Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
361 Il nostro tempo è segnato dal complesso fenomeno della globalizzazione economico-finanziaria, cioè un processo di crescente integrazione delle economie nazionali, sul piano del commercio di beni e servizi e delle transazioni finanziarie, nel quale un numero sempre maggiore di operatori assume un orizzonte globale per le scelte che deve operare in funzione delle opportunità di crescita e di profitto.
Il nuovo orizzonte della società globale non è dato semplicemente dalla presenza di legami economici e finanziari tra attori nazionali operanti in Paesi diversi, che sono peraltro sempre esistiti, quanto piuttosto dalla pervasività e dalla natura assolutamente inedita del sistema di relazioni che si va sviluppando.
Sempre più decisivo e centrale diventa il ruolo dei mercati finanziari, le cui dimensioni, in seguito alla liberalizzazione degli scambi e alla circolazione dei capitali, si sono accresciute enormemente con una velocità impressionante, al punto da consentire agli operatori di spostare « in tempo reale », da una parte all'altra del globo, capitali in grandi quantità.
Si tratta di una realtà multiforme e non semplice da decifrare, in quanto si dispiega su vari livelli ed evolve continuamente, lungo traiettorie difficilmente prevedibili.
362 La globalizzazione alimenta nuove speranze, ma origina anche inquietanti interrogativi749
Essa può produrre effetti potenzialmente benefici per l'intera umanità: intrecciandosi con l'impetuoso sviluppo delle telecomunicazioni, il percorso di crescita del sistema di relazioni economiche e finanziarie ha consentito simultaneamente una notevole riduzione nei costi delle comunicazioni e delle nuove tecnologie, nonché un'accelerazione nel processo di estensione su scala planetaria degli scambi commerciali e delle transazioni finanziarie.
In altre parole, è accaduto che i due fenomeni, globalizzazione economico-finanziaria e progresso tecnologico, si sono rafforzati a vicenda, rendendo estremamente rapida la dinamica complessiva dell'attuale fase economica.
Analizzando il contesto attuale, oltre ad individuare le opportunità che si dischiudono nell'era dell'economia globale, si colgono anche i rischi legati alle nuove dimensioni delle relazioni commerciali e finanziarie.
Non mancano, infatti, indizi rivelatori di una tendenza all'aumento delle disuguaglianze, sia tra Paesi avanzati e Paesi in via di sviluppo, sia all'interno dei Paesi industrializzati.
Alla crescente ricchezza economica resa possibile dai processi descritti si accompagna una crescita della povertà relativa.
363 La cura del bene comune impone di cogliere le nuove occasioni di ridistribuzione di ricchezza tra le diverse aree del pianeta, a vantaggio di quelle più sfavorite e finora rimaste escluse o ai margini del progresso sociale ed economico:750 « La sfida insomma è quella di assicurare una globalizzazione nella solidarietà, una globalizzazione senza marginalizzazione ».751
Lo stesso progresso tecnologico rischia di ripartire iniquamente tra i Paesi i propri effetti positivi.
Le innovazioni, infatti, possono penetrare e diffondersi all'interno di una determinata collettività, se i loro potenziali beneficiari raggiungono una soglia minima di sapere e di risorse finanziarie: è evidente che, in presenza di forti disparità tra i Paesi nell'accesso alle conoscenze tecnico-scientifiche e ai più recenti prodotti tecnologici, il processo di globalizzazione finisce per allargare, anziché ridurre, le disuguaglianze tra i Paesi in termini di sviluppo economico e sociale.
Data la natura delle dinamiche in atto, la libera circolazione di capitali non è di per sé sufficiente a favorire l'avvicinamento dei Paesi in via di sviluppo a quelli più avanzati.
364 Il commercio rappresenta una componente fondamentale delle relazioni economiche internazionali, contribuendo in maniera determinante alla specializzazione produttiva e alla crescita economica dei diversi Paesi.
Oggi più che mai il commercio internazionale, se opportunamente orientato, promuove lo sviluppo ed è capace di creare nuova occupazione e di fornire utili risorse.
La dottrina sociale ha più volte messo in luce le distorsioni del sistema commerciale internazionale752 che spesso, a causa delle politiche protezionistiche, discrimina i prodotti provenienti dai Paesi poveri ed ostacola la crescita di attività industriali e il trasferimento di tecnologie verso tali Paesi.753
Il continuo deterioramento nei termini di scambio delle materie prime e l'aggravarsi del divario tra Paesi ricchi e poveri ha spinto il Magistero a richiamare l'importanza dei criteri etici che dovrebbero orientare le relazioni economiche internazionali: il perseguimento del bene comune e la destinazione universale dei beni; l'equità nelle relazioni commerciali; l'attenzione ai diritti e ai bisogni dei più poveri nelle politiche commerciali e di cooperazione internazionale.
