Venite e vedrete |
Una persona della statura di Gesù non può essere ridotto al ruolo di un personaggio storico del passato e neppure può essere considerato con pregiudizi miopi.
La sua è una presenza che si inserisce nella storia, si propone agli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, interpella e affascina, si impone al nostro desiderio di realizzazione.
L'ascolto e l'attenzione verso quanto Gesù ha detto e ha fatto, dona una luce decisiva sull'identità della sua persona e sulla verità della nostra vita.
- Tra le caratteristiche della persona di Gesù, così come emergono dai Vangeli, quali ti colpiscono di più?
- Quali aspetti, a tuo avviso, costituiscono sorpresa e novità?
- Come la lettura e l'ascolto del Vangelo possono favorire un accostamento corretto alla persona di Gesù?
- Quali condizionamenti incontri nella tua vita e nell'ambiente per approfondire e vivere una relazione di fede e di amicizia con Cristo?
- La comunità cristiana in cui vivi, attraverso quali modi può favorire il tuo incontro con Cristo?
"Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli.
Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: "Maestro è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!".
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e usci una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!".
E subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro". ( Mc 9,2-8 )
"Stese le braccia sulla croce per abbracciare i confini del mondo, perché il Golgota è proprio il centro della terra.
[ … ] Stese le sue mani d'uomo colui che ha reso stabile il cielo con quelle spirituali.
[ … ] Dei ladroni che furono crocifissi con lui è detto questo: Fu annoverato tra i malfattori.
Tutti e due infatti prima erano dei malfattori, ma uno di essi cessò di esserlo.
[ … ] Così la fine della sua vita fu per lui l'inizio del suo emendamento; il rendere l'anima fu l'anticipo della salvezza.
Dopo aver rimproverato il compagno, dice: "Ricordati di me, Signore.
A te rivolgo la mia preghiera, [ … ] ricordati di me.
Non dico: Ricordati delle mie opere, perché mi fanno paura.
Ogni uomo simpatizza con il suo compagno di strada.
Ti accompagno sul cammino della morte.
Ricordati del compagno di strada.
[ … ] Quale forza ti illuminò, o ladrone?
Chi ti ha insegnato ad adorare chi è schernito e crocifisso con te?
O luce eterna che illumini coloro che giacciono nelle tenebre!
[ … ] Per fare la richiesta, ci volle molto tempo, ma velocissima fu la grazia: "In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso.
Oggi infatti hai ascoltato la mia voce e non hai indurito il tuo cuore.
[ … ] Oggi sarai con me.
Abbi fiducia, non sarai rigettato [ … ]".
Non vergogniamoci dunque di confessare il Crocifisso.
Sulla fronte la mano segni con piena fiducia il sigillo, e su tutti si faccia il segno della croce, quando mangiamo pane e prendiamo bevande, entrando e uscendo, quando ci corichiamo e quando ci alziamo, mentre camminiamo e ci riposiamo.
È una grande difesa, gratuita per i poveri, che non costa fatica per i deboli giacché è concesso da Dio come una grazia". ( San Cirillo di Gerusalemme, Catechesi prebattesimali, XIII, 28.30.36 )
"O Cristo, nostro unico mediatore, tu ci sei necessario: per venire in comunione con Dio Padre; per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi; per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.
Tu ci sei necessario, o redentore nostro, per scoprire la nostra miseria e per guarirla; per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità; per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.
Tu ci sei necessario, o fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternità tra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.
Tu ci sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere certezze che non tradiscono in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio - con - noi, per imparare l'amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità, lungo il cammino della nostra via faticosa, fino all'incontro finale con te amato, con te atteso, con te benedetto nel secoli". ( Giovanni Battista Montini, Lettera pastorale, Quaresima 1995 )
Antonio Rosmini - Serbati ( 1797-1855 ) è una delle figure più rappresentative dell'ottocento italiano, in un periodo di grandi trasformazioni culturali, politiche e religiose.
Le sue numerose opere ne testimoniano gli interessi culturali vastissimi, la mente creativa, la fede appassionata.
La sua azione ha segnato fortemente il cammino delta società civile e della comunità ecclesiale.
Filosofo e teologo, educatore e politico, uomo della fede e della carità.
L'intuizione filosofica del Rosmini fu quella di voler "ripensare", con lucidità e libertà, le acquisizioni del suo tempo in un coerente impegno di "carità intellettuale".
Sul versante politico ebbe la stima degli innovatori risorgimentali e fu interlocutore – prima accolto e poi rifiutato – con lo Stato pontificio.
Si impegnò per un nuovo volto della Chiesa ( Le cinque piaghe della santa Chiesa ) e sostenne incomprensioni e ostilità durissime.
I suoi scritti ascetici ci dicono la profondità della sua vita spirituale.
Rosmini fu il fondatore dell'istituto della carità.
La carità è al centro dell'esperienza cristiana e a fondamento della convivenza umana.
Si tratta della carità "teologale" perché viene da Dio e nel credente si esprime in dimensioni molteplici: materiale, intellettuale, morale.
La esemplarità di vita e l'obbedienza alla Chiesa pongono Rosmini tra gli alti modelli di un cristianesimo autentico, coerente e libero.
" … Innumerabili sono le maniere di dire nelle quali ricorre nel favellare degli apostoli e dei loro discepoli l'espressione "in Cristo", perocché tutto ciò che è o che fa l'uomo cristiano, è in Cristo, lo fa in Cristo …
In questa solenne parola IN CHRISTO si contiene compendiato tutto il Cristianesimo, perché esprime la reale mistica unione dell'uomo con Cristo, nella quale unione e incorporazione consiste il Cristianesimo in atto …
… Dal sentimento in questa incorporazione procede tutta la dottrina morale ed ascetica dell'uomo cristiano: questo sentimento è luce che lo illumina perocché è il sentimento di Cristo". ( Antonio Rosmini, Scritti ascetici )
"Maestro che cosa devo fare?" "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò" ( Mt 11,28 ).
"Gesù Cristo, Verbo fatto carne, mandato come "uomo agli uomini" ( A Diogneto, 7, 4 ), "parla le parole di Dio" ( Gv 3,34 ) e porta a compimento l'opera di salvezza affidatagli dal Padre" ( Dei Verbum, 4 ).
- La vita di Gesù si immerge in Dio: egli è uscito da Dio, il Padre l'ha mandato e ritorna a Dio.
- La risposta di Gesù agli interrogativi sulla sua identità e origine invita sempre a guardare più lontano: "Chi vede me vede il Padre" ( Gv 14,9 ).
- Gesù Cristo è Dio che salva; è il consacrato in Spirito Santo e potenza; è il Figlio unigenito del Padre; è il Signore dell'uomo e della storia.
- Il Figlio di Dio ha percorso la via di una reale incarnazione per rendere gli uomini partecipi della natura divina.
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