Vita consecrata

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I rapporti fra i diversi stati di vita del cristiano

31 Le varie forme di vita in cui, secondo il disegno del Signore Gesù, si articola la vita ecclesiale presentano reciproci rapporti sui quali mette conto di soffermarsi.

Tutti i fedeli, in virtù della loro rigenerazione in Cristo, condividono una comune dignità; tutti sono chiamati alla santità; tutti cooperano all'edificazione dell'unico Corpo di Cristo, ciascuno secondo la propria vocazione e il dono ricevuto dallo Spirito ( Rm 12,3-8 ).

L'uguale dignità fra tutte le membra della Chiesa è opera dello Spirito, è fondata sul Battesimo e sulla Cresima ed è corroborata dall'Eucaristia.

Ma è opera dello Spirito anche la pluriformità.

È Lui che costituisce la Chiesa in una comunione organica nella diversità di vocazioni, carismi e ministeri.59

Le vocazioni alla vita laicale, al ministero ordinato e alla vita consacrata si possono considerare paradigmatiche, dal momento che tutte le vocazioni particolari, sotto l'uno o l'altro aspetto, si richiamano o si riconducono ad esse, assunte separatamente o congiuntamente, secondo la ricchezza del dono di Dio.

Esse, inoltre, sono al servizio l'una dell'altra, per la crescita del Corpo di Cristo nella storia e per la sua missione nel mondo.

Tutti nella Chiesa sono consacrati nel Battesimo e nella Cresima, ma il ministero ordinato e la vita consacrata suppongono ciascuno una distinta vocazione ed una specifica forma di consacrazione, in vista di una missione peculiare.

Alla missione dei laici, dei quali è proprio « cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio »,60 è fondamento adeguato la consacrazione battesimale e cresimale, comune a tutti i membri del Popolo di Dio.

I ministri ordinati, oltre a questa consacrazione fondamentale, ricevono quella dell'Ordinazione per continuare nel tempo il ministero apostolico.

Le persone consacrate, che abbracciano i consigli evangelici, ricevono una nuova e speciale consacrazione che, senza essere sacramentale, le impegna a fare propria - nel celibato, nella povertà e nell'obbedienza - la forma di vita praticata personalmente da Gesù, e da Lui proposta ai discepoli.

Pur essendo, queste diverse categorie, manifestazione dell'unico mistero di Cristo, i laici hanno come caratteristica peculiare, anche se non esclusiva, la secolarità, i pastori la ministerialità, i consacrati la speciale conformazione a Cristo vergine, povero, obbediente.

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59 Ad gentes 4;
Lumen gentium 4;
Lumen gentium 12;
Conc Ecum. Vat. II, Lumen gentium 13;
Gaudium et spes 32;
Apostolicam actuositatem 3;
Giovanni Paolo II, Esort. Ap. Christifideles laici 20-21;
Congregazione per la Dottrina della fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione Communionis notio ( 28 maggio 1992 ), 15: AAS 85 ( 1993 ), 847
60 Lumen gentium 31