Figli e generazione |
B286-A8
Gruppo Famiglia incontro del 18 gennaio 2003 - Schema dell'intervento di Mons. G. Pollano
Qualche principio
1. Una questione antica come l'uomo ma oggi di nuovo incandescente dinanzi alla domanda realistica: educare persone o riprodurre doni
2. Voce della Chiesa: CDC can.1055 §1 : "Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole"
I due termini sono inscindibili: è deleterio dare l'esistenza ma non il senso dell'esistenza.
Per ogni persona umana questo senso, rivelato da Dio in Gesù Cristo, sta
nel poter esserci
saper esserSi
voler esserLO
…dal sopravvivere allo "stare benissimo sotto ogni aspetto materiale"
…dalla coscienza di sé, alla libera e responsabile autoprogettazione, alla socialità …dalla adesione alla identificazione con l'Uomo divino
Questa triplice promozione della persona raccoglie in sé tutte le fatiche dei vari tipi di educazione ( corporea, affettiva, intellettuale, ludico-estetica, etica,sociale, interculturale, religiosa … ) nei quali padri, madri, e altri si destreggiano per "generare personalità".
Attenzione: l'arte educativa consiste nel "dosaggio" gerarchico equilibrato fra i vari tipi tutti necessari.
a. Non meravigliatevi che i figli adottino spesso l'"opposizione" per diventare se stessi.
Si cresce anche per contrasto: vi renderete conto di quanto li amate se lo fate mentre sono così, e questa carità sa "non vantarsi ( della propria esperienza, per esempio ), non mancare di rispetto ( violenza verbale, rimprovero offensivo ), non cercare il proprio interesse ( la riuscita educativa secondo i progetti, ad ogni costo ), non adirarsi ( per delusione e risentimento ), non tener conto del male ricevuto ( offese, ingratitudine )" e rimanere "paziente e benigna, tutto coprendo ( il perdono … ), tutto credendo, sperando, sopportando ( senza disperazione e rinuncia )" ( 1 Cor 13,4-7 )
Non si tratta di carità debole, ma eroica.
Nessuno come chi educa esercita la carità in tale grado.
b. Seguite i figli sul loro terreno ( le loro idee, i loro problemi, le loro soluzioni, i loro errori ) con ascolto e fedeltà appassionate: sono il vostro ( e di Dio! ) tesoro.
Siate per loro "dimora della fiducia, della domanda, della scoperta.
Allora i figli seguiranno voi sul vostro terreno e vi diventeranno amici. Questo è un risultato!
c. Regalate volentieri ai figli delle possibilità, indicate motivazioni, valori, responsabilità nel loro stesso cuore, partendo da come sono, dal bene che patente o latente, sicuramente c'è in loro.
d. Ricordate soprattutto che i figli sono di Dio, fidatevi di lui.
E non dimenticate che dovrete "partorirli nel dolore ( offrendo per loro le vostre sofferenze, prime quelle che loro stessi vi procurano )" ( Gal 4,19 ) e nella preghiera, fino all'ultimo istante della vita.
Non fermatevi prima, perché la vostra fecondità in Cristo non finirà mai, ne in terra ne in cielo