Catechismo della Chiesa Cattolica |
1163 Il tempo liturgico |
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« La santa Madre Chiesa considera suo dovere celebrare con sacra memoria in determinati giorni nel corso dell'anno, l'opera salvifica del suo Sposo divino. |
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Ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di « domenica », fa la memoria della Risurrezione del Signore, che una volta all'anno, unitamente alla sua beata Passione, celebra a Pasqua, la più grande delle solennità. Nel ciclo annuale poi presenta tutto il mistero di Cristo … Ricordando in tal modo i misteri della Redenzione, essa apre ai fedeli le ricchezze delle azioni salvifiche e dei meriti del suo Signore, così che siano resi in qualche modo presenti in ogni tempo, perché i fedeli possano venirne a contatto ed essere ripieni della grazia della salvezza ».36 |
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1164 Fin dalla legge mosaica il Popolo di Dio ha conosciuto feste in data fissa, a partire dalla Pasqua, per commemorare le stupende azioni del Dio Salvatore, rendergliene grazie, perpetuarne il ricordo e insegnare alle nuove generazioni a conformare ad esse la loro condotta di vita. Nel tempo della Chiesa, posto tra la Pasqua di Cristo, già compiuta una volta per tutte, e la sua consumazione nel Regno di Dio, la Liturgia celebrata in giorni fissi è totalmente impregnata della novità del Mistero di Cristo. |
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1165 Quando la Chiesa celebra il Mistero di Cristo, una parola scandisce la sua preghiera: Oggi!, come eco della preghiera che le ha insegnato il suo Signore ( Mt 6,11 ) e dell'invito dello Spirito Santo. ( Eb 3,7-4,11; Sal 95,7 ) |
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Questo « oggi » del Dio vivente in cui l'uomo è chiamato ad entrare è l« "Ora » della Pasqua di Gesù, che attraversa tutta la storia e ne è il cardine:
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Indice |
36 | Sacrosanctum concilium 102 |
39 | Sant'Ippolito di Roma, De paschate, 1-2 |