Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
7 Il cristiano sa di poter trovare nella dottrina sociale della Chiesa i principi di riflessione, i criteri di giudizio e le direttive di azione da cui partire per promuovere un umanesimo integrale e solidale.
Diffondere tale dottrina costituisce, pertanto, un'autentica priorità pastorale, affinché le persone, da essa illuminate, si rendano capaci di interpretare la realtà di oggi e di cercare appropriate vie per l'azione: « L'insegnamento e la diffusione della dottrina sociale fanno parte della missione evangelizzatrice della Chiesa ».5
In questa prospettiva è stata ritenuta assai utile la pubblicazione di un documento che illustrasse le linee fondamentali della dottrina sociale della Chiesa e la relazione esistente tra questa dottrina e la nuova evangelizzazione.6
Il Pontifìcio Consiglio della Giustizia e della Pace, che lo ha elaborato e ne porta la piena responsabilità, si è avvalso per quest'opera di un'ampia consultazione, coinvolgendo i suoi Membri e Consultori, alcuni Dicasteri della Curia Romana, Conferenze Episcopali di vari Paesi, singoli Vescovi ed esperti nelle questioni trattate.
8 Questo documento intende presentare in maniera complessiva e sistematica, anche se in forma sintetica, l'insegnamento sociale, che è frutto della sapiente riflessione magisteriale ed espressione del costante impegno della Chiesa nella fedeltà alla Grazia della salvezza di Cristo e nell'amorevole sollecitudine per le sorti dell'umanità.
Gli aspetti teologici, filosofici, morali, culturali e pastorali più rilevanti di tale insegnamento vengono qui organicamente richiamati in relazione alle questioni sociali.
In questo modo viene testimoniata la fecondità dell'incontro tra il Vangelo e i problemi che l'uomo affronta nel suo cammino storico.
Nello studio del Compendio sarà bene tener presente che le citazioni dei testi del Magistero sono tratte da documenti di diversa autorità.
A fianco dei documenti conciliari e delle encicliche, figurano anche discorsi dei Pontefici o documenti elaborati da Dicasteri della Santa Sede.
Come è noto, ma sembra opportuno sottolinearlo, il lettore deve essere consapevole che si tratta di livelli diversi di insegnamento.
Il documento, che si limita ad offrire un'esposizione delle linee fondamentali della dottrina sociale, lascia alle Conferenze Episcopali la responsabilità di fare le opportune applicazioni richieste dalle diverse situazioni locali.7
9 Il documento offre un quadro complessivo delle linee fondamentali del « corpus » dottrinale dell'insegnamento sociale cattolico.
Tale quadro consente di affrontare adeguatamente le questioni sociali del nostro tempo, che richiedono di essere prese in considerazione con una visione d'insieme, perché si caratterizzano come questioni sempre più interconnesse, che si condizionano a vicenda e che riguardano sempre di più tutta la famiglia umana.
L'esposizione dei principi della dottrina sociale intende suggerire un metodo organico nella ricerca di soluzioni ai problemi, affinché il discernimento, il giudizio e le scelte siano rispondenti alla realtà e la solidarietà e la speranza possano con efficacia incidere anche nelle complesse situazioni odierne.
I principi, infatti, si richiamano e si illuminano l'un l'altro, in quanto esprimono l'antropologia cristiana,8 frutto della Rivelazione dell'amore che Dio ha per la persona umana.
Si tenga in debita considerazione, tuttavia, che il trascorrere del tempo e il mutare dei contesti sociali richiederanno costanti e aggiornate riflessioni sui diversi argomenti qui esposti, per interpretare i nuovi segni dei tempi.
10 Il documento si propone come uno strumento per il discernimento morale e pastorale dei complessi eventi che caratterizzano i nostri tempi; come una guida per ispirare, a livello individuale e collettivo, comportamenti e scelte tali da permettere di guardare al futuro con fiducia e speranza; come un sussidio per i fedeli sull'insegnamento della morale sociale.
Ne può derivare un nuovo impegno capace di rispondere alle esigenze del nostro tempo e misurato sui bisogni e sulle risorse dell'uomo, ma soprattutto l'anelito a valorizzare in forme nuove la vocazione propria dei vari carismi ecclesiali in ordine all'evangelizzazione del sociale, perché « tutti i membri della Chiesa sono partecipi della sua dimensione secolare ».9
Il testo viene proposto, infine, come motivo di dialogo con tutti coloro che desiderano sinceramente il bene dell'uomo.
11 I primi destinatari di questo documento sono i Vescovi, che troveranno le forme più adatte per la sua diffusione e la sua corretta interpretazione.
Appartiene, infatti, al loro « munus docendi » insegnare che « nel piano di Dio Creatore le realtà terrene e le istituzioni umane sono finalizzate anche alla salvezza degli uomini e possono perciò contribuire non poco all'edificazione del Corpo di Cristo ».10
I sacerdoti, i religiosi e le religiose e, in generale, i formatori vi troveranno una guida per il loro insegnamento e uno strumento di servizio pastorale.
I fedeli laici, che cercano il Regno dei cieli « trattando e ordinando secondo Dio le cose temporali »,11 vi troveranno luce per il loro specifico impegno.
Le comunità cristiane potranno utilizzare questo documento per analizzare obiettivamente le situazioni, chiarirle alla luce delle parole immutabili del Vangelo, attingere principi di riflessione, criteri di giudizio e orientamenti per l'azione.12
12 Questo documento è proposto anche ai fratelli delle altre Chiese e Comunità Ecclesiali, ai seguaci delle altre religioni, nonché a quanti, uomini e donne di buona volontà, si impegnano a servire il bene comune: vogliano accoglierlo come il frutto di un'esperienza umana universale, costellata da innumerevoli segni della presenza dello Spirito di Dio.
E un tesoro di cose nuove e antiche ( Mt 13,52 ), che la Chiesa vuole condividere, per ringraziare Dio, dal quale discende « ogni buon regalo e ogni dono perfetto » ( Gc 1,17 ).
È un segno di speranza il fatto che oggi le religioni e le culture manifestano disponibilità al dialogo ed avvertono l'urgenza di unire i propri sforzi per favorire la giustizia, la fraternità, la pace e la crescita della persona umana.
La Chiesa Cattolica unisce in particolare il proprio impegno a quello profuso in campo sociale dalle altre Chiese e Comunità Ecclesiali, sia a livello di riflessione dottrinale sia a livello pratico.
Insieme ad esse, la Chiesa Cattolica è convinta che dalla comune eredità degli insegnamenti sociali custoditi dalla tradizione viva del popolo di Dio derivino stimoli e orientamenti per una sempre più stretta collaborazione nella promozione della giustizia e della pace.13
Indice |
5 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 41 |
6 | Giovanni Paolo II, Ecclesia in America 54 |
7 | Giovanni Paolo II,
Ecclesia in America 54; Cat. Chiesa Cat. 24 |
8 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 55 |
9 | Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 15 |
10 | Christus Dominus 12 |
11 | Lumen Gentium 31 |
12 | Paolo VI, Octogesima adveniens 4 |
13 | Gaudium et Spes 92 |