Catechismo della Chiesa Cattolica |
2373 Il dono del figlio |
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La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori.119 |
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2374 Grande è la sofferenza delle coppie che si scoprono sterili. « Che mi darai? - chiede Abramo a Dio - Io me ne vado senza figli … » ( Gen 15,2 ). « Dammi dei figli, se no io muoio! » grida Rachele al marito Giacobbe ( Gen 30,1 ). |
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2375 Le ricerche finalizzate a ridurre la sterilità umana sono da incoraggiare, a condizione che si |
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pongano « al servizio della persona umana, dei suoi diritti inalienabili e del suo bene vero e integrale, secondo il progetto e la volontà di Dio ».120 |
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2376 Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori, per l'intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste. Tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali eterologhe) ledono il diritto del figlio a nascere da un padre e da una madre conosciuti da lui e tra loro legati dal matrimonio. Tradiscono « il diritto esclusivo [ degli sposi] a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro ».121 |
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2377 Praticate in seno alla coppia, tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali omologhe) sono, forse, meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili. Dissociano l'atto sessuale dall'atto procreatore. L'atto che fonda l'esistenza del figli non è più un atto con il quale due persone si donano l'una all'altra, bensì un atto che « affida la vita e l'identità dell'embrione al potere dei medici e dei biologi e instaura un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana. Una siffatta relazione di dominio è in sé contraria alla dignità e alla uguaglianza che dev'essere comune a genitori e figli ».122 « La procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione propria quando non è voluta come il frutto dell'atto coniugale, e cioè del gesto specifico della unione degli sposi … ; soltanto il rispetto del legame che esiste tra i significati dell'atto coniugale, e il rispetto dell'unità dell'essere umano consente una procreazione conforme alla dignità della persona ».123 |
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2378 Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il « dono più grande del matrimonio » è una persona umana. Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà: a ciò condurrebbe il riconoscimento di un preteso « diritto al figlio ». In questo campo, soltanto il figlio ha veri diritti: quello « di essere il frutto dell'atto specifico dell'amore coniugale dei suoi genitori e anche il diritto a essere rispettato come persona dal momento del suo concepimento ».124 |
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2379 Il Vangelo mostra che la sterilità fisica non è un male assoluto. Gli sposi che, dopo aver esaurito i legittimi ricorsi alla medicina, soffrono di sterilità, si uniranno alla croce del Signore, sorgente di ogni fecondità spirituale. Essi possono mostrare la loro generosità adottando bambini abbandonati oppure compiendo servizi significativi a favore del prossimo. |
Indice |
119 | Gaudium et spes 50 |
120 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr.Donum vitae, intr. 2 |
121 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, II, 2, 2 |
122 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, II, 5 |
123 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, II, 4 |
124 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, II, 8 |