dal Crocifisso la consegna: « Le pie Unioni del SS. Crocifisso siano tutte affidate ai Fratelli delle Scuole Cristiane ».
Fratel Teodoreto è un profeta per tutti i Fratelli del mondo.
Pur nella sua grande umiltà, egli ne aveva coscienza: sentiva che l'Opera doveva dilagare in tutto il mondo e che era affidata totalmente ai Fratelli delle Scuole Cristiane.
Egli è profeta perché ha la missione di portare ai Fratelli quella Adorazione e quell'opera apostolica che Gesù stesso gli ha affidato con la silenziosa mediazione di Fra Leopoldo.
È un profeta soprattutto per i Fratelli di Torino.
Dobbiamo avere l'umiltà della speranza, al di là di ogni speranza, che è il frutto immediato della fede nell'Amore, nell'amore misericordioso del Crocifisso.
I tempi di Dio sono tempi lunghi.
Mai il Signore ha trovato sulla sua strada la piena corrispondenza.
La desidera ardentemente, ma è paziente e sa attendere.
A noi tocca stare alla porta col lume acceso, affinché non accada ancora una volta che il Signore passi invano.
Il Volto che contempliamo spira, con tutta evidenza, nobiltà e profonda dolcezza.
Le Piaghe che segnano tutto il corpo del Martire perdono quasi la loro tragica asprezza e ricevono da quel Volto la serenità immortale del sacrificio compiuto.
Forse è un'ora provvidenziale per superare un epidermico senso di rifiuto per la « devozione popolare », le parole ripetute, le immagini tradizionali.
La grandezza di questa devozione è nella adorazione.
Non è una preghiera qualsiasi, è l'introduzione alla contemplazione.
Prepara, ma ha bisogno di preparazione.
Non si può amare questa « Divozione » se non si è disposti ad adorare.
Non solo pensare, meditare, invocare.
Adorare … ossia immergersi nella presenza dell'Uomo-Dio, accettare la comunione totale che è in qualche modo il nostro annullamento, la resa della nostra così limitata e povera umanità al Mistero.
Mistero che ogni aggettivo sciuperebbe, perché è il Mistero assoluto che assorbe ogni altra dimensione misteriosa.
L'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane ama oggi sentirsi qui, in adorazione dinanzi al Crocifisso, in venerazione dinanzi alla Sindone, invocando una rinnovata ispirazione e una nuova forza apostolica.
Non è mai troppo tardi per chi crede nella misericordia divina, come certo non è troppo presto per sentire una speciale responsabilità di fronte al messaggio che nella città della Sindone il Crocifisso ha voluto trasmettere a due umili mistici dei nostri tempi di materialismo e di superficiale attivismo.
Tutti i Fratelli attendono qualche cosa da questo convegno che corona tanti incontri di preghiera, mentre un impressionante pellegrinaggio a questa città dice con il linguaggio di Dio che qui è un centro privilegiato di vita e di misericordia.
E sarà bene anche pensare come trasmettere all'Istituto intero quel messaggio che certamente la Provvidenza ci rivela oggi.
Un cero sta ardendo nella Chiesa della Casa Generalizia di fronte al grande Crocifisso di legno che tutti i Fratelli ricordano bene.
Vuole essere la muta testimonianza dell'adorazione lasalliana.
In questo giorno di adorazione il vostro pensiero voli anche là, vicino al centro della Chiesa militante, nel centro del mondo lasalliano, dove le statue dei cinque Santi e Beati lasalliani possono ricordarci le cinque Piaghe del Salvatore.
Signore, Ti adoriamo e Ti chiediamo che ancora una volta da queste Piaghe sgorghi la salvezza.
( dalle lettere postulatorie della causa di beatificazione ).
Fr. Teodoreto dedicò la maggior parte della sua vita alle scuole elementari popolari di via delle Rosine in Torino, ed annesse scuole serali gratuite, prima come insegnante, poi come Direttore e realizzò in pieno il fine della scuola cattolica, nello spirito di S.G.B. De La Salle.
