Catechismo della Chiesa Cattolica |
1633 I matrimoni misti e la disparità di culto |
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In numerosi paesi si presenta assai di frequente la situazione del matrimonio misto ( fra cattolico e battezzato non cattolico ). Essa richiede un'attenzione particolare dei coniugi e dei pastori. Il caso di matrimonio con disparità di culto ( fra cattolico e non-battezzato ) esige una circospezione ancora maggiore. |
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1634 La diversità di confessione fra i coniugi non costituisce un ostacolo insormontabile per il matrimonio, allorché essi arrivano a mettere in comune ciò che ciascuno di loro ha ricevuto nella propria comunità, e ad apprendere l'uno dall'altro il modo in cui ciascuno vive la sua fedeltà a Cristo. |
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Ma le difficoltà dei matrimoni misti non devono neppure essere sottovalutate. Esse sono dovute al fatto che la separazione dei cristiani non è ancora superata. Gli sposi rischiano di risentire il dramma della disunione dei cristiani all'interno stesso del loro focolare. La disparità di culto può aggravare ulteriormente queste difficoltà. Divergenze concernenti la fede, la stessa concezione del matrimonio, ma anche mentalità religiose differenti possono costituire una sorgente di tensioni nel matrimonio, soprattutto a proposito dell'educazione dei figli. Una tentazione può allora presentarsi: l'indifferenza religiosa. |
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1635 Secondo il diritto in vigore nella Chiesa latina, un matrimonio misto necessita, per la sua liceità, dell'espressa licenza dell'autorità ecclesiastica.142 In caso di disparità di culto è richiesta, per la validità del matrimonio, una espressa dispensa dall'impedimento.143 Questa licenza o questa dispensa suppongono che entrambe le parti conoscano e non escludano i fini e le proprietà essenziali del matrimonio; inoltre che la parte cattolica confermi gli impegni, portati a conoscenza anche della parte cattolica, di conservare la propria fede e di assicurare il Battesimo e l'educazione dei figli nella Chiesa cattolica.144 |
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1636 In molte regioni, grazie al dialogo ecumenico, le comunità cristiane interessate hanno potuto organizzare una pastorale comune per i matrimoni misti. |
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Suo compito è di aiutare queste coppie a vivere la loro situazione particolare alla luce della fede. Essa deve anche aiutarle a superare le tensioni fra gli obblighi dei coniugi l'uno nei confronti dell'altro e verso le loro comunità ecclesiali. Deve incoraggiare lo sviluppo di ciò che è loro comune nella fede, e il rispetto di ciò che li separa. |
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1637 Nei matrimoni con disparità di culto lo sposo cattolico ha un compito particolare: infatti « il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente » ( 1 Cor 7,14 ). È una grande gioia per il coniuge cristiano e per la Chiesa se questa « santificazione » conduce alla libera conversione dell'altro coniuge alla fede cristiana. ( 1 Cor 7,16 ) L'amore coniugale sincero, la pratica umile e paziente delle virtù familiari e la preghiera perseverante possono preparare il coniuge non credente ad accogliere la grazia della conversione. |
Indice |
142 | Cod. Diritto Can. 1124 |
143 | Cod. Diritto Can. 1086 |
144 | Cod. Diritto Can. 1125 |