Catechismo della Chiesa Cattolica |
205 Il Dio vivente |
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Dio chiama Mosè dal mezzo di un roveto che brucia senza consumarsi, e gli dice: « Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe » ( Es 3,6 ). |
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Dio è il Dio dei padri, colui che aveva chiamato e guidato i patriarchi nelle loro peregrinazioni. È il Dio fedele e compassionevole che si ricorda di loro e delle sue promesse: egli viene per liberare i loro discendenti dalla schiavitù. Egli è il Dio che, al di là dello spazio e del tempo, lo può e lo vuole e che, per questo disegno, metterà in atto la sua onnipotenza. « Io sono Colui che sono »
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206 Rivelando il suo Nome misterioso di YHWH, « Io sono colui che È » oppure « Io sono colui che Sono » o anche « Io sono chi Io sono », Dio dice che egli è e con quale nome lo si deve chiamare. |
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Questo Nome divino è misterioso come Dio è Mistero. Ad un tempo è un Nome rivelato e quasi il rifiuto di un nome; proprio per questo esprime, come meglio non si potrebbe, la realtà di Dio, infinitamente al di sopra di tutto ciò che possiamo comprendere o dire: egli è il « Dio nascosto » ( Is 45,15 ), il suo Nome è ineffabile, ( Gdc 13,8 ) ed è il Dio che si fa vicino agli uomini. |
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207 Rivelando il suo Nome, Dio rivela al tempo stesso la sua fedeltà che è da sempre e per sempre, valida per il passato ( « Io sono il Dio dei tuoi padri », Es 3,6 ), come per l'avvenire ( « Io sarò con te », Es 3,12 ). Dio che rivela il suo Nome come « Io sono » si rivela come il Dio che è sempre là, presente accanto al suo popolo per salvarlo. |
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208 Di fronte alla presenza affascinante e misteriosa di Dio, l'uomo scopre la propria piccolezza. Davanti al roveto ardente, Mosè si toglie i sandali e si vela il viso ( Es 3,5-6 ) al cospetto della Santità divina. |
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Davanti alla Gloria del Dio tre volte santo, Isaia esclama: « Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono » ( Is 6,5 ). Davanti ai segni divini che Gesù compie Pietro esclama: « Signore, allontanati da me che sono un peccatore » ( Lc 5,8 ). Ma poiché Dio è santo, può perdonare all'uomo che davanti a lui si riconosce peccatore: « Non darò sfogo all'ardore della mia ira … perché sono Dio e non uomo, sono il Santo in mezzo a te » ( Os 11,9 ). Anche l'apostolo Giovanni dirà: « Davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa » ( 1 Gv 3,19-20 ). |
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209 Il Popolo d'Israele non pronuncia il Nome di Dio, per rispetto alla sua santità. |
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Nella lettura della Sacra Scrittura il Nome rivelato è
sostituito con il titolo divino « Signore » Con questo titolo si proclamerà la divinità di Gesù: « Gesù è il Signore ». |
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