Diversamente, « i poveri restano ognora poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi ».754
365 Una solidarietà adeguata all'era della globalizzazione richiede la difesa dei diritti umani.
A questo riguardo il Magistero segnala che non solo « la prospettiva … di un'autorità pubblica internazionale a servizio dei diritti umani, della libertà e della pace, non si è ancora interamente realizzata, ma si deve registrare, purtroppo, la non infrequente esitazione della comunità internazionale nel dovere di rispettare e applicare i diritti umani.
Questo dovere tocca tutti i diritti fondamentali e non consente scelte arbitrarie, che porterebbero a realizzare forme di discriminazione e di ingiustizia.
Allo stesso tempo, siamo testimoni dell'affermarsi di una preoccupante forbice tra una serie di nuovi "diritti" promossi nelle società tecnologicamente avanzate e diritti umani elementari che tuttora non vengono soddisfatti soprattutto in situazioni di sottosviluppo: penso, ad esempio, al diritto al cibo, all'acqua potabile, alla casa, all'auto-determinazione e all'indipendenza ».755
366 L'estensione della globalizzazione deve essere accompagnata da una più matura presa di coscienza, da parte delle organizzazioni della società civile, dei nuovi compiti ai quali sono chiamate a livello mondiale.
Anche grazie ad un'azione incisiva da parte di queste organizzazioni, sarà possibile collocare l'attuale processo di crescita dell'economia e della finanza su scala planetaria in un orizzonte che garantisca un effettivo rispetto dei diritti dell'uomo e dei popoli nonché un'equa distribuzione delle risorse, all'interno di ogni Paese e tra Paesi diversi: « La libertà degli scambi non è equa se non subordinatamente alle esigenze della giustizia sociale ».756
Particolare attenzione va riservata alle specificità locali e alle diversità culturali, che rischiano di essere compromesse dai processi economico-finanziari in atto: « La globalizzazione non deve essere un nuovo tipo di colonialismo.
Deve rispettare la diversità delle culture che, nell'ambito dell'armonia universale dei popoli, sono le chiavi interpretative della vita.
In particolare, non deve privare i poveri di ciò che resta loro di più prezioso, incluse le credenze e le pratiche religiose, poiché convinzioni religiose autentiche sono la manifestazione più chiara della libertà umana ».757
367 Nell'epoca della globalizzazione va sottolineata con forza la solidarietà fra le generazioni: « In passato la solidarietà tra le generazioni era in molti Paesi un atteggiamento naturale da parte della famiglia; oggi è diventato anche un dovere della comunità ».758
E bene che tale solidarietà continui ad essere perseguita nelle comunità politiche nazionali, ma oggi il problema si pone anche per la comunità politica globale, affinché la mondializzazione non si realizzi a discapito dei più bisognosi e dei più deboli.
La solidarietà tra le generazioni richiede che nella pianificazione globale si agisca secondo il principio dell'universale destinazione dei beni, che rende illecito moralmente e controproducente economicamente scaricare i costi attuali sulle future generazioni: illecito moralmente perché significa non assumersi le dovute responsabilità, controproducente economicamente perché la correzione dei guasti è più dispendiosa della prevenzione.
Questo principio va applicato soprattutto - anche se non solo - nel campo delle risorse della terra e della salvaguardia del creato, reso particolarmente delicato dalla globalizzazione, la quale riguarda tutto il pianeta, inteso come unico ecosistema.759
Indice |
749 | Giovanni Paolo II, Ecclesia in America 20 |
750 | Giovanni Paolo II, Disc. membri della Fondazione « Centesimus Annus » ( 9 maggio 1998 ), 2 |
751 | Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1998, 3 |
752 | Paolo VI, Populorum progressio 61 |
753 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 43 |
754 | Paolo VI, Populorum progressio 57 |
755 | Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2003, 5 |
756 | Paolo VI, Populorum progressio 59 |
757 | Giovanni Paolo II, Discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ( 27 aprile 2001 ), 4 |
758 | Giovanni Paolo II, Discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ( 11 aprile 2002 ), 3 |
759 | Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza alle AGLI ( 27 aprile 2002 ), 4 |