Divini Redemptoris |
10 Inoltre, il comunismo spoglia l'uomo della sua libertà, principio spirituale della sua condotta morale, toglie ogni dignità alla persona umana e ogni ritegno morale contro l'assalto degli stimoli ciechi.
All'uomo individuo non è riconosciuto, di fronte alla collettività, alcun diritto naturale della personalità umana, essendo essa, nel comunismo, semplice ruota e ingranaggio del sistema; nelle relazioni poi degli uomini fra loro è sostenuto il principio dell'assoluta uguaglianza, rinnegando ogni gerarchia e ogni autorità che sia stabilita da Dio, compresa quella dei genitori; ma tutto ciò che tra gli uomini esiste della così detta autorità e subordinazione, tutto deriva dalla collettività come da primo e unico fonte.
Né viene accordato agli individui diritto alcuno di proprietà sui beni di natura e sui mezzi di produzione, poiché essendo essi sorgente di altri beni, il loro possesso condurrebbe al potere di un uomo sull'altro.
Per questo appunto dovrà essere distrutta radicalmente questa sorta di proprietà privata, come la prima sorgente di ogni schiavitù economica.
11 Rifiutando alla vita umana ogni carattere sacro e spirituale, una tale dottrina naturalmente fa del matrimonio e della famiglia una istituzione puramente artificiale e civile, ossia il frutto di un determinato sistema economico; viene rinnegata l'esistenza di un vincolo matrimoniale di natura giuridico-morale che sia sottratto al beneplacito dei singoli o della collettività, e, conseguentemente l'indissolubilità di esso.
In particolare per il comunismo non esiste alcun legame della donna con la famiglia e con la casa.
Esso, proclamando il principio della emancipazione della donna, la ritira dalla vita domestica e dalla cura dei figli per trascinarla nella vita pubblica e nella produzione collettiva nella stessa misura che l'uomo, devolvendo alla collettività la cura del focolare e della prole.
È negato infine ai genitori il diritto di educazione, essendo questo concepito come un diritto esclusivo della comunità, nel cui nome soltanto e per suo mandato i genitori possono esercitarlo.
12 Che cosa sarebbe dunque la società umana, basata su tali fondamenti materialistici?
Sarebbe una collettività senz'altra gerarchia che quella del sistema economico.
Essa avrebbe come unica missione la produzione di beni per mezzo del lavoro collettivo e per fine il godimento dei beni della terra in un paradiso in cui ciascuno "darebbe secondo le sue forze, e riceverebbe secondo i suoi bisogni".
Alla collettività il comunismo riconosce il diritto, o piuttosto l'arbitrio illimitato, di aggiogare gli individui al lavoro collettivo, senza riguardo al loro benessere personale, anche contro la loro volontà e persino con la violenza.
In essa tanto la morale quanto l'ordine giuridico non sarebbero se non un'emanazione del sistema economico del tempo, di origine quindi terrestre, mutevole e caduca.
In breve si pretende di introdurre una nuova epoca e una nuova civiltà, frutto soltanto di una cieca evoluzione: "una umanità senza Dio".
13 Quando poi le qualità collettive saranno finalmente acquisite da tutti, in quella condizione utopistica di una società senza alcuna differenza di classi lo Stato politico, che ora si concepisce solo come lo strumento di dominazione dei capitalisti sui proletari, perderà ogni sua ragione d'essere e si "dissolverà"; però, finché questa beata condizione non sarà attuata, lo Stato e il potere statale è per il comunismo il mezzo più efficace e più universale per conseguire il suo fine.
14 Ecco, Venerabili Fratelli, il nuovo presunto Vangelo, che il comunismo bolscevico ed ateo annunzia all'umanità quasi messaggio salutare e redentore!
Un sistema, pieno di errori e sofismi, contrastante sia con la ragione sia con la rivelazione divina; sovvertitore dell'ordine sociale, perché equivale alla distruzione delle sue basi fondamentali, misconoscitore della vera origine della natura e del fine dello Stato, negatore dei diritti della personalità umana, della sua dignità e libertà.
15 Ma come mai può avvenire che un tale sistema, scientificamente da lungo tempo sorpassato, confutato dalla realtà pratica; come può avvenire, diciamo, che un tale sistema possa diffondersi così rapidamente in tutte le parti del mondo?
