Romano Pontifici eligendo |
49 Compiute, secondo le prescrizioni, le esequie del defunto pontefice e allestito nel frattempo il conclave, i cardinali elettori, nel giorno stabilito, si riuniranno nella basilica di S. Pietro o, secondo l'opportunità, in altro luogo, dove si svolgeranno le cerimonie stabilite dall'"Ordinamento dei sacri riti del conclave".
Subito dopo la celebrazione della s. messa al mattino o, se sembrerà più opportuno, nel pomeriggio dello stesso giorno, avrà luogo l'ingresso in conclave.
Giunti in cappella, si recita la preghiera conveniente; intimato l'"extra omnes" dalla cappella, viene letta la seconda parte di questa costituzione, quella concernente la " Elezione del vescovo di Roma ", e quindi tutti i cardinali elettori emettono un giuramento secondo la seguente formula, che viene letta ad alta voce dal decano o dal cardinale primo per ordine e anzianità: Noi tutti e singoli cardinali elettori presenti in questo conclave, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella costituzione apostolica del sommo pontefice Paolo VI, "Romano pontifici eligendo", emanata in data 10 ottobre 1975.
Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto vescovo di Roma, non cesserà di affermare, difendere e, se sarà necessario, rivendicare integralmente e strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della santa sede.
Soprattutto promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, anche con i nostri eventuali conclavisti, il segreto su tutto ciò che in ogni modo riguarda l'elezione del vescovo di Roma e su ciò che avviene in conclave o nel luogo dell'elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio, di non violare in alcun modo questo segreto, sia durante il conclave, sia anche dopo l'elezione del nuovo pontefice, a meno che non ce ne sia stata concessa una speciale facoltà o una esplicita autorizzazione dallo stesso pontefice.
Parimenti, di non ricevere in nessuna maniera, da qualunque autorità civile, sotto qualsiasi pretesto, l'incarico di proporre il voto o esclusiva, anche sotto forma di semplice desiderio, e di non manifestare questo voto in qualunque modo da noi conosciuto; di non prestare mai aiuto o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui le autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo umano o singole persone volessero ingerirsi nell'elezione del pontefice.
Quindi i singoli cardinali elettori dicano: Ed io N. cardinale N. prometto, mi obbligo e giuro, e, ponendo la mano sopra il vangelo, aggiungano: Così Dio mi aiuti e questi santi evangeli, che tocco con la mia mano.
Successivamente, il cardinale decano, o il cardinale primo per ordine e anzianità, rivolge ai presenti un breve discorso, esortandoli con parole adatte a compiere l'elezione nel modo prescritto e con retta intenzione, avendo dinanzi agli occhi solamente il bene della chiesa universale.
50 Compiuti tutti questi atti, il prefetto della casa pontificia, il delegato speciale della pontificia commissione per la Città del Vaticano e il comandante della guardia svizzera, ai quali, in forza di questa costituzione, è affidata la custodia del conclave, presteranno giuramento secondo la formula, davanti al cardinale decano o al primo dei cardinali e alla presenza di tutti i cardinali elettori.
Lo stesso faranno i prelati chierici della reverenda camera apostolica, i protonotari apostolici di numero partecipanti e gli uditori della sacra romana Rota, ai quali è affidata la custodia e la vigilanza di ciò che entra ed esce dal conclave.
Tutti costoro saranno coadiuvati dai cerimonieri pontifici.
51 Quindi, tutti i cardinali elettori si recano nelle celle loro assegnate, eccetto il camerlengo e i tre cardinali assistenti, i quali rimangono nella cappella per procedere alla chiusura del conclave.
Frattanto, tutti gli officiali del conclave e gli altri addetti, se non l'hanno già fatto, dovranno emettere quanto prima il giuramento sopra prescritto, dinanzi al segretario del conclave e al maestro delle cerimonie pontificie, a ciò delegati dal camerlengo di santa romana chiesa.
52 Finalmente, dopo che per ordine del cardinale decano o del primo dei cardinali sarà stato dato un opportuno segnale, il camerlengo e i tre cardinali assistenti, insieme con il maestro delle cerimonie pontificie, con gli altri cerimonieri, con l'architetto del conclave e con i due periti tecnici, perlustreranno accuratamente i vari luoghi del conclave, affinché non rimanga dentro nessun estraneo.
Perciò, passeranno in rassegna anche gli addetti al conclave, compresi gli eventuali conclavisti dei cardinali elettori, affinché nessun estraneo al conclave si introduca fra di essi.
Per tale verifica tutti costoro saranno riuniti in cappella, dove si farà l'appello nominale.
53 Mentre viene chiuso dall'interno, il conclave deve essere chiuso anche dall'esterno, dopo attenta indagine, dal prefetto della casa pontificia, dal delegato speciale della pontificia commissione per la Città del Vaticano e dal comandante della guardia svizzera, alla presenza del decano dei prelati chierici della reverenda camera apostolica, insieme con il segretario cancelliere, deputato dal camerlengo, con i cerimonieri e con gli architetti.
Le chiavi saranno quindi consegnate al medesimo delegato speciale della pontificia commissione per la Città del Vaticano.
54 Dell'avvenuta chiusura interna ed esterna si facciano due distinti documenti: il primo, redatto dal maestro delle cerimonie pontificie, deve essere firmato dal segretario del conclave e dallo stesso maestro delle cerimonie in funzione di notaio, alla presenza di due cerimonieri in qualità di testimoni; l'altro deve essere compilato da uno dei prelati chierici della reverenda camera apostolica assieme al segretario cancelliere, su incarico del cardinale camerlengo di santa romana chiesa, presso l'ufficio del delegato speciale della pontificia commissione per la Città del Vaticano, e deve essere firmato dal prefetto della casa pontificia, dal delegato speciale stesso e dal comandante della guardia svizzera.
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