Vi ho chiamato amici |
A Pasqua la gioia sembra esplodere nella Chiesa per riversarsi sul mondo.
Un grido: il Signore è risorto.
La Pasqua viene celebrata con una veglia nella notte.
E la veglia della Pasqua del Signore, il suo passaggio dalla morte alla vita.
La gente si saluta: Buona Pasqua!
Molti forse non ci pensano, ma il saluto significa: possa anche tu far Pasqua col Signore e aver parte alla sua vita.
I cristiani delle Chiese d'Oriente si dicono l'un l'altro: Christòs anèsti!, che significa: Il Signore è risorto!
E la risposta è Alithòs anèsti! È veramente risorto.
La celebrazione della Pasqua ha radici lontane, a partire da quel "primo giorno dopo il sabato" in cui Gesù è risorto da morte.
Alcune donne e poi gli apostoli sono stati i primi testimoni della tomba vuota e delle apparizioni del Risorto.
Ma neppure loro si sono resi subito conto della realtà nuova; qualcuno, come Tommaso, restava incredulo.
Gesù stesso si presenta la sera di quel primo giorno, in mezzo agli apostoli, riuniti insieme a porte chiuse per paura dei giudei, e li saluta: "Pace a voi".
I discepoli gioiscono a vedere il Signore. Ritorna la speranza.
Gesù compiendo un gesto insolito alita sugli apostoli e dice: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" ( Gv 20,23 ).
Ora si rivela il mistero della morte e della risurrezione di Gesù.
Gesù risorto dona, ai discepoli che credono in lui, lo Spirito Santo.
Li invia nel mondo ad annunziare il perdono dei peccati e la pace.
Lo Spirito Santo donato da Cristo unisce i credenti e, come fuoco di amore, fa di loro un cuor solo e un'anima sola.
Nel cuore di ciascuno la voce dello Spirito ricorda tutto ciò che Gesù ha fatto e ha detto.
La loro vita ne è completamente trasformata; ciascuno può dire come l'apostolo Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" ( Gal 2,20 ).
Gesù è davvero risorto e in lui solo c'è salvezza ( At 4,8-12 ).
A Pasqua celebriamo la risurrezione del Signore Gesù, la sua vittoria sul peccato e sulla morte, la gioia di partecipare alla sua vita di risorto.
Un sorriso o una stretta di mano, un abbraccio: non tutto diciamo con le parole.
C'è il linguaggio dei gesti, delle immagini, dei suoni e dei colori …
Dio stesso non si è rivelato agli uomini solo con le parole e i gesti: la Scrittura ci parla di lui come luce per le nostre tenebre, come acqua che rigenera, come vento, come fuoco che purifica e che riscalda.
Perciò la Chiesa annunzia la risurrezione non solo con la parola, anche con i simboli del fuoco, della luce e dell'acqua.
Cristo risorto è il sole di giustizia che riscalda ogni cuore; è in lui la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo; chi ha sete di vita e di amore può ricorrere a lui: come acqua viva sgorgherà nel suo cuore lo Spirito di Gesù.
Quali momenti e quali segni della liturgia di Pasqua manifestano con più evidenza il mistero che si celebra?
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