Convegno ecclesiale di Verona

Indice

Gruppo di studio 23 Ambito: tradizione

Sintesi dei lavori

Moderatore: Adriano Roccucci, professore straordinario di storia contemporanea all'Università degli studi Roma Tre

Segretario: don Antonio Serra, parroco. Portici ( NA )

17-18 ottobre 2006

Alle tre sessioni di lavoro si è registrata la presenza costante di circa 55 persone, che hanno partecipato al dibattito in maniera attiva.

Nel complesso sono stati pronunciati novantacinque interventi.

Considerazioni generali

Il gruppo ha espresso apprezzamento per le relazioni generali e per quella di ambito, che hanno fornito, tra l'altro, una significativa chiave di lettura della realtà culturale, civile ed ecclesiale.

Più volte nelle tre sessioni è stato sottolineato come il lavoro di riflessione, condivisione e confronto quale si è realizzato nel gruppo sia stato un'esperienza felice di sinodalità e di comunione.

In questo contesto è stato osservato che la divisione tra realtà ecclesiali che ha in passato caratterizzato la vita ecclesiale è in larga parte un fenomeno superato.

La riflessione del gruppo si è concentrata su alcuni punti.

- La sfida dell'educazione.

Su questo punto è stata segnalata la necessità della proposta di un modello educativo, di un nuovo rapporto tra educazione e cultura.

In tale contesto la famiglia, ma anche la scuola, sia quella pubblica che quella cattolica, sono i luoghi privilegiati per l'esercizio dell'educazione.

- La Chiesa italiana come Chiesa di popolo.

Il rapporto tra cultura popolare e cultura accademica, l'evangelizzazione della cultura popolare, il recupero e la valorizzazione della religiosità popolare, il valore della cultura e della religiosità popolare tra gli emigrati italiani all'estero sono stati i tratti maggiormente sottolineati.

- Comunicazione della Parola.

La dimensione della comunicazione della Parola di Gesù è stata richiamata come elemento costitutivo della tradizione.

Dai giovani e dalla presenza di larghe comunità di immigrati provengono sfide rilevanti, mentre la questione del linguaggio e dello stile della comunicazione è stata avvertita come un tema degno di attenzione.

- Tradizione e speranza.

Oltre alla comunicazione del depositum fidei, la trasmissione di un vissuto cristiano e la testimonianza di un'esperienza di incontro con Gesù sono apparse dimensioni costitutive della tradizione, come è stato rilevato con efficacia dal relatore di ambito.

Non è da trascurare nemmeno la dimensione della tradizione come trasmissione delle forme storione della fede.

- La liturgia come luogo della tradizione.

Si è da più parti rilevato come esista una centralità della liturgia quale fondamento della speranza e della tradizione nei vissuti ecclesiali.

- Communio sanctorum.

L'eredità dei santi e dei testimoni del '900, che ha segnato l'inizio del Convegno, è apparsa come sostegno efficace della speranza e come luogo privilegiato della tradizione.

Una riflessione sull'esperienza

La riflessione sull'esperienza ha condotto il gruppo a focalizzare alcuni nodi tematici che riguardano trasversalmente i diversi settori di impegno ecclesiale che sono più direttamente coinvolti nell'ambito della tradizione.

- I linguaggi.

La questione dei linguaggi presenta diversi aspetti: l'abbandono di un linguaggio autoreferenziale, la carenza di categorie culturali condivise, i linguaggi propri dei nuovi mezzi di comunicazione di massa ( internet, sms … ), i linguaggi simbolici propri delle arti.

- La tradizione rivolta ai giovani.

Si è richiamata la necessità che gli operatori pastorali vadano incontro ai giovani.

Inoltre i giovani hanno bisogno di un dialogo autentico in cui emerga una capacità di ascolto delle loro domande e delle loro attese.

Ai giovani va rivolta una proposta di vita cristiana coraggiosa ed esigente.

- La forza attrattiva della liturgia.

Il tema della liturgia è stato ripreso più volte e si è sottolineata la centralità della liturgia nella vita della Chiesa e del mondo.

La liturgia ha una forza di attrazione che deve essere sempre più rivelata.

- L'eredità dei santi.

Si è sottolineata la forza attrattiva della testimonianza dei santi.

D'altro canto la coscienza della loro testimonianza aiuta a sentirsi parte di una storia.

