Mostra sulla Sindone in Giappone

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L'esposizione della Sindone c'induce a raccogliere collegamenti nel tempo - a circa 10 anni fa - e nello spazio - nel lontano Giappone - per una manifestazione analoga, che ha avuto notevole ripercussione, e che per noi costituisce una vicinanza spirituale con l'intrepida comunità cattolica giapponese.

Mostra fotografica della Sindone allestita a Nagoya ( Giappone ) nel 1987.

Nel 1987 per la prima volta in Giappone è stata allestita una mostra fotografica sulla Sacra Sindone, inserita nel programma « Settimana italiana », tenutasi a Nagoya, una delle città più industriali del Giappone, e ha offerto lo spunto per conoscere meglio il cristianesimo.

Angela Volpe, che ha organizzato il programma della settimana, così scriveva in un suo articolo: « Di questi tempi, parlare di religione in Giappone, e a Nagoya, non è facile per una sorta di atteggiamento che si potrebbe definire « allergia al sacro ».

Tutto ciò che non è immediatamente comprensibile è considerato menzogna.

Tutto ciò che non è immediatamente utile al concreto è considerato « una perdita di tempo ».

L'epoca dei lumi che si sta verificando qui ha escluso fin dal principio ogni possibilità di approccio alle domande fondamentali sulla umana esistenza.

Eppure in Giappone il buddismo aveva visto un'epoca gloriosa, con capi carismatici che avevano dato una svolta al modo di pensare e affrontare il mistero.

Oggi il mistero va messo da parte, perché disturba.

I giovani sono abituati a non pensare, ma ad assorbire un numero di nozioni che serviranno loro per la futura professione.

La tradizione è vilipesa.

Il denaro e il potere sono anche qui al primo posto.

In un'atmosfera di questo tipo, la « Settimana italiana » ha presentato una mostra fotografica sulla Sindone.

L'idea era partita da uno dei responsabili della « Settimana », che aveva visto qualche anno fa una trasmissione sulla « Seigaifu » ( così la Sindone è detta in giapponese ) alla televisione nazionale NHK.

« Sarebbe bello fare una mostra fotografica così, in modo che i bambini che festeggiano il Natale senza sapere cos'è, possano finalmente conoscere il volto del festeggiato », ci disse il responsabile che non è cristiano.

C'erano però dei problemi, e non di facile soluzione.

Il primo era quello delle implicazioni religiose.

Fare una mostra sulla Sindone voleva dire fare una mostra che indirettamente o direttamente è legata al cristianesimo.

E il cristianesimo è per il Giappone prima di tutto una religione a livello gerarchico, anziché un modo di vita rivelato.

Però, visto che in Italia il 99 per cento è ( almeno di nome ) cattolico, affrontare la tematica cristiana non sarebbe stato proprio fuori posto.

Padre Gaetano Compri, salesiano in Giappone.

Il primo scoglio sembrò così superato.

Il secondo scoglio era il fatto che il Centro è religiosamente neutrale, nel senso che non può presentare avvenimenti che implichino una problematica religiosa.

D'altra parte, se uno vuoi presentare una persona, non può ignorare la storia.

Così, anche se probabilmente ci sarebbero state delle polemiche, si è deciso per il sì, perché, come ci ha detto il Vescovo Mons. Soma, « l'importante è il cuore con cui l'iniziativa si fa ».

Nessun atteggiamento propagandistico, nessuna predica, solo la presentazione di un fatto, anche dal punto di vista artistico e scientifico.

Sono quelli che vengono che decidono « l'occhio » con cui guardare.

Padre Compri, dei Salesiani di Tokyo, uno degli esperti della Sindone, che ha curato la mostra insieme al Padre Fausone dell'Università Nanzan, ci ha a suo tempo così relazionato sulla realizzazione della mostra:

« Fu veramente un avvenimento straordinario, se si pensa all'ambiente in cui fu fatta, e al numero di persone ( più di 7000 ) che vi parteciparono.

Tanto più che fu sostenuto economicamente dalla città di Nagoya, che pagò pure le fotografie a grandezza naturale.

Per me furono 7 giorni di spiegazioni senza sosta, a tutte le categorie di persone.

La mostra fu pure ripresa dai giornali locali e anche dalla televisione.

L'anno seguente ( 1988 ) durante la settimana santa la mostra si tenne a Hiroshima nella cattedrale.

E in agosto di nuovo a Nagoya nella sala delle esposizioni della libreria « Maruzen ».

Ovunque con grande successo.

Poi in autunno, nella Università Statale di Migata, per iniziativa di un gruppo di studenti cattolici.

Ovunque ho potuto tenere conferenze, illustrate con diapositive, con molti spettatori.

Poi ci fu la questione del C14, che buttò acqua sul fuoco.

Ma non per questo l'interesse è spento.

Io sono certo che la S. Sindone risorgerà.

E solo una prova per approfondire gli studi.

Io l'ho sempre davanti agli occhi nella mia stanza, e contemplo la Passione del Signore ».

L'entusiasmo che pervade questi giorni in occasione dell'Ostensione a Torino sembra rispondere alle certezze di padre Compri.

La nostra speranza è che qui, come avvenuto in Giappone, sia questa una nuova occasione per riscoprire il mistero di salvezza veicolato dall'immagine del Volto Sindonico.

( su relazione di Gaetano Compri S. D. B. )