Il suo proposito di « riunire i migliori allievi della sua scuola per aiutarli a condurre nel mondo una vita intensamente cristiana » lo portò alla istituzione della Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, opera di perseveranza della Scuola Cristiana che si sviluppò fino a divenire un Istituto Secolare e fu uno dei primi approvati dalla Chiesa dopo la Costituzione « Provida Mater Ecclesia » di S.S. Papa Pio XII.
Con questa istituzione egli estese la consacrazione, già propria del suo stato, ad ogni forma di vita laicale impegnata ( anche a quella coniugale ), con i Catechisti che continuano ed estendono l'opera educatrice dei Fratelli.
I Catechisti esplicano la loro consacrazione in vari campi e secondo le esigenze dei tempi:
- si dedicano alla catechesi parrocchiale in aiuto ai parroci;
- si impegnano nella formazione di famiglie cristiane con i Catechisti Associati e nell'aiuto ai nuclei familiari con i Gruppi Familiari;
- danno il loro servizio sociale e spirituale ai « barboni » in una città di forte immigrazione come Torino, con la Messa del povero che reca tanto conforto ai più diseredati;
- istituiscono le « Case di Carità Arti e Mestieri », centri di formazione professionale a vantaggio della gioventù operaia.
Questo slancio di apostolato si centrava, nel Servo di Dio, sull'amore e la devozione a Gesù Crocifisso, ricevuta dal Servo di Dio Fra Leopoldo Musso OFM, e sulla devozione alla Vergine Immacolata.
Affidò questa spiritualità ai suoi Catechisti perché fosse alla base della loro vita spirituale, allo scopo di diffonderla in tutto il mondo.
La sua azione diretta alla gloria di Dio e alla santificazione delle anime si svolse in perfetta sintonia coi suoi superiori e in primo luogo con gli Arcivescovi che ressero la diocesi di Torino, i Cardinali Agostino Richelmy, Giuseppe Gamba e soprattutto col Cardinale Maurilio Fossati « a cui sottopose con docilità gioiosa ogni sua iniziativa di apostolato ».
Egli concesse il Decreto di erezione del nuovo Istituto Secolare in data 22 febbraio 1949 ed ebbe parole di encomio per il Servo di Dio nel decennale della morte:
« Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane è tra le figure più amabili che la bontà del Signore mi ha fatto incontrare durante questo mio lungo servizio nella Chiesa Santa.
Ed è l'augurio più bello e, penso, anche il più gradito, che questo vecchio Arcivescovo di Torino possa fare, partecipando al giubilo delle due dilette Famiglie: dei Fratelli delle Scuole Cristiane per aver dato alla Chiesa un autentico Santo, che speriamo di vedere assurgere agli onori degli altari; e dei Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata che in Fratel Teodoreto hanno avuto un impareggiabile maestro di ogni virtù cristiana e religiosa ».
Fratel Pablo Basterrechea
( dalla circolare n. 328 ai Fratelli delle Scuole Cristiane del 19 marzo 1949, parte 4a e 5a, pagg. 23, 27 e 29 del testo italiano ).
È accanto al Redentore in croce e nelle sue piaghe sanguinanti che S. Giovanni Battista de La Salle vuole che noi andiamo a cercare luce e coraggio, quando si tratti di combattere contro le passioni ( 28a med. ), o di fortificarci nelle difficoltà e nelle afflizioni ( 165a ), o dello spirito di riparazione ( 152a ), o del conformarci a Gesù ( 165a e 173a ).
Non è forse ai piedi del Crocifisso che il nostro Santo Fondatore ha attinto egli medesimo l'amore della sofferenza, lo spirito di riparazione e di zelo, e la costanza eroica nelle prove che emergono nella sua vita?
Dobbiamo rinnovarci nella devozione a Gesù Crocifisso e farcene propagatori.
Fr. Athanase - Emile
Nella maturità.
Negli ultimi anni di attività.
Nella vecchiaia.