- Comunione e tradizione.

Lo sviluppo della comunione e della sinodalità all'interno della vita ecclesiale costituisce un presupposto ineliminabile della comunicazione del patrimonio di fede.

Un approccio pastorale integrato

Il gruppo ha maturato al termine dell'itinerario di condivisione, di riflessione e di confronto alcune proposte per un approccio pastorale integrato.

È stata compiuta una scelta di priorità non senza la consapevolezza che le proposte avanzate non sono esaustive del tema dell'ambito, ma costituiscono il contributo parziale del gruppo ai lavori del Convegno.

È il frutto di un itinerario di lavoro e di riflessione del gruppo che sulla base del vissuto dei suoi membri, delle reazioni suscitate dalle relazioni e dall'interazione dei diversi interventi ha tracciato un percorso, lungo il quale si sono profilate alcune idee e proposte su cui i partecipanti hanno maturato una convergenza.

La questione della dimensione di popolo della Chiesa italiana ha sollecitato in modo particolare l'attenzione del gruppo.

Alcune proposte si collocano nell'alveo della riflessione sul plesso di temi connessi a questo aspetto centrale per il tema della tradizione.

- Avviare a livello di Chiesa italiana una riflessione culturale sul cattolicesimo popolare.

- Valorizzare nella pastorale ordinaria della Chiesa italiana i santuari, come luoghi della tradizione, della comunicazione del patrimonio della fede.

- Valorizzare le feste patronali, che devono essere purificate da alcune sovrapposizioni inopportune.

La presa di coscienza della centralità della liturgia nella vita ecclesiale ha sollecitato il gruppo a soffermarsi su tale tema, avvertito come un momento fondante e decisivo dell'intera questione della tradizione.

Alcune proposte sono state individuate nel senso di tale prospettiva.

- Diffondere nelle comunità un'attitudine alla cura della vita liturgica, affinché sempre più nelle comunità vengano celebrate liturgie belle.

- Favorire una recezione più profonda del magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sulla liturgia.

- Ristabilire pienamente nella pastorale ordinaria la centralità della Pasqua e del triduo pasquale per la vita delle comunità.

Rivalutare l'importanza della Quaresima come tempo liturgico che deve improntare l'attività pastorale ordinaria.

- Recuperare una riflessione culturale sull'anno liturgico nell'ambito dell'azione pastorale ordinaria.

La riflessione sui linguaggi con cui trasmettere la tradizione ha condotto a prestare attenzione al linguaggio dell'arte.

Una proposta in particolare è stata messa a fuoco a questo riguardo.

- Potenziare a livello di Chiesa italiana il lavoro teso a stimolare e favorire una riflessione sull'arte religiosa, soprattutto su quella figurativa e sull'architettura, che permetta di suscitare un movimento di rinnovamento della produzione artistica e della progettazione di Chiese.

Il patrimonio di tradizione di cui sono portatori ( santi che hanno segnato le varie tappe dell'itinerario storico del cristianesimo in Italia è una ricchezza a cui la Chiesa italiana non può mancare di attingere.

Una proposta viene avanzata in questa direzione.

- Favorire a livello di Chiesa italiana e dell'attività pastorale ordinaria delle comunità la consapevolezza dell'eredità dei santi, attraverso i quali avviene un'autentica trasmissione del patrimonio della fede, con particolare attenzione ai testimoni del '900 e ai « nuovi martiri » di cui si ritiene necessario approfondire la conoscenza e suscitare la venerazione.

Il rapporto tra cultura e tradizione è apparso alla riflessione del gruppo particolarmente importante.

Alcune proposte sono orientale in questo senso.

- Continuare e rilanciare il progetto culturale.

- Favorire la formazione di reti culturali diocesane che raccolgano gli operatori culturali attivi nel territorio.

- Attivare una maggiore sinergia tra i forum e i cantieri del progetto culturale.

- Stabilire delle cinghie di trasmissione tra sapere teologico e attività pastorale attraverso un ripensamento delle funzioni degli istituti di scienze religiose.

La sfida dell'educazione mantiene una connessione stretta con la questione della tradizione.

Una proposta potrebbe contribuire alla sua valorizzazione.

- Valorizzare gli uffici di pastorale scolastica ripensandoli come un servizio educativo a livello territoriale.

Indice