La spiegazione sta nel fatto che assai pochi hanno potuto penetrare la vera natura del comunismo; più invece cedono alla tentazione abilmente presentata sotto le più abbaglianti promesse.
Sotto pretesto che si vuole soltanto migliorare la sorte delle classi lavoratrici, togliere abusi reali prodotti dall'economia liberale e ottenere una più equa distribuzione dei beni terreni ( scopi senza dubbio pienamente legittimi ), e profittando della mondiale crisi economica, si riesce ad attirare nella sfera d'influenza del comunismo anche quei ceti della popolazione che per principio rigettano ogni materialismo e ogni terrorismo.
E siccome ogni errore contiene sempre una parte di vero, questo lato della verità che abbiamo accennato, messo astutamente in mostra a tempo e luogo per coprire, quando conviene, la crudezza ributtante e inumana dei princìpi e dei metodi del comunismo, seduce anche spiriti non volgari, fino a diventarne a loro volta gli apostoli presso giovani intelligenze ancora poco atte ad avvertirne gli intrinseci errori.
I banditori del comunismo sanno inoltre profittare anche degli antagonismi di razza, delle divisioni od opposizioni di diversi sistemi politici, perfino della disorientazione nel campo della scienza senza Dio, per infiltrarsi nelle Università e corroborare i principi della loro dottrina con argomenti pseudoscientifici.
16 Per spiegare poi come il comunismo sia riuscito a farsi accettare senza esame da tante masse di operai, conviene ricordarsi che questi vi erano già preparati dall'abbandono religioso e morale nel quale erano stati lasciati dall'economia liberale.
Con i turni di lavoro anche domenicale non si dava loro tempo neppur di soddisfare ai più gravi doveri religiosi nei giorni festivi; non si pensava a costruire chiese presso le officine né a facilitare l'opera del sacerdote; anzi si continuava a promuovere positivamente il laicismo.
Si raccoglie dunque ora l'eredità di errori dai Nostri Predecessori e da Noi stessi tante volte denunziati, e non è da maravigliarsi che in un mondo già largamente scristianizzato dilaghi l'errore comunista.
17 Inoltre la diffusione così rapida delle idee comuniste che si infiltrano in tutti i paesi grandi e piccoli, colti e meno sviluppati, sicché nessun angolo della terra è libero da esse, si spiega con una propaganda veramente diabolica quale forse il mondo non ha mai veduto: propaganda diretta da un solo centro e che abilissimamente si adatta alle condizioni dei diversi popoli; propaganda che dispone di grandi mezzi finanziari, di gigantesche organizzazioni, di congressi internazionali di innumerevoli forze ben addestrate; propaganda che si fa attraverso fogli volanti e riviste, nei cinematografi, nei teatri, con la radio, nelle scuole e persino nelle Università, penetra a poco a poco in tutti i ceti delle popolazioni anche migliori, senza che quasi si accorgano del veleno che sempre più pervade le menti e i cuori.
18 Un terzo potente aiuto al diffondersi del comunismo è una vera congiura del silenzio in una grande parte della stampa mondiale non cattolica.
Diciamo congiura, perché non si può altrimenti spiegare che una stampa così avida di mettere in rilievo anche i piccoli incidenti quotidiani, abbia potuto per tanto tempo tacere degli orrori commessi in Russia, nel Messico e anche in gran parte della Spagna, e parli relativamente così poco d'una sì vasta organizzazione mondiale quale è il comunismo di Mosca.
Questo silenzio è dovuto in parte a ragioni di una politica meno previdente, ed è favorito da varie forze occulte le quali da tempo cercano di distruggere l'ordine sociale cristiano.
19 Intanto i dolorosi effetti di quella propaganda ci stanno dinanzi.
Dove il comunismo ha potuto affermarsi e dominare - e qui Noi pensiamo con singolare affetto paterno ai popoli della Russia e del Messico, - ivi si è sforzato con ogni mezzo di distruggere ( e lo proclama apertamente ) fin dalle sue basi la civiltà e la religione cristiana, spegnendone nel cuore degli uomini, specie della gioventù, ogni ricordo.
Vescovi e sacerdoti sono stati banditi, condannati ai lavori forzati, fucilati e messi a morte in maniera inumana; semplici laici, per aver difeso la religione, sono stati sospettati, vessati, perseguitati e trascinati nelle prigioni e davanti ai tribunali.
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