Umiltà e fraternità

B350-A4

Nell'insegnamento di Papa Francesco ( seguito dal numero precedente )

Papa Francesco, nella messa celebrata a S. Marta il 5 dicembre u.sc. ( all'inizio del cammino di Avvento ) ha indicato due aspetti fondamentali per ogni cristiano: il compito da perseguire e lo stile da mantenere.

Lo ha fatto centrando la sua riflessione sul brano del profeta Isaia ( Is 11,1-10 ) proposto dalla liturgia del giorno.

Si tratta di un passo, ha detto, che « parla della venuta del Signore, della liberazione che porterà Dio al suo popolo, del compimento della promessa ».

È il brano in cui il profeta annuncia che « spunterà un germoglio dal tronco di lesse ».

E su questa prima espressione si è subito fermato il Pontefice, sottolineando come si parli di un « virgulto » che è « piccolo come germoglio », sul quale, però, « si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e timore del Signore », cioè « i doni dello Spirito Santo ».

Ecco allora il primo aspetto fondamentale: « dalla piccolezza del germoglio alla pienezza dello Spirito.

Questa è la promessa, questo è il regno di Dio ».

Che, ha aggiunto Francesco, « incomincia nel piccolo, da una radice viene, spunta un germoglio; cresce, va avanti - perché lo Spirito è lì - e arriva alla pienezza ».

Una dinamica, ha fatto notare il Papa, che si ritrova anche nello stesso Gesù, il quale « al suo popolo nella sinagoga di Nazaret » si presenta allo stesso modo.

Non dice: « Io sono il germoglio »; ma si propone in umiltà e afferma: « Lo Spirito è sopra di me », consapevole di essere stato inviato « per dare il lieto annuncio, cioè per i poveri ».

La stessa dinamica, ha detto il Pontefice, si applica alla « vita del cristiano ».

Occorre, infatti, essere coscienti « che ognuno di noi è un germoglio di quella radice che deve crescere, crescere con la forza dello Spirito Santo, fino alla pienezza dello Spirito Santo in noi ».

E poi ha chiesto: « Quale sarebbe il compito del cristiano? ».

La risposta è semplice: « Custodire il germoglio che cresce in noi, custodire la crescita, custodire lo Spirito.

"Non rattristare lo Spirito", dice Paolo ».

Vivere da cristiano, dunque, « è questo custodire il germoglio, custodire la crescita, custodire lo Spirito e non dimenticare la radice ».

Ha precisato il Papa: « Non dimenticare la radice, da dove tu vieni.

Ricordati da dove vieni, questa è la saggezza cristiana ».

Se questo è il compito, « lo stile qual è? ».

Ancora lo spiega Francesco: « Si vede chiaro: uno stile come quello di Gesù, di umiltà ».

Infatti « ci vuole fede e umiltà per credere che questo germoglio, questo dono così piccolo arriverà alla pienezza dei doni dello Spirito Santo.

Ci vuole umiltà per credere che il Padre, Signore del cielo e della terra, come dice il Vangelo di oggi, ha nascosto queste cose ai sapienti, ai dotti e le ha rivelate ai piccoli ».

Nella vita quotidiana, umiltà significa « essere piccolo, come il germoglio, piccolo che cresce ogni giorno, piccolo che ha bisogno dello Spirito Santo per poter andare avanti, verso la pienezza della propria vita ».

La chiave interpretativa l'ha fornita lo stesso Francesco: « C'è un segno, un segnale, l'unico: accettare le umiliazioni.

L'umiltà senza umiliazioni non è umiltà.

Umile è quell'uomo, quella donna che è capace di sopportare le umiliazioni come le ha sopportate Gesù, l'Umiliato, il grande Umiliato ».

Ecco cosa mette alla prova il cristiano: « Tante volte, quando noi ci sentiamo umiliati da qualcuno, subito vorremmo replicare e difenderci ».

E invece?

Invece occorre guardare a Gesù: « Gesù taceva nel momento dell'umiliazione più grande ».

E infatti, ha detto il Papa, « non c'è umiltà senza accettazione delle umiliazioni ».

Quindi « umiltà non è soltanto essere quieto, tranquillo.

No, no.

Umiltà è accettare le umiliazioni quando vengono, come ha fatto Gesù ».

Roberto Bianco