Catechismo maggiore |
Oltre i comandamenti di Dio noi dobbiamo osservare i precetti della Chiesa.
Senza dubbio siamo obbligati ad obbedire alla Chiesa, perché Gesù Cristo medesimo lo comanda, e perché i precetti della Chiesa aiutano ad osservare i comandamenti di Dio.
L'obbligo di osservare i precetti della Chiesa generalmente incomincia dall'uso di ragione.
Il trasgredire avvertitamente un precetto della Chiesa in materia grave è peccato mortale.
Da un precetto della Chiesa può dispensare solamente il Papa, e chi da lui ne ha ricevute le facoltà.
I precetti della Chiesa sono cinque:
1 - Udir la Messa tutte le domeniche e le altre feste comandate.
2 - Digiunare la Quaresima, le quattro tempora e le vigilie comandate; non mangiar carne nei giorni proibiti.
3 - Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua di Risurrezione, ciascuno alla propria parrocchia.
4 - Pagare le decime dovute alla Chiesa, secondo le usanze.
5 - Non celebrare le nozze nei tempi vietati, cioè dalla prima domenica dell'Avvento fino all'Epifania, e dal primo giorno di Quaresima fino all'ottava di Pasqua.
Il primo precetto della Chiesa: Ascoltare la Messa tutte le domeniche e le altre feste comandate, ci ordina di assistere con divozione alla santa Messa in tutte le domeniche e nelle altre feste di precetto.
La Messa alla quale la Chiesa desidera che possibilmente si assista nelle domeniche e nelle altre feste di precetto è la Messa parrocchiale.
477. Perché la Chiesa raccomanda ai fedeli di assistere alla Messa parrocchiale?
La Chiesa raccomanda ai fedeli di assistere alla Messa parrocchiale:
1 - affinché quelli che appartengono alla stessa parrocchia si uniscano a pregare insieme col parroco che è loro capo;
2 - affinché i parrocchiani partecipino maggiormente al santo sacrificio, che è applicato principalmente per loro;
3 - affinché ascoltino le verità del Vangelo che i parrochi hanno obbligo di esporre nella santa Messa;
4 - affinché vengano a conoscere le prescrizioni e gli avvisi che si pubblicano in detta Messa.
Domenica vuol dire giorno del Signore, cioè giorno specialmente consacrato al divino servizio.
Nel primo comandamento della Chiesa si fa menzione speciale della domenica, perché essa é la festa principale presso i cristiani come il sabato era la festa principale presso gli ebrei, istituita da Dio stesso.
La Chiesa ha istituito anche le feste di nostro Signore, della SS.ma Vergine, degli Angeli e dei Santi.
La Chiesa ha istituito altre feste di nostro Signore in memoria dei suoi divini misteri.
Le feste della santissima Vergine, degli Angeli e dei Santi, sono state istituite
1° in memoria delle grazie che Dio loro ha fatte, e per ringraziarne la divina bontà;
2° affinché noi li onoriamo, imitiamo i loro esempi e siamo aiutati dalle loro preghiere.
Il secondo precetto della Chiesa con le parole: Digiunare i giorni comandati, ci ordina di osservare il digiuno:
1 - nella Quaresima;
2 - in alcuni giorni dell'Avvento, dove ciò è prescritto;
3 - nelle quattro tempora;
4 - in alcune vigilie.
Il digiuno consiste nel fare un solo pasto al giorno e nell'astenersi dai cibi vietati.
Per condiscendenza della Chiesa si può, nei giorni di digiuno, fare un po' di refezione alla sera.
Il digiuno serve a meglio disporci all'orazione, a fare penitenza dei peccati commessi e preservarci dal commetterne dei nuovi.
Al digiuno sono obbligati tutti i cristiani, che hanno compiuto ventun anni e che non sono o dispensati o scusati da legittimo impedimento.
Quelli che non hanno l'obbligo del digiuno non sono affatto esenti dalla mortificazione, perché siamo tutti obbligati a fare penitenza.
La Quaresima è stata istituita per imitare in qualche modo il rigoroso digiuno di quaranta giorni che Gesù Cristo fece nel deserto, e per prepararci col mezzo della penitenza a celebrare santamente la Pasqua.
Il digiuno dell'Avvento è stato istituito per disporci a celebrare santamente il Natale di N. S. Gesù Cristo.
Il digiuno delle quattro tempora, è stato istituito per consacrare ogni stagione dell'anno con la penitenza di alcuni giorni;
per domandare a Dio la conservazione dei frutti della terra;
per ringraziarlo dei frutti già dati, e
per pregarlo di dare alla sua Chiesa dei buoni ministri, dei quali si fa l'ordinazione nei sabati delle quattro tempora.
Il digiuno delle vigilie è stato istituito per prepararci a celebrare santamente le feste principali.
Nel venerdì e nel sabato non dispensato, ci è proibito il mangiar carne, eccettuato il caso di necessità.
Acciocché facciamo penitenza in ogni settimana, e massime il venerdì in onore della Passione, ed il sabato in memoria della sepoltura di Gesù Cristo, e in onore di Maria SS.ma.
Con le parole del terzo precetto: Confessarsi almeno una volta l'anno, la Chiesa obbliga tutti i cristiani, che sono giunti all'uso di ragione, ad accostarsi almeno una volta l'anno al sacramento della Penitenza.
Il tempo più opportuno per soddisfare al precetto della confessione annuale é la Quaresima secondo l'uso introdotto e approvato da tutta la Chiesa.
La Chiesa dice: almeno, per farci conoscere il suo desiderio che ci accostiamo più spesso ai santi sacramenti.
È cosa utilissima confessarsi spesso, massimamente perché é difficile che si confessi bene e si tenga lontano dal peccato mortale chi si confessa di rado.
Con le altre parole del terzo precetto: Comunicarsi almeno alla Pasqua di Risurrezione, ciascuno nella propria parrocchia, la Chiesa obbliga tutti i cristiani che sono arrivati all'età della discrezione, a ricevere ogni anno la santissima Eucaristia nella propria parrocchia durante il tempo pasquale.
Siamo obbligati a comunicarci anche in pericolo di morte.
Perché la Chiesa desidera vivamente che non solo alla Pasqua di Risurrezione, ma il più spesso possibile ci accostiamo alla santa Comunione, che é il divino nutrimento delle anime nostre.
Chi facesse una confessione e comunione sacrilega non soddisfa al terzo precetto della Chiesa, perché l'intenzione della Chiesa é che si ricevano questi sacramenti pel fine per cui furono istituiti, cioè per la nostra santificazione.
Il quarto precetto: Pagar le decime dovute alla Chiesa, si osserva col pagare quelle offerte o prestazioni che sono state stabilite per riconoscere il supremo dominio che Iddio ha sopra tutte le cose, e per provvedere all'onesta sussistenza dei suoi ministri.
Le decime si devono pagare di quelle cose e in quel modo che porta la consuetudine dei luoghi.
Nel quinto precetto la Chiesa non vieta la celebrazione del sacramento del Matrimonio; ma soltanto la solennità delle nozze dalla prima domenica dell'Avvento sino all'Epifania, e dal primo giorno di Quaresima sino all'ottava di Pasqua.
La solennità proibita da questo precetto consiste nella Messa propria degli sposi, nella benedizione nuziale, e nella pompa straordinaria delle nozze.
Le dimostrazioni di pompa non convengono nell'Avvento e nella Quaresima, perché questi sono tempi specialmente consacrati alla penitenza e all'orazione.
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