Catechismo degli Adulti |
846 Spesso nella nostra cultura si esalta la trasgressione, come affermazione di libertà. Ma è vera libertà? È corretto separare libertà e legge morale? |
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847 Schiavitù del peccatore"Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato" ( Gv 8,34 ). L'uomo, alienato da Dio, è esposto alla solitudine e alla precarietà. Per sentirsi vivo, cerca affannosamente sicurezze e piaceri, che non gli bastano mai; si crea idoli. Si sente minacciato da forze oscure ed è incline alla magia e alla superstizione. Tutto proteso all'affermazione di sé, vede negli altri dei concorrenti; teme la loro diversità; non rispetta la loro dignità; tenta di assimilarli, sottometterli o addirittura eliminarli. Non solo non riesce ad osservare la legge morale, ma neppure comprende i valori che essa esprime e tutela. La subisce come un'imposizione, covando un sordo rancore contro Dio. |
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848 Obbedienza filiale |
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"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" ( Gv 8,32 ). Gesù Cristo ci porta la buona notizia che siamo amati da Dio e ci persuade interiormente con il dono dello Spirito Santo. Noi possiamo accogliere Dio come Padre e gli altri come fratelli; ci sentiamo liberi dalla solitudine e dall'ossessione del successo ad ogni costo; riusciamo ad accettare perfino le situazioni dolorose senza ribellarci, anzi benedicendo. Lo Spirito ci fa guardare a Cristo come modello di vita; ci aiuta ad agire come lui in sintonia con la volontà del Padre, per poter diventare anche noi "amore", come "Dio è amore" ( 1 Gv 4,16 ). Ci fa comprendere che i comandamenti esprimono le esigenze autentiche della nostra crescita e promuovono il nostro vero bene. Ci dà la capacità di osservarli secondo l'antica promessa:
"Darò loro
un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; … perché
seguano
i miei decreti e osservino le mie leggi e le mettano in pratica" Ci porta ad osservarli non "per timore del castigo", come lo schiavo, non per "attrattiva della ricompensa", come il mercenario, ma "per il bene in se stesso e per l'amore di colui che comanda", come figli.1 Costruisce personalità libere e responsabili, in un certo senso autonome. |
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849 Lo Spirito ci conduce, nella logica dell'amore, oltre le prescrizioni della legge, che sono uguali per tutti. Ci dispone ad accogliere i "molteplici consigli",2 gli appelli personalizzati, gli inviti al bene, che il Signore rivolge ad ognuno nelle diverse situazioni. Guida il cammino del cristiano verso il dono totale di sé. Ed è proprio il dono totale di sé l'atto supremo della libertà: "Io offro la mia vita … Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso" ( Gv 10,17-18 ). |
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Cat. Chiesa Cat. 1828 |
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850 Libertà nella carità |
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La vera libertà non è quella dell'affermazione egoistica di sé, ma quella di amare: "Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri" ( Gal 5,13 ). La vera libertà coincide con la nuova legge della carità. L'una e l'altra sono dono dello Spirito Santo: "Dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà" ( 2 Cor 3,17 ) e c'è la nuova legge, "scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori" ( 2 Cor 3,3 ). Lo Spirito ci rende liberi e padroni di noi stessi, perché possiamo fare di noi un dono nell'obbedienza al Padre e nel servizio dei fratelli. Così diventiamo partecipi della vita e della gioia stessa di Dio. "La nuova legge è la stessa grazia dello Spirito Santo".3 |
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851 Lo Spirito ci libera dall'egoismo e dall'angoscia; ci rende capaci di osservare i comandamenti di Dio per amore filiale; ci dispone ad accogliere gli inviti personali che Dio ci rivolge; ci conduce a fare di noi stessi un dono totale nella carità. |
Indice |
1 | San Basilio di Cesarea, Regole maggiori, Prologo, 3 |
2 | Lumen Gentium 42 |
3 | San Tommaso d'Aquino, Somma Teologica, I-II, q. 106, a. 1 |