Catechismo della Chiesa Cattolica |
2794 Questa espressione biblica non significa un luogo [« lo spazio »], bensì un modo di essere; non la lontananza di Dio ma la sua maestà. |
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Il nostro Padre non è « altrove »: egli è « al di là di tutto » ciò che possiamo concepire della sua Santità. Proprio perché è tre volte Santo, egli è vicinissimo al cuore umile e contrito:
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2795 Il simbolo dei cieli ci rimanda al mistero dell'Alleanza che viviamo quando preghiamo il Padre nostro. |
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Egli è nei cieli: questa è la sua Dimora; la Casa del Padre è dunque la nostra « patria ». Il peccato ci ha esiliati dalla terra dell'Alleanza ( Gen 3 ) ed è verso il Padre, verso il cielo, che ci fa tornare la conversione del cuore. ( Ger 3,19-4,1a; Lc 15,18; Lc 15,21 ) Ora, è in Cristo che il cielo e la terra sono riconciliati, ( Is 45,8; Sal 85,12 ) perché il Figlio « è disceso dal cielo », da solo, e al cielo fa tornare noi insieme con lui, per mezzo della sua croce, della sua Risurrezione e della sua Ascensione. ( Gv 12,32; Gv 14,2-3; Gv 16,28; Gv 20,17; Ef 4,9-10; Eb 1,3; Eb 2,13 ) |
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2796 Quando la Chiesa prega « Padre nostro che sei nei cieli », professa che siamo il Popolo |
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di Dio, già « fatti sedere nei cieli, in
Cristo Gesù » ( Ef 2,6 ), nascosti « con Cristo in Dio » ( Col 3,3 ), mentre, al tempo stesso, « sospiriamo in questo nostro stato,
desiderosi
di rivestirci del nostro corpo celeste »
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Indice |
42 | Sant'Agostino, De Sermone Domini in monte, 2, 5, 17 |
43 | San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mistagogicae, 5, 11: PG 33, 1117 B |
49 | Lettera a Diogneto, 5, 8